viversaniebelli

Vuoi dare o ricevere un consiglio su cosa spalmarti? Vuoi discutere su ingredienti particolari, nuovi ritrovati, ecofurbate vere o presunte? Vuoi parlare di certificazioni o discutere/segnalare un articolo/video cartaceo o telematico? Posta qui.

Moderatori: Van3ssa, Vera

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barbara
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viversaniebelli

Messaggio da barbara »

di questa settimana: qualcuno ce l'ha?

No perchè su alf stanno dicendo "credo che anche quelli di saicosatispalmi.org e biodiz ionario.it abbiano commissionato un articolo ad hoc sul viversaniebelli di questa settimana;chissà quanto hanno sborsato!"
e io ovviamente non ne so proprio nulla!
Siamo citati?
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Altea
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Messaggio da Altea »

:lol: :lol: :lol: non lo so...non compro riviste e non leggo alf (e fareste meglio a non leggerlo neanche voi :P )
Gli imbecilli sono molto creativi
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barbara
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Messaggio da barbara »

ogni tanto lo sfoglio, c'era un topic sulla puntata di Report di domenica (l'avete vista??? meritava) e l'ho aperto.
Mai avrei pensato di trovare un msg simile :eh:
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murex
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Re: viversaniebelli

Messaggio da murex »

barbara ha scritto:"credo che anche quelli di saicosatispalmi.org e biodiz ionario.it abbiano commissionato un articolo ad hoc sul viversaniebelli di questa settimana;chissà quanto hanno sborsato!"
:shock: si fa presto a dar fiato alla bocca vedo..odio questo genere di sentenza sommarie..scusate nn voglio far nascere nessuna polemica incrociata :x:
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barbara
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Messaggio da barbara »

no beh ma calcolando come funzionano gli editoriali, capisco anche che possa venire il dubbio.

Però io vorrei sapere cosa c'è scritto insomma :P
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alcisa
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Messaggio da alcisa »

mi offro da volontaria, vado all'edicola e lo compro...poi editerò
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Kara
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Messaggio da Kara »

mi spiace, ma non compro l'uno e non conosco l'altro :D
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RaelDelMare
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Messaggio da RaelDelMare »

L'ho comprato dopo aver letto questo topic per sapere (non è una rivista che compro...).
Non ho ancora letto tutto l'articolo, ma riguardo saicosatispalmi.org c'è uno specchietto rosa in cui c'è scritto "per saperne di più" e c'è il tuo sito :)
Appena ho un minuto lo leggo e lo riporto nella rassegna stampa.
Ultima modifica di RaelDelMare il martedì 04 dicembre, 2007 15:49, modificato 1 volta in totale.
Dalila
Recensioni makeuppose e varie :D http://raelmente.blogspot.com/" onclick="window.open(this.href);return false;
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barbara
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Messaggio da barbara »

ohhh :love:
allora sposto il topic su Rassegna Stampa.
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RaelDelMare
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Iscritto il: giovedì 19 luglio, 2007 12:42

Messaggio da RaelDelMare »

ce l'ho davanti, mo lo copio :)
Dalila
Recensioni makeuppose e varie :D http://raelmente.blogspot.com/" onclick="window.open(this.href);return false;
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Tomatina
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Iscritto il: giovedì 19 luglio, 2007 14:06

Messaggio da Tomatina »

che bello barbara :love:
Mantieni questo forum un luogo civile: segui il regolamento!
:angel: MIO BLOG! :fiore:
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Serese
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Iscritto il: domenica 28 ottobre, 2007 18:55

Messaggio da Serese »

me curiosa :D
...pensa globale agisci locale...
e
mantieni questo forum un luogo civile!
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RaelDelMare
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Messaggio da RaelDelMare »

Eccolo:

Da Viveresani & belli Anno 16 n° 49
Servizio di Manuela Soressi

Prodotti eco-bio non solo a tavola

Con creme di bellezza, sapone e detersivi, il mercato "naturale" è in continua espansione: una crescita veloce e un po' disordinata che impone attenzione nella scelta degli acquisti.

