Io sono lombarda da generazioni. Per di più sono varesotta (e la "lega" è nata proprio in provincia di varese...). In particolare sono di Luino, una cittadina sul lago maggiore praticamente circondata (tranne che dal lato sul lago) dal canton Ticino (Svizzera).
Non so come siano i "nordici" ma so come siamo noi luinesi: dicesi "luinese" uno che vive a luino, anche se solo da due giorni.
Chi ha letto i romanzi di Piero Chiara (luinese) sa cosa intendo dire: ai luinesi piace sentir raccontare cose nuove e conoscere cose nuove. Ogni volta che arrivano dei nuovi pitocchi (pardon, guardie di finanza...

) magari da Roma o da una regione del sud, si fa a gara per portarli fuori la sera e farsi raccontare qualcosa di nuovo. Quando dei siciliani hanno aperto una nuova pasticceria in centro siamo andati tutti a mangiarci i cannoli e a dire "io li conosco: sono di voldomino!" (voldomino è una frazione di luino). Moltissime famiglie sono composte da mamma veneta e padre siciliano ma sono luinesi. Funziona così, lega o non lega. Poi è vero che ci sono i "calderoli": idioti che non fanno altro che dire "teroni qui teroni la" (perchè in lombardia si dice con una R sola) ma sono pochi e, a dire il vero, emarginati perchè per la maggior parte dei luinesi a Luino di "teroni" non ce ne sono: sono tutti luinesi

. L'unico contatto che i luinesi hanno con i leghisti sono le feste vichinghe (quattro leghisti che si sforzano di parlare dialetto pur non sapendolo con l'elmo con le corna e la porchetta sul falò...) o le feste celtiche (quattro leghisti che parlano male dei "teroni" vestiti da elfi del signore degli anelli e il resto della gente che li guarda male perchè si aspettava davvero una festa celtica). Peccato che i "leghisti" siano, come gli estratti da quel sito dimostrano (azz, devo aver studiato di bestia io se mi sono laureata con 109... più di tre volte il massimo dei voti!!

), degli ignoranti abissali... dei veri "calderoli" insomma

. Forse per questo nessuno se li fila... Insomma, nel varesotto non ho mai assistito a episodi di "razzismo". Non si fanno distinzioni in base alla provenienza a meno che non si tratti di un milanese (eh, no, quelli proprio non li reggiamo

) che "viene a rubarci l'aria buona" o a mostrare orgoglioso cose all'ultima moda trattandoci da pezzenti provinciali quando le stesse cose noi le abbiamo comprate un anno prima in svizzera

. Tempo fa avevamo un barbone straniero (parlava uno strano francese, non s'è mai capito da dove venisse ma comunque era di luino anche lui) ma una signora benestante se l'è portato a casa, lo ha lavato e ha scoperto che sotto c'era un gran bel figliolo. Insomma, se l'è tenuto e non lo molla più
Diverso è l'impatto con gli altri "nordici": l'ex presidente dell'arcigay di trento mi disse sottovoce che si vergognava di dire che era nato a Gemonio (dove vive bossi...) e abbiamo riso sul fatto che era meglio non dire di essere varesotti per non passare per leghisti!
Ora vivo a Trento e qui non è come a Luino. Qui per essere di trento devi avere il pedigree con almeno 10 generazioni di trentini. Altrimenti sei "terrone" (qui lo dicono con due R) o "italiano" o comunque "forestiero". Tant'è che qui si ridiventa tutti italiani come quando si va all'estero e si fa cricca tra pugliesi, napoletani e piemontesi annullando ogni forma di campanilismo (che, a conti fatti non è nemmeno una brutta cosa). Però si è sempre scartati come stranieri, persino dalle opportunità lavorative... Non so come sia il resto del nord ma spero che Trento sia un caso a parte...