GDO ed ecobio: pro e contro

Vuoi dare o ricevere un consiglio su cosa spalmarti? Vuoi discutere su ingredienti particolari, nuovi ritrovati, ecofurbate vere o presunte? Vuoi parlare di certificazioni o discutere/segnalare un articolo/video cartaceo o telematico? Posta qui.

Moderatori: Van3ssa, Vera

Avatar utente
Baldassare
Messaggi: 74
Iscritto il: venerdì 25 febbraio, 2011 12:56

Messaggio da Baldassare »

Fte ha scritto:perdonami, ma non condivido il tuo ottimismo (più che felice che qualcuno sia in grado di provarlo). Sicuramente un giorno non basta, né un mese, né un anno.. ma nessuno s'è interrogato sui tempi, piuttosto sui metodi. E quello che temo è che questo non sia il modo più giusto di attuare il cambiamento. Il perché, come appunto si diceva all'inizio, sono il marketing e il profitto e a me non basta per appoggiare una multinazionale né lo vedo come un passo nella direzione giusta. E prima che la scema del villaggio e i giovani davanti alla tv diventino gente che massivamente sceglie di comprare certi prodotti.. beh, sono convinta che non capiterà mentre sono ancora in vita.
perdonarti di cosa? come hai detto te, ognuno è libero di dire la sua.. e io rispetto il tuo pensiero e non lo critico assolutamente, perchè abbiamo già espostoi nostri pareri.

Buona notte.. (anche perchè il sonno mi fà mangiare le parole sulla tastiera e mi fà scrivere anche molte boiate)
CIAO :D
Ultima modifica di Baldassare il martedì 12 aprile, 2011 01:30, modificato 1 volta in totale.
Avatar utente
Nameless
Messaggi: 4110
Iscritto il: lunedì 15 febbraio, 2010 16:39

Messaggio da Nameless »

Io penso che per il bene del pianeta tutte le aziende dovrebbero utilizzare prodotti con inci buoni (non crearne di nuove e lasciare schifose le altre). Dovrebbero cambiare le formulazioni delle linee di prodotti già esistenti senza fare alcun tipo di pubblicità al riguardo. Dovrebbero cambiare il metodo di reperire le materie prime, perché c'è differenza tra usare un olio vegetale prodotto da persone sfruttate e lo stesso tipo d olio prodotto da persone pagate e trattate "umanamete". Dovrebbero sfruttare le risorse dei vari paesi (in modo sostenibile) invece di far girare le materie prime da un continente all'altro inquinando (o gettare i materiali di scarto nel primo fiume che trovano). Dovrebbero investire su aziende verdi e in energie rinnovabili (ad esempio) invece che in partiti politici ecc. Dovrebbero smetterla di sfruttare esseri viventi per rendere un balsamo più ammorbidente (o altro) perchè non stiamo parlando di cure per delle malattie gravi ma di igene della persona!
La lista potrebbe essere infinita.

Il prodotto finito che ci spalmiamo addosso e che poi finisce in mare è solo la fine della catena di montaggio, prima c'è molto altro, non possiamo fare finta che non sia così.

Pensate veramente che il lancio di una linea bio significhi un cambio di filosofia da parte di un'azienda gigantesca come questa?
ecco cosa hanno pensato:
"ci sono persone che non comprano i nostri prodotti. Sono clienti persi. Cosa comprano questi clienti persi? Comprano l'eco bio. Bene. Creiamo una nostra linea bio, ci stiaffiamo un unica certificazione (grande sforzo, complimenti), ci avvaliamo della nostra immensa distribuzione, schiacciando così la concorrenza e ci riprendiamo i clienti persi. Fine."
Cosa credete che gliene freghi di tutti i nostri buoni propositi? Loro sono li per guadagnare e basta.

In più, quando una persona compra un prodotto fa un investimento. Io personalmente, preferisco investire 8 euro in un progetto che vale (sia umanamente che eticamente parlando) piuttosto che investire 3 euro nello sfruttamento minorile, nella deforestazione, nei grandi partiti politici, nell'armamento militare ecc.

Diventerei la finanziatrice di tutte le cose che mi fanno venire il volta stomaco. A che serve votare nei vari referendum (tipo no al nucleare nel mio paese) se poi i mie soldi li uso per costruire le centrali nucleari nei paesi degli altri?

