Convivenza o Matrimonio?

Presentazione dei nuovi arrivati e chiacchiere in libertà. Non si vive di soli cosmetici ;)

Moderatori: Van3ssa, Vera

Scelte: Convivere o sposarsi?

Mi sono sposata/o (o mi sposero')
22
41%
Convivo (o convivero')
18
33%
Convivo ma vorrei sposarmi
9
17%
Non so o Altro (specificare)
5
9%
 
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Simonetta
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Iscritto il: lunedì 25 febbraio, 2008 11:36

Messaggio da Simonetta »

Eowyn ha scritto:
Bravissimi! :D Avete già qualche idea per il viaggio di nozze? Me curiosa :D
America + Polinesia ;)
Blog.
"Tu sarai amato, il giorno in cui potrai mostrare la tua debolezza, senza che l'altro se ne serva per affermare la sua forza." Cesare Pavese

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hennè4ever
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Iscritto il: mercoledì 12 maggio, 2010 17:01

Messaggio da hennè4ever »

io ho 23 anni (quindi magari da domani potrei anche cambiare idea)... :D
secondo me il matrimonio non è assolutamente niente..è solo un contratto!
Si sentono molte mamme preoccupate che la figlia ancora non si sposa...come se il matrimonio ti assicurasse un uomo a fianco per tutta la vita....poi se per caso divorziano: tragedia!!!
Io sono molto materiale, per cui penso anche, magari va tutto bene....ma se va male?
Se si sta bene insieme non dovremo aver bisogno di un foglio di carta che ce lo assicura.
Poi va beh...io nella chiesa ci credo poco...se proprio dovessi sposare lo farei in comune e lo farei per i figli! Quindi appoggio la convivenza, che non è solo un periodo di prova, è passo in più dopo la frequenzazione di una persona...è un'altra esperienza che si fa assieme...
:P
E io Pago!!!
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tatina
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Iscritto il: lunedì 06 dicembre, 2010 16:52

Messaggio da tatina »

Io faccio 23 anni a marzo e anche io come hennè potrei cambiare idea in futuro. Per quanto mi riguarda preferirei convivere e poi sposarmi (penso proprio in comune e comunque facendo qualcosa di semplice, come ho sentito dire nei precedenti post). L'idea di sposarsi subito può essere affrettata, un periodo di convivenza può fare solo bene secondo me.. un'ulteriore motivo per conoscerci meglio e provare a vivere 24 ore su 24 senza scannarci dopo 5 minuti xD
L'atto del matrimonio lo vedo essenziale solo quando si decide di avere dei figli, che non possono decidere per se stessi e soprattutto subire ingiustizie a causa di problemi che non li riguardano direttamente (ormai i divorzi sono all'ordine del giorno). In sè per sè il matrimonio è una tutela a livello burocratico, sono dell'idea che prima o dopo un matrimonio ci si ami alla stesso modo, non ha nessun tipo di influenza dal punto di vista morale.
Anche io come Tomatina mi chiedo che tipo di tutele vorrebbero ricevere i conviventi. In questa maniera la persona con cui convivo avrebbe gli stessi diritti di un'amica che condivide con me la casa. Non c'è una distinzione di rapporto, ma solo il fatto che abitiamo sotto lo stesso tetto e non siamo parenti.
E sempre secondo il mio punto di vista, non so, ma quando arrivi a pensare che la persona con cui convivi possa essere quella con cui vuoi passare il resto della vita, sei pronta a tutto, anche a sposarla e affrontare tutto ciò che questa unione può portare, sia felice che meno felice. Accetti quindi la possibilità che le cose un giorno possano andare male (si spera sempre di no), e ne accetti le conseguenze. Se è vero amore..
Lidia
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Iscritto il: martedì 15 dicembre, 2009 21:12

Messaggio da Lidia »

Sarà capitato anche a voi di conoscere coppie che convivono felicemente per alcuni anni, poi si sposano e dopo poco tempo il rapporto si incrina. :roll:

Forse questo succede perché il matrimonio viene considerato da qualcuno un punto di arrivo, raggiunto il quale si può lasciarsi andare: si comincia così a essere meno affettuosi (della serie “cosa glielo dico a fare che le/gli voglio bene, tanto lo sa!”. Certo, lo sa, ma fa piacere sentirselo dire qualche volta), a essere meno disponibili e pazienti, a dare per scontata la presenza dell’altro e, nella peggiore delle ipotesi, a mancarsi di rispetto.

Questo è un errore di evitare: bisogna che lui/lei ogni sera torni a casa non semplicemente perché abita lì, ma perché è contento/a di ritrovarti.

Le coppie conviventi, in linea di massima, sono più attente a coltivare giorno per giorno questa strana magia che si chiama amore.

Detto questo, l’aspetto giuridico non è assolutamente da sottovalutare e, piaccia o non piaccia, può essere un ottimo motivo per passare dalla convivenza al matrimonio.

Convivo felicemente da diversi anni, abbiamo un bellissimo rapporto che si è arricchito nel tempo, fatto di grande affetto, stima, fiducia reciproci. Per molto tempo nessuno dei due ha sentito l’esigenza del matrimonio, ultimamente però ci siamo detti spesso che dobbiamo deciderci a sposarci, proprio perché per la legge siamo solo due estranei domiciliati allo stesso indirizzo; andremo in Comune con i soli testimoni e indosserò maglione e pantaloni come sempre: festeggiamenti e abiti eleganti non mi si addicono.

Per quanto riguarda i risultati del sondaggio, temo che siano un po’ falsati dal fatto che per molte si è trattato di una dichiarazione ipotetica: una cosa è dire “convivo”, altra cosa è dire “conviverò”. Si può anche cambiare idea :)
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Eire go brach
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Iscritto il: venerdì 20 luglio, 2007 07:11

Messaggio da Eire go brach »

Lidia ha scritto:
Le coppie conviventi, in linea di massima, sono più attente a coltivare giorno per giorno questa strana magia che si chiama amore.
....Trovi??? ....

...allora faccio parte di una coppia di mosche bianche :P :P
"Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste.” M.L.King
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Eire go brach
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Iscritto il: venerdì 20 luglio, 2007 07:11

Messaggio da Eire go brach »

Lidia ha scritto: Questo è un errore di evitare: bisogna che lui/lei ogni sera torni a casa non semplicemente perché abita lì, ma perché è contento/a di ritrovarti.
.....Sorella..... ti quoto in pieno :deal:
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alexaff82
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Iscritto il: mercoledì 22 ottobre, 2008 08:51

Messaggio da alexaff82 »

dico la mia...cioè provo, visto che ultimamente ho le idee un pò contrastanti sull'argomento!

convivo da circa 6 anni, nella casetta che abbiamo comprato insieme e che "mandiamo avanti" insieme, fino a poco tempo fa per me questo era il matrimonio, cioè ci sentivamo sposati, ci si diceva la classica frase "mica abbiamo bisogno di un foglio di carta che lo dica!"

da un pò di tempo invece, forse a causa del pessimismo che dilaga, dei vari problemi affrontati insieme (sia personali, di salute che famigliari), ho iniziato a farmi domande:
Ma se muoio, rimango un vegetale o mi ammalo gravemente...che ne sarà di quello che abbiamo costruito? che ne sarà di me?
Risposta: tua madre deciderà se staccarti la spina e quando morirai ci sarà il funerale in chiesa, e la casa (anzì la metà visto che almeno è cointestata!) che avete costruito insieme verrà divisa fra i tuoi parenti...
Ca*** così non va! Quello che abbiamo fatto insieme deve rimanere nella nostra coppia, e siccome solo il mio compagno capisce e comprende i miei sentimenti riguardo alla malattia (niente vegetale a vita!) e alla religione (sono atea, l'idea del mio ultimo saluto al mondo in una chiesa e il dover riposare per l'eternità in un cimitero cattolico mi fa rabbrividire...) capite bene che dovrà essere lui a scegliere per me, perchè solo lui saprà in quel momento cosa avrei voluto...e poi vi sembra giusto che quello costruito insieme venga distrutto, mutilato solo perchè manca un foglio di carta!
E quindi? E' il caso di sposarci...
Ok, vediamo che si può fare...
la mia famiglia dovrebbe essere cattolica...da generazioni si "divertono" a divorziare! ma nonostante tutto vorrebbero vedermi in chiesa accompagnata all'altare, avoglia a dire sono atea e quindi non posso sposarmi così...
la sua famiglia ancora più cattolica, le sorelle sono tutte sposate e ogni domenica si va a messa...lui non ha mai avuto il coraggio di "informare" i parenti che sono atea! ma va bè...in fondo anche lui "dovrebbe" essere ateo, anche se io sono quella più estremista :P (lui si fa ancora il segno della croce durante le funzioni...io no, guardo solo da spettatore)
Anche gli amici sono tutti sposati in chiesa...nonostante ci siano casi di non-credenti...ma al paese è così che devono andare le cose
Vi sembra una situazione dove poter proporre un matrimonio civile? Se solo parliamo di matrimonio, ovviamente si parla di quello religioso!
E quindi che si fa? O ingoiamo (anzi ingoio! per lui è indifferente...) il rospo e via di feste e festoni...oppure non ci sposiamo! e i problemi legali...speriamo che non si presentino mai!
Uno potrebbe dire o vi fate forza e imponete il vostro volere oppure fate contenti i parenti...ma sinceramente non me la sento di mettere da parte i miei principi solo per rispettare le tradizioni e per evitare che la "gente parli"...che lezione di integrità darò ai miei futuri figli?
"Mi raccomando piccola, abbi sempre la forza di mantenere saldi i tuoi ideali, le tue idee, non farti condizionare da quello che vogliono gli altri, sii te stessa"
"Ma tu mamma perchè ti sei sposata in chiesa se non lo ritenevi giusto?"
Mi sentirei fallita prima ancora di iniziare :?
SE invece questo stato del cavolo disponesse di strumenti adeguati alla vita sociale tipo il testamento biologico, oppure il testamento che va oltre le relazioni famigliari (correggimi se sbaglio Tomi, ma se uno scrive di suo pugno che vuole lasciare i suoi beni al proprio compagno in caso di morte, la volontà verrebbe soddisfatta SOLO dopo i legami di parentela), noi saremmo una coppia felicemente Convivente con buona pace di parenti e amici!
Scusate la lunghezza, in realtà mi sono pure un pò sfogata :oops:
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Daffodil
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Iscritto il: sabato 24 maggio, 2008 13:58

Messaggio da Daffodil »

Eire go brach ha scritto:
Lidia ha scritto:
Le coppie conviventi, in linea di massima, sono più attente a coltivare giorno per giorno questa strana magia che si chiama amore.
....Trovi??? ....

...allora faccio parte di una coppia di mosche bianche :P :P
Infatti le generalizzazioni sono sempre un po' vuote. Ci sono pure coppie che prendono sottogamba la convivenza, che scelgono come se fosse una versione "light" del matrimonio e non un impegno quotidiano equivalente. :)

D
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Simonetta
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Messaggio da Simonetta »

alexaff82 ha scritto:Vi sembra una situazione dove poter proporre un matrimonio civile?
E' quello che ho fatto io, cioè non ho proposto, ho imposto che sia civile perché il matrimonio è il mio e del mio lui, quindi volente o nolente sarà unicamente civile e non concordatario. La mia famiglia l'ho già affrontata (era la cosa più difficile), mia nonna l'ha presa male, ma pazienza, non mi va di fare la sceneggiata in Chiesa, il matrimonio non può iniziare così. Questa è solo la mia opinione, naturalmente, e vale solo per me.
:)
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Daffodil
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Iscritto il: sabato 24 maggio, 2008 13:58

Messaggio da Daffodil »

Io sinceramente ho perso un po' di stima per persone che si proclamavano atee e comuniste vecchio stampo, per poi sposarsi in chiesa perché lo voleva la mamma.

D
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elsatar
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Messaggio da elsatar »

alexaff82 ha scritto:"Ma tu mamma perchè ti sei sposata in chiesa se non lo ritenevi giusto?"
beh, ti potrebbe sempre dire: "Ma tu mamma perchè non ti sei sposata in comune se lo ritenevi utile?"

Scusa la provocazione, ma anche decidere di non sposarsi in comune perchè non ce la fate ad opporvi ai parenti che vi vorrebbero sposati in chiesa è rinunciare no? ;)

Ciao Elsatar
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Jane Lane
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Iscritto il: mercoledì 29 settembre, 2010 12:44

Messaggio da Jane Lane »

Tomatina ha scritto: E' ovvio che dal mio punto di vista sia abbastanza logico che sia cosi', perche' secondo me certe tutele sono fatte per la coppia in quanto coniugi, cioe' due soggetti che decidono di stare insieme tutta la vita e di prendersi determinati diritti e doveri e di farlo con un contratto che ha delle peculiarita' proprio per la delicatezza dell'oggetto.
Diritti e doveri che, e' vero, possono essere sciolti col divorzio, ma che come tutti i contratti creano delle conseguenze sui due contraenti, in seguito alle loro scelte.
...

Jane Lane parlava di discriminazione tra coppie sposate e non, io ad esempio fatico a vederci una discriminazione perche' secondo me sono semplicemente due scelte diverse con due conseguenze diverse. Una e' tutelata dall'ordinamento l'altro no.
Il punto secondo me è che il matrimonio è una forma di unione così tradizionale per cui è l'unica forma di unione che si considera da tutelare. Mi spiego, o almeno ci provo: parlando chiaramente, tra due persone che convivono e marito e moglie, non cambia molto. Hanno gli stessi doveri in entrambi i casi, solo che da una parte questi doveri sono riconosciuti legalmente, dall'altra no. Chi decide di convivere e non sposarsi non lo fa perché poi è più semplice lasciarsi, perché basta portar via la propria roba da casa invece di affrontare le procedure legali che comporta il divorzio. Essendo concretamente la stessa scelta di vita, così come tu mi chiedi "perché non sposarsi", io ti chiedo "perché sposarsi"?
Quello che mi lascia perplessa, e quello che il mio uomo (il mio ragazzo, con cui neanche convivo tra l'altro) contesta del matrimonio è il suo essere semplicemente un contratto.
Tomatina io capisco il discorso che fai, ma per chi non crede nel matrimonio, per chi la vede come una "costrizione sociale" o in generale per chi non ne vuole sentir parlare, il discorso della discriminazione si basa sul fatto che non c'è differenza tra marito e moglie e tra conviventi. La scelta è sempre la stessa, e dal punto di vista sentimentale non vedo perché bisogna ancorare l'amore a un contratto.
Forse è una visione cinica, forse è romantica, non so spiegarti bene neanche io (d'altra parte è venerdì, il fine settimana è sempre difficile ragionare lucidamente :roll: ) però per chi non crede in un certo tipo di valori, vincoli o come li si vuol chiamare, avere il matrimonio come unica scelta di tutela dell'altro viene vista come una discriminazione, significa obbligare le coppie a sposarsi. Ma se io passo tutta la vita con una persona, non ho forse ogni diritto di essere la prima persona ad essere informata nel caso a succeda qualcosa?
- What if I fall?
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Simonetta
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Messaggio da Simonetta »

Daffodil ha scritto:Io sinceramente ho perso un po' di stima per persone che si proclamavano atee e comuniste vecchio stampo, per poi sposarsi in chiesa perché lo voleva la mamma.

D
E pensa che io non sono atea! :D

Credo in Dio, ma non sono cattolica. E' il mio lui ad essere ateo. Insomma, di motivazioni ce ne sono per non sposarsi in Chiesa no? ;)
Lo avevo già anticipato persino a mio padre, ora so che anche lui è dalla mia. Mia nonna se ne farà una ragione! :mrgreen:
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alexaff82
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Messaggio da alexaff82 »

Io sinceramente ho perso un po' di stima per persone che si proclamavano atee e comuniste vecchio stampo, per poi sposarsi in chiesa perché lo voleva la mamma.
esattamente quello che penso, ma la mia famiglia l'ho già affrontata in questo, ho cercato di far capire a mia mamma che si tratta anche di una questione di rispetto, da diversi punti di vista, vorrei che si rispettasse la mia laicità così come io rispetto la sua credenza, ed anche rispetto verso quelle persone che ci credono nel sacramento del matrimonio...sposarsi in chiesa per me sarebbe come "scimmiottare" un evento che non mi appartiene
Lo so, se uno ci tiene davvero fa quello che vuole, non si fa condizionare, ma in alcune situazioni sarebbe bello fare la felicità di tutti, e siccome dovrebbe essere un evento felice per tutti...ecco dove nascono i miei dubbi :?

Per rispondere al quesito di Tomatina, la mia situazione è Convivente solo perchè le persone che ci circondano non accetterebbero il rito civile e lo stato non da altri strumenti di tutela
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luce
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Messaggio da luce »

@Alexaff82: ciao :) mi permetto di darti un consiglio perchè anche io e il mio compagno siamo atei e proveniamo da due famiglie cattoliche; non farti condizionare!!! :) è il VOSTRO matrimonio, anche se, magari, sarà solo un documento che suggella la vostra unione è