Dona Flor e seus dois maridos è un libro che sono curiosa di leggere da tanto tempo, ma per un motivo o per l'altro ne ho sempre rimandato la lettura. Non sono mai stata un'amante della letteratura sudamericana e anch'io lo immaginavo un libro un po' prolisso, avevo anche alte aspettative e avevo paura di rimanerne delusa leggendolo. Le alte aspettative e il timore di una delusione erano dovute al fatto di aver visto la
minissérie alla tv brasiliana (lo scorso decennio) e aver trovato la storia molto significativa ed essermi immedesimata abbastanza in Dona Flor. E' vero, come racconta questa storia, che è difficile o impossibile (per quanto mi riguarda impossibile) trovare tutto nella stessa persona, nello stesso partner. Ci sono uomini che vanno bene solo come compagni e altri che vanno bene solo come amanti. Dona Flor con il primo marito ha il massimo della passione sessuale, ma per il resto è un uomo che non vale niente, mentre il secondo è una brava persona e un bravo compagno, mentre per il resto non vale niente...

E il primo marito torna dall'aldilà solo per lei per ridarle quella passione (wow!) che tanto le manca con il secondo marito. Suppongo che a tante donne piacerebbe avere una via di mezzo, ma io non ne sono sicura, cioè forse se potessi/dovessi scegliere preferirei un Vadinho (per tutta la vita!)
Il libro fa riflettere anche sul fatto che finché una cosa non la conosci non ti manca: a Dona Flor non mancava quella passione quando non la conosceva, mentre poi non riusciva più a vivere senza al punto da dire che aveva perso la voglia di vivere (nel testo per la tv dice così).
Qualche anno fa ho visto anche il vecchio film tratto dal libro con José Wilker (RIP

) e Sonia Braga nei ruoli principali (ma purtroppo doppiato in italiano) e devo dire che la miniserie è molto meglio.
Prima volevo aspettare di conoscere meglio la lingua portoghese-brasiliana per leggere questo libro, poi volevo aspettare di (ri)trovare un Vadihno (altrimenti una lettura del genere mi avrebbe fatto sentire di più la mancanza di una simile passione), poi all'inizio di questo decennio è successo qualcosa che mi ha fatto smettere completamente di leggere libri (io che ero una a cui un libro sul comodino non mancava mai) ed è finita che
Dona Flor e seus dois maridos non l'ho mai letto e non so se lo leggerò.
Per coincidenza proprio oggi ho letto su internet i primi tre capitoli di
A Escrava Isaura (avevo voglia di distrarmi un po'), un altro classico della letteratura brasiliana. Dopo tanto tempo avevo dimenticato com'è leggere un bel romanzo che ti fa estraniare dalla realtà ed immergere in un altro mondo e usare la fantasia per immaginare quello che descrive il libro (la
fazenda, il paesaggio, gli animali, Isaura, eccetera).