Io ragiono così. Poi, se uno è alle strette, si fa i conti in tasca e decide di conseguenza, ma credo che la morbidezza o la luminosità dei mie capelli diventino idiozie paragonate a tutto il resto. (mio pensiero personale).
Baldassare ha scritto: per molta gente questo discorso è vero.. ma il ''MAI'' che hai usato non è sempre vero perchè anche la ''scema del villaggio'' che non sapeva neanche l'esistenza dei siliconi, dopo aver sentito la pubblicità della garnier ''senza siliconi'' apprende che non è una cosa buona e giusta per i suoi capelli quel derivato della saratoga, magari anche se NON conosce l'esatto nome chimico della sostanza che termina con il suffiso -ANE (cyclohexane) o -ONE (Dimethicone).. o peggio NON sà cos'è un INCI.
Però certamente una piccola fetta di queste simpatiche casalinghe/ghi c'ha internet, e gli può saltare in mente di scrivere su google ''silicone nello shampoo'' e iniziare ad aprire gli occhi proprio come ho fatto io che fino a 3 mesi fà non sapevo cos'era un INCI.
Quindi il MAI và usato con prudenza, perchè puzza di sentenza :)
Roma NON è stata costruita in un giono.. la gente prende consapevolezza un passo alla volta, anche perchè oltre le casalinghe ci sono i giovani che guardano molta TV e contenuti sul web.. e informandosi loro INFORMANO gli altri :P
Un pò di ottimismo.. altrimenti com'è che questo sito cresce a vista d'occhio.. non te lo sei chiesto anche tu il perchè ;)
CIAO ;)
Sarebbe a dire che la garnier si fa contro-pubblicità, perchè con la nuova linea bio, si trasforma in dispenzatrice di scienza e insegna alle persone che è giusto comprare la loro linea bio ma che non è giusto comprare tutte le altre loro linee perchè contenenti schifezze (e fare contro-pubblicità anche a tutte le altre aziende di cosmetici del gruppo l'oreal del quale la garnier fa parte.) Ingegnoso come piano :) .
In realtà io non credo che si vogliano cullare una serpe in seno. Credo invece che si siano fatti per benino i loro conti. Lo sanno che molte persone "apriranno gli occhi" e si convertiranno all'ecobio (passando anche a comprare prodotti della concorrenza, cioè delle aziende piccole), ma credo che sappiano anche che non saranno mai sufficienti per rompergli le uova nel paniere. In pratica ci reputano "materiale di scarto" già dal principio.

E' anche vero che se tutti (parolone) comprano le nuove linee bio, le altre linee sono costrette a sparire in favore delle prime. Ma succederà? E se lo farà, come la mettiamo la faccenda dalla politica azziendale che ho affrontato all'inizio del mio intervento? Cominceranno a rigare dritto pure li? Non credo che una pubblicità di un prodotto possa portare a tanto.

Penso invece che siamo noi a dover dare il buon esempio e a diffondere le informazioni che le aziende non lasceranno mai trapelare volontariamente.

Ora vado a nanna, se ho scritto strafalcioni abbiate pietà. E' l'una di notte...e mi devo alzare prestissimo :shock: La discussione mi ha presa un po' troppo :eccu:
L'esistenza si edifica sul mutamento.
Il mio blog.
Avatar utente
Fte
Messaggi: 123
Iscritto il: venerdì 11 marzo, 2011 23:21

Messaggio da Fte »

Nameless :clap: :clap: :clap:

notte Baldassare :)
Avatar utente
Baldassare
Messaggi: 74
Iscritto il: venerdì 25 febbraio, 2011 12:56

Messaggio da Baldassare »

Grazie Nameless, il tuo pensiero è stato molto ''illuminante'' (si puo dire?) :)
...cioè hai fatto luce su cose di cui ignoravo l'esistenza.
Va bhè, Notte! ;)
Avatar utente
-Rain-
Messaggi: 610
Iscritto il: mercoledì 30 luglio, 2008 16:03

Messaggio da -Rain- »