Il naturale e il biologico piacciono anche sulla pelle, sui tessuti e sui mobili, non solo a tavola.
Sono sempre di più, infatti, gli italiani che scelgono cosmetici, detergenti e detersivi amici dell’ambiente, della natura e degli animali.
E’ una grande famiglia quella dei “naturali”, in cui rientrano i prodotti realizzati con ingredienti che non danneggiano l’ambiente, quelli biologici o a base di erbe e quelli che non sono testati sugli animali. Recenti indagini confermano che i marchi “naturale” e “biologico” sono sempre più richiesti e costituiscono il segmento del mercato cosmetico con la crescita più veloce. I cosmetici eco, naturali e bio stanno entrando anche nella grande distribuzione e sono guardati con interesse persino da estetiste e parrucchieri. Vediamone le caratteristiche.

Perché sceglierli?
I vantaggi
Le materie prime sono selezionate e la filiera è controllata, spesso garantita da marchi di qualità e da controlli esterni.
I cosmetici biologici sono regolamentati dalla legge e sono i soli a poter essere considerati veramente naturali. Scegliere un cosmetico biologico significa aderire a un’esigenza di armonia con la natura e di rispetto per gli animali, ma anche fare attenzione alla salute della pelle perché questi prodotti non contengono derivati del petrolio o nichel e, quindi, comportano un rischio minore di allergie o irritazioni.
Anche detersivi e detergenti hanno una minore probabilità di provocare allergie, spesso causate dall’uso di profumi e aromi che servono a rendere più allettanti e gradevoli questi prodotti per la pulizia.

Gli Svantaggi
Nel settore “naturale” c’è un certo caos normativo così, accanto a produttori seri, affidabili e trasparenti, ce ne sono molti altri che giocano sul fascino di questa parola senza però che i loro prodotti offrano garanzie vere o differenze sostanziali rispetto a quelli comuni.
- Il maggiore costo delle materie prime e il controllo lungo tutti i passaggi produttivi comportano molte spese. E’ il motivo per cui questi prodotti possono avere un prezzo più alto e una diffusione spesso limitata a negozi specializzati ed erboristerie.
- In generale bisogna tenere presente che un cosmetico naturale, avendo meno conservanti, dura meno rispetto a uno convenzionale e va conservato in luoghi freschi e lontano dalla luce.

I cosmetici
Naturali: non ci sono leggi specifiche

Tantissimi prodotti di bellezza si presentano come “naturali”. Spesso però sono praticamente identici a tutti gli altri prodotti, contengono i medesimi ingredienti dei normali cosmetici e il fatto che vi siano anche oli essenziali ed erbe officinali non cambia di molto la situazione.
- Il problema è che la dicitura “naturale” non è regolamentata per legge e, quindi, spesso viene usata a sproposito. E’ per questo motivo che sul mercato si trovano tanti prodotti che, pur richiamandosi a generici concetti di “naturale”, hanno ingredienti di ogni genere e provenienza. Esiste solo uno standard volontario del Ccpb (Consorzio per il controllo dei prodotti biologici) che definisce “cosmetico naturale” quello in cui gli ingredienti naturali e/o di origine naturale rappresentano almeno il 95% del peso totale della formula (acqua aggiunta inclusa).
- Inoltre, in presenza di ingredienti naturali non sempre è facile capire quale parte della pianta o quale derivato siano stati usati in un cosmetico. Anziché comprare a scatola chiusa, è bene informarsi sulle garanzie e i metodi di lavorazione che usano le singole aziende. Ce ne sono molte affidabili, che hanno alla base della loro filosofia produttiva il rifiuto di qualsiasi componente chimica, petrolchimica o sintetica: i loro prodotti sono davvero “naturali” e presentano tra i componenti principali sostanze derivate da coltivazioni biologiche o biodinamiche.

Un sito per decifrare i codici
Per capire meglio quello che c’è scritto sulle etichette, dove gli ingredienti sono elencati in ordine di quantità (Dal maggiore al minore) con i loro nomi latini, si può consultare www.biodiz ionario.it , che ha “classificato” quasi 5.000 sostanze che possono essere impiegate nella produzione di cosmetici. Il sito funziona come un semaforo: in verde sono indicati gli ingredienti naturali, in giallo quelli che potrebbero avere dei problemi, mentre quelli inaccettabili hanno un doppio bollino rosso.

