Arrivo un pò tardi, però a parte gli incrocini vari

per tutti coloro che ora ne hanno bisogno in ambito scolastico/universitario, volevo raccontarvi una parentesi della mia vita scolastica.
Parto dal presupposto che a scuola sono stata sempre molto brava e ho studiato sempre più di quanto assegnato (ovvero, oltre a quello scritto sui libri di testo, facevo di mio delle ricerche di approfondimento), quindi scuse per non studiare non ne ho mai cercate nè usate.
Alle superiori ho fatto l'I.T. Commerciale e al biennio nelle lingue (inglese e francese) avevo la media dell'8.
Al triennio ho cambiato corso, passando ad un percorso a cui si accedeva per media. Nella mia classe avevamo tutti la media dal 7 al 9.
Il prof di inglese di questo corso era invece convinto che eravamo tutti degli IGNORANTI (termine usato proprio da lui) nella sua materia e i voti più frequenti ai compiti coprivano un range dal 2 al 4,5 (ovviamente, dandoci gli stessi compiti che dava in 4 e 5 superiore, sfido che noi di terzo prendevamo quei voti!).
Al primo consiglio di classe, lui iniziò a lamentarsi di questa cosa e mio padre (che, purtroppo, era rappresentante di classe quell'anno) gli fece notare che:
- o i docenti del biennio non erano stati in grado di valutare correttamente i ragazzi;
- oppure era lui a non essere in grado di valutare correttamente i ragazzi.
Da quel giorno il prof mi ha messo una croce sopra. Non mi ricordo compito in classe di inglese in cui io abbia preso un voto superiore al 5, fino all'ultimo prima della maturità in cui, stanca dell'ennesimo voto immeritato, sono andata a chiedere spiegazioni. La sua risposta fu laconica: "o studi, o non studi, il voto sarà sempre quello!".
Bene! Pensai, così vuoi, così sia.
Alla lezione dopo, come per magia, mi chiamò all'interrogazione. La mia risposta fu ancora più laconica della sua: "Professore, non ho studiato. Può procedere con il 5." E lui: "e perchè non hai studiato?" e io, sfacciata: "perchè lei mi ha detto che o studio o non studio il voto è sempre quello."
La scena che si propose agli occhi miei e dei miei compagni era degna della migliore commedia all'italiana: il prof su tutte le furie che continuava ad urlare, a sbattere il registro sulla cattedra, a insultarmi in tutti i modi e a inveire anche contro mio padre. Io, dopo tutta la sua sfuriata, con faccia angelica chiedo: "Posso andare in bagno?" e gli sbatto la porta in faccia.
Da lì, non mi sono più presentata alle sue lezioni rimanenti prima della maturità, mio padre nel frattempo era andato a parlare con il preside minacciando una denuncia al provveditorato (che ci stava tutta, visto gli insulti che mi ha rivolto davanti a tutti i miei compagni) e alla maturità sono stata presentata con il famoso 5!
La mia rivincita? In sede di esame orale, di fronte ai miei genitori che erano venuti ad assistere alla prova, durante l'interrogazione di inglese con un docente esterno, leggo il testo senza nemmeno una imprecisione e, quando il prof stava per tradurmi la domanda che mi aveva posto in inglese, l'ho interrotto dicendogli di aver capito la domanda e gli ho dato la risposta corretta in inglese. Il prof esterno, vedendo il voto di presentazione, ha chiesto al presidente di commissione se ci fosse stato un errore di trascrizione del mio voto e alla risposta NO sono sicura che la reputazione del mio prof è andata a buttarsi nel cesso come la stima che io avevo in lui.
Tutto questo popò di racconto per dire che molto spesso, uno si può sbattere al massimo per riuscire in una materia, ma se il prof è una testa di piffero come questo mio prof di inglese che la professionalità non sapeva nemmeno come fosse fatta, c'è poco da fare. L'unico rimedio è avere una bella faccia tosta e rivolgersi a chi di competenza qualora il comportamento del prof superi la normale accettazione (quindi al preside).
In linea generale, non è possibile dire che la scuola di oggi è più facile/difficile di quella di un tempo.. secondo me dipende tutto dal grado di professionalità e dalla passione che ci mettono i docenti nell'insegnamento!
Scusate se mi sono dilungata..
Manuk
If it doesn’t work, it was art.
If it does, it was good engineering