Baldassare ha scritto:
-Rain- ha scritto:Sul discorso dei test sugli animali..ma scusatemi i prodotti finiti non si testano più sugli animali no? Quindi non capisco in questo caso cosa c'entri.
ci sono molte grosse aziende -come la Garnier- che testano i loro prodotti sugli animali ( solitamente sono TOPI da laboratorio, perchè i cani e i gatti sono stati vietati dalla legge -se non erro- per uso laboristico).
Gli stessi TOPI che si uccidono col manico di scopa quando entrano spiacevolmente in casa
:lol:
Da quel che so io i test sugli animali sui prodotti sono vietati dalla comunità europea da anni. C'è anche un podcast di Barbara su questo argomento se non mi sbaglio. ( l'ho cercato Mi riferisco a questo http://www.youtube.com/user/Saicosatisp ... y8Z1EDgQfI)
Quindi la Garnier i suoi prodotti finiti in Europa non può provarli sugli animali.
Il discorso è diverso per le materie prime.
Poi possiamo parlare di Multinazionali e di cosa comporta l'essere una multinazionale, ma è un discorso diverso.E' un discorso che esula anche dal discorso dell'ecobio e ovviamente è molto complesso.
Ovvio che sono da preferire sempre le piccole imprese, ma allora il discorso sarebbe molto più complesso da fare e non solo nel campo della cosmesi
Avatar utente
aphe
Messaggi: 1272
Iscritto il: martedì 02 settembre, 2008 09:27

Messaggio da aphe »

Sinceramente son contenta che si cominci a trovare qualcosa nella grande distribuzione, questo non credo implichi che le 'persone consapevoli' abbandonino del tutto le piccole aziende,ma almeno in caso di necessità si può trovare qualcosa senza percorrere km o ordinare da internet!Ad esempio a me poco tempo fa mi è andato a male il triticum,sono senza balsamo bio e mi son dovuta comprare un UD perchè ora non posso fare un ordine,se avessi visto un balsamo bio avrei preso quello,sempre grande distribuzione,sempre auito una multinazionale non proprio etica,ma almeno bio!Incattivirsi perchè escono prodotti bio da supermercato non mi sembra il caso,ben venga che ci siano più fasce di prezzo.E poi anche la piccola azienda vuole guadagnare eh,non sono dei buoni samaritani che vogliono ripulire il mondo e quindi ci vanno a perdere (ed è anche giusto che sia così!).Poi io non potrei parlar contro,uso prodotti dell'auchan bio,l'angelica bio,i prodotti buoni dei provenzali,insomma da sempre nella singola marca faccio,e molte di noi fanno, una cernita,quindi non vedo perchè non farlo anche qui.Ovviamente è meglio comprare dalle piccole aziende,ma quando non si può non è meglio avere a portata prodotti decenti?
Avatar utente
wingofhecate
Messaggi: 165
Iscritto il: giovedì 22 maggio, 2008 12:13

Messaggio da wingofhecate »

ho voluto rifletterci bene prima di dire la mia su questo argomento, che trovo molto interessante..
e leggendo i vari interventi mi pare di notare che in tutti ci sia un aspetto di fondo con cui non posso non concordare.. :)
però tenendo conto di tutti gli aspetti in questione non posso dire mi dispiaccia che la garnier abbia fatto questo prodotto.
questo non vuol dire che lo comprerò: ormai compro pronti solo i solari :lol: però ad esempio se mia mamma dovesse decidere che il balsamo della lavera costi troppo e io non riuscissi a indirizzarla su qualcosa che mi piaccia altrettanto XD piuttosto che tornasse ai siliconi le farei comprare questo.

A un certo punto mi viene da pensare che utilizzare prodotti con un buon INCI non sia un premio perchè siamo consumatori conspevoli, ma un mezzo per inquinare di meno questo nostro povero mondo martoriato.. quindi sarei contento se una persona X cliente affezionata garnier (per dire) si informasse di più e divenasse un consumatore consapevole.. ma se nel frattempo usasse un balsamo ecobio anche senza saperlo.. beh sarei contento lo stesso.. meno schifo riversato in mare, anche se purtroppo inconsapevolmente.
Poi che la garnier non abbia necessariamente questo gran intento ecologico me ne rendo conto.. ma il fatto che qualcuno possa comprarlo e magari porsi delle domande è un piccolo passo, che chissà non ne porti altri. In fondo penso che tutti noi che siamo qui da qualche parte abbiamo pure iniziato... e quanti di noi hanno conosciuto l'ecobio perchè incuriositi da marchi che di ecobio hanno solo il nome o poco più (penso a tutti i nostri amici ecofurbi)?

sarà che sono troppo ottimista :D
Avatar utente
-miry-
Messaggi: 3390
Iscritto il: venerdì 10 aprile, 2009 19:29

Messaggio da -miry- »

sottoscrivo TUTTO quello che ha scritto nameless :)
Paola86
Messaggi: 32
Iscritto il: mercoledì 23 febbraio, 2011 18:02

Messaggio da Paola86 »

Nonostante il mio poco interesse verso la TV, mi è capitato di vedere la pubblicità di questo shampoo Garnier e sono rimasta piacevolmente colpita dal fatto che hanno precisato, a caratteri cubitali, che il prodotto è "SENZA SILICONI" e sono sicura che molti consumatori si sono informati su queste sostanze, vedendo la pubblicità..
Per fare un esempio, mia sorella mi guardava con sospetto quando usavo i miei shampoo ecobio "di marche strane", e non ha mai voluto provarli..
Però quando ha visto la pubblicità invece ha detto "questo lo voglio provare!"
(e magari ha pensato che questi siliconi non facciano proprio bene)

E' chiaro che per molti consumatori è più importante la marca rispetto agli INCI, l'inquinamento o la correttezza delle aziende..
però credo che questo avvicinamento delle multinazionali all'ecobio possa portare più consapevolezza.. lo spero insomma.

Personalmente penso che lo proverò, soprattutto perché nei supermercati vicini non ci sono prodotti ecobio (appena posso andrò a vedere se questi ci sono), ma continuerò anche ad ordinare online!
val3ntina
Messaggi: 264
Iscritto il: lunedì 10 gennaio, 2011 17:28

Messaggio da val3ntina »

Quello che penso io si avvicina molto a ciò che hanno detto alcuni prima di me. Il mercato è molto semplice: si basa su chi offre un prodotto e chi lo compra. Quest’ultimo però per scegliere si basa su alcuni fattori che riguardano la sua vita (etica di pensiero, condizione economica, luogo di residenza, caratteristiche fisiche, ecc.) Naturalmente l’acquisto ideale sarebbe quello che crea un’armonia tra tutti questi fattori, ma non sempre è facile. Scegliendo di acquistare prodotti dalle piccole aziende, siamo consapevoli della nostra scelta (poiché non sono marche che si trovano nella grande distribuzione e che possono finire per caso nel carrello della spesa).
Questo presuppone che la scelta di una multinazionale (con un’etica lontana da quella piccola azienda dalla quale ci riforniamo) di creare una linea eco-bio, non ci coinvolgerà personalmente e sicuramente non ne rimarremo influenzati.
Tuttavia bisogna anche pensare che quella linea eco-bio non sarebbe mai nata se non fosse cresciuta negli ultimi anni l’interesse e la ricerca di prodotti eco-bio. Vuol dire che il mercato ne è rimasto influenzato e che sta cercando di creare alle solite linee un’alternativa. Da questa novità potrebbe nascere in molti la curiosità (come dice Baldassarre sulla parola “silicone” o INCI) di informarsi su cose che prima ignoravano l’esistenza. E’ difficile fare una previsione sull’andamento futuro del mercato in questo settore, ma secondo il mio punto di vista questo potrà portare per certi versi un seguito positivo.
In passato tutte/i abbiamo usato inconsapevolmente prodotti per niente eco-bio, ma un giorno qualcosa è cambiato e la nostra curiosità e interesse per noi e per l’ambiente ci ha permesso di fare scelte più consapevoli. Cercando un'aspetto positivo all'uscita di questa linea della Garnier, perché non potrebbe essere un punto d’inizio per qualcuno che ancora non è consapevole di ciò che compra?
cabiria979
Messaggi: 1446
Iscritto il: martedì 11 marzo, 2008 12:55

Messaggio da cabiria979 »

Baldassare ha scritto:il fine dell'ecobio è quello di inquinare/inquinarsi meno, quindi se le multinazionali decidono di muovere i primi passi verso inci verdi, di facile reperibilità e a prezzi accessibili NON c'è che festeggiare, perchè magari ci sono persone che inconsapevolmente stanno usando prodotti naturali senza inquinare.
sono più che daccordo. ci lamentiamo che i prodotti da super fanno schifo e poi quando ne arriva uno decente lo critichiamo??? WTF!!!!

non tutti hanno otto euro da spendere in balsamo (io per prima, che ne consumo un sacco perché i miei capelli sono molto particolari e NO, non ho tempo né voglia di spignattarmelo, scusatemi tanto, ma devo pure vivere ogni tanto) e quindi se vogliono/devono comprare un prodotto da supermercato comunque, tanto vale che abbia un inci buono per la pelle e il pianeta no?

chi compra eco bio certificato (come me quando non sono al verde come ora) lo fa per vari motivi, non solo per l'inci; quindi il problema di concorrenza non si pone.
Avatar utente
AriaGelida
Messaggi: 926
Iscritto il: lunedì 14 aprile, 2008 14:00

Messaggio da AriaGelida »

Io sono stra-felice che anche al supermercato ora si possano trovare prodotti con inci verde. Non mi importa chi li produce, non mi importa se stanno accanto a tremila altri prodotti pieni di pallini rossi.
Sono 4 anni che per fare acquisti ecobio devo sbattermi, cercare sul web, spendere di più. Continuerò a farlo. Ma se ora ho la possibilità di acquistare qualcosa di decente anche al super vicino casa tanto di cappello. Ho solo da ringraziare.
Immagine
Avatar utente
rosengarten
Messaggi: 10400
Iscritto il: martedì 16 marzo, 2010 12:38

Messaggio da rosengarten »

Anch'io concordo con Nameless al 100%, soprattutto questo:
Nameless ha scritto:Pensate veramente che il lancio di una linea bio significhi un cambio di filosofia da parte di un'azienda gigantesca come questa?
ecco cosa hanno pensato:
"ci sono persone che non comprano i nostri prodotti. Sono clienti persi. Cosa comprano questi clienti persi? Comprano l'eco bio. Bene. Creiamo una nostra linea bio, ci stiaffiamo un unica certificazione (grande sforzo, complimenti), ci avvaliamo della nostra immensa distribuzione, schiacciando così la concorrenza e ci riprendiamo i clienti persi. Fine."
Comunque se qualcuno/a ha veramente difficoltà a trovare prodotti eco-bio, meglio questo di tante altre schifezze, non lo/a condanno di sicuro, però personalmente non lo comprerò mai. :)
Avatar utente
ktt87
Messaggi: 449
Iscritto il: venerdì 11 settembre, 2009 21:07

Messaggio da ktt87 »

Fte ha scritto:
ktt87 ha scritto: ...e poi, può avere effetti positivi sui normali acquirenti garnier che potrebbero iniziare a conoscere il mercato bio di cui magari non avevano mai sentito parlare prima
E com'è possibile se la maggior parte della gente non sa nemmeno cos'è un inci? Si fiderebbero sempre e comunque della marca senza approfondire.
Bisognerebbe fare un sondaggio su come si è scoperto l'ecobio...io personalmente l'ho scoperto leggendo per caso la dicitura su un prodotto di farmacia "senza parabeni" e da li ho cercato di cosa si trattase e sono finita su promiseland...per cui le scritte senza siliconi, senza parabeni etc non possono che fare bene secondo me (anche se è la garnier a metterle) e indurre il dubbio e da qui la curiosità che approfondita può ampliare l'acquirenza bio...poi l'esistenza dei cosmetici bioecologici (cioè interamente o quasi verdi) l'ho scoperta con bottega verde non con bioearth (cito questa perchè è una marca che adoro)...insomma secondo me il più delle volte è dai comuni canali di vendita che poi si scoprono gli altri...c'è inotre un'aspetto che si sottovaluta secondo me...se persino la garnier ha lanciato prodotti verdi è perchè evidentemente un mercato del bio c'è e non è una fascia irrisoria...non penso che la garnier faccia investimenti a scatola chiusa e chissà quante indagini di mercato ci sono dietro queste scelte (di certo non lo fanno per ragioni etiche)...se siamo riusciti a influenzare il mercato positivamente in tal senso penso che lo possiamo fare anche su più fronti, e mi riferisco a test su animali, a certificazioni sullo sfruttamento del lavoro, sull'utilizzo di fonte energetiche alternative etc...insomma il mercato lo facciamo anche noi che scegliamo cosa comprare...
Avatar utente
-miry-
Messaggi: 3390
Iscritto il: venerdì 10 aprile, 2009 19:29

Messaggio da -miry- »

ktt87, il problema è che le persone a cui scatta la molla e la voglia di approfondire di fronte alla scritta senza parabeni sono veramente poche rispetto a quelle che di fronte a una scritta del genere danno per scontato che i parabeni siano il male e quindi danno credito a quelle marche che stampano a caratteri belli grossi sulle confezioni "senza parabeni".
per quanto siano in crescita le persone che si informano, sono comunque una minoranza e non è la scritta "senza parabeni" o "senza siliconi" che cambierà le cose (a grandi livelli, intendo) :|
se poi per curiosità vuoi vedere come tante persone sono arrivate a conoscere l'ecobio c'è un thread carino in proposito :)
Rispondi