Biologici: esistono diverse certificazioni
Per i cosmetici “biologici” non esiste una norma di riferimento universale. In Italia si segnalano alcune iniziative che, pur partendo da basi comuni, sono diverse.
Il marchio Coop
Il Ccpb (Consorzio per il controllo dei prodotti biologici) distingue tra cosmetici “biologici” e cosmetici “con ingredienti biologici”: i primi contengono almeno il 95% di ingredienti da agricoltura biologica sul totale dei componenti naturali certificabili, mentre nei secondi la percentuale è del 70%.
- E’ consentito l’uso di ingredienti da agricoltura convenzionale solo se il corrispondente biologico non è disponibile; non è ammessa la presenza dello stesso ingrediente in forma biologica e convenzionale.
Lo Standard Aiab
In Italia esiste anche un disciplinare che regola i “cosmetici cio-ecologici”. E’ nato dalla collaborazione tra Aiab (Associazione italiana per l’agricoltura biologica), l’organismo di certificazione Icea (Istituto per la certificazione etica e ambientale) e un gruppo di produttori.
- Questo standard riguarda una lista di 1.350 sostanze vietate, scelte sulla base della presunta scarsa dermocompatibilità (cioè possono essere irritanti sulla pelle), della tossicità e degli effetti indesiderati sull’uomo, ma considerano anche l’eco-compatibilità e l’origine sintetica.
- Per poter usare questo marchio i cosmetici devono essere realizzati impiegando prodotti di origine vegetale e animali ottenuti da agricoltura biologica e non possono usare alcune sostanze vietate (come gli Ogm, gli organismi geneticamente modificati).
- Inoltre non possono ricorrere a radiazioni ionizzanti (possono danneggiare i tessuti che attraversano) e nemmeno sperimentare i prodotti sugli animali. Non sono previste percentuali minime di sostanze biologiche/naturali nel prodotto.
Il disciplinare SoCert
Questa società di certificazione (che si occupa di prodotti agroalimentari, cosmetici, detergenti per la casa, prodotti per l’igiene e la salute degli animali) fissa una percentuale minima di ingredienti provenienti da agricoltura biologica (95% di quelli vegetali e 20% sul prodotto finito) che devono derivare da processi di trasformazione della materia prima e dei semilavorati autorizzati. Gli ingredienti non biologici devono essere quelli inclusi in una apposita lista positiva. E’ fissata una percentuale totale massima di acqua consentita nel prodotto finito del 65%.

Equo-solidali: sono ancora pochi
Anche per i prodotti di cosmesi, come per gli alimenti, si è diffusa l’esigenza di prodotti raccolti, lavorati e trattati senza sfruttare i lavoratori e nel rispetto dell’ambiente. L’olio di argan, il fango di rhassoul ( un’argilla saponiera estratta dai giacimenti nella regione marocchina di Missor) e il burro di karitè sono componenti naturali preziosissimi, molto usati anche dalle multinazionali dell’industria cosmetica.
- Da qualche tempo sono disponibili anche cosmetici equo-solidali certificati: olio per il corpo, burro di karitè, sali naturali del Mar Morto, stick per le labbra, creme e sieri per il viso e sapone liquido, per esempio, sono stati presentati all’ultima edizione del salone bolognese Sana, una fiera specializzata.
- La difficoltà maggiore per realizzare questo tipo di prodotti è che i tensioattivi (sostanze che hanno proprietà detergenti), di solito derivati dal petrolio, devono essere ricavati da oli vegetali provenienti da coltivazioni equo-solidali che, però, per la natura stessa di questo commercio, sono disponibili in quantitativi troppo limitati per essere lavorati negli stabilimenti convenzionali.

“La confezione deve essere biodegradabile”

I detersivi

Biologici: usano sostanze naturali
Aiab ha creato il marchio “Detergenza pulita Aiab”, che certifica il basso impatto ambientale del prodotto, ma anche la sua efficacia di lavaggio e il rispetto per la pelle secondo un rigido disciplinare che prevede test di lavaggio e dermatologici condotti da organismi indipendenti a garanzia del consumatore.
- La certificazione garantisce anche che le materie prime utilizzate sono state approvate e che, per quanto possibile, provengono da coltivazioni biologiche.

Equo solidali: riducono gli sprechi
Sono ancora un prodotto di nicchia. In Italia siamo ancora agli inizi, ma una azienda lombarda ha messo a punto una tecnica per ottenere tensioattivi vegetali. Così, per esempio, realizza linee di detersivi e detergenti con tensioattivi ottenuti dalla trasformazione dell’olio di cocco babaçú in modo equo solidale in Brasile.
- E’importante anche la sostenibilità ambientale: ecco perché sono stati progettati prodotti detergenti equo-solidali “alla spina”. Dopo il primo flacone, c’è la possibilità di ricaricare sempre quello e così ridurre la dispersione nell’ambiente di materiale plastico.

Ecologici: inquinano meno
Sono efficaci quanto quelli tradizionali, ma non sono nocivi per l’ambiente perché sono realizzati con elementi completamente biodegradabili. Infatti, al posto delle sostanze usate nei normali detersivi (i fosfati), che sono insolubili e ostruiscono gli scarichi formando poi depositi nel fondo marino, i detersivi ecologici utilizzano i complessati, ossia ioni di calcio e magnesio.
- Inoltre i tensioattivi tradizionali sono sostituiti con altri, derivati dall’olio di cocco e da quello di palma, e anche gli enzimi sono naturali. Negli sbiancanti, il percarbonato sostituisce il dicloroisocianurato, altamente inquinante. Infine, per profumarli si ricorre a microelementi e oli essenziali.
- Oggi, con queste caratteristiche, si trovano in vendita detersivi per lavatrice e lavastoviglie ammorbidenti, sbiancanti, anticalcare, per la pulizia di pavimenti, vetri, wc eccetera.

Il marchio di qualità Ecolabel
Ecolabel, che esiste dal 1992, è il marchio europeo assegnato ai prodotti e ai servizi “amici dell’ambiente”, ossia con un ridotto impatto ambientale.
In questi 15 anni, il bollino con la margherita stilizzata è stato assegnato a prodotti di diversi settori, dalla chimica all’edilizia, dall’elettronica alla pulizia. Il 21 giugno 2007, per decisione dell’Unione Europea, sono stati messi a punto i criteri per la possibile attribuzione di questo marchio anche a prodotti per la cura della persona come saponi, shampoo e balsami per capelli.
- Il marchio Ecolabel certifica il processo di produzione e di successivo smaltimento non solo del prodotto, ma anche della sua confezione, garantendo che le sostanze utilizzate siano completamente biodegradabili in ogni condizione, non ristagnino nei fanghi marini (come è accaduto qualche anno fa per alcuni shampoo antiforfora) e che il loro tempo di biodegradabilità sia ridotto.

PER SAPERNE DI PIU’
Il sito www.saicosatispalmi.org svela molti trucchi usati nelle etichette o nelle pubblicità.
- Per esempio, informa che gli oli essenziali sono distillati in corrente di vapore delle piante e, quindi, non esistono oli essenziali di frutta (tranne gli agrumi, che si ottengono per spremitura). Perciò, meglio rinunciare all’acquisto di un sapone con “olio essenziale di albicocca”.
- Anche i colori sono importanti: le tinte naturali sono tenui, mentre quelle forti (come il giallo acceso o il blu elettrico) sottintendono l’uso di coloranti artificiali.
- Attenzione anche ai saponi trasparenti: spesso la glicerina, che dovrebbe essere di origine vegetale, viene invece ottenuta dal petrolio.
Ultima modifica di RaelDelMare il martedì 04 dicembre, 2007 17:20, modificato 1 volta in totale.
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Altea
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Messaggio da Altea »

uhh, nessuna che lo può scannerizzare?

Ok, sono tirkia inside :oops:
dopo vado a comprarmelo :oops:
Gli imbecilli sono molto creativi
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RaelDelMare
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Messaggio da RaelDelMare »

lo posso anche scannerizzare :)
ma dopo, dal lavoro :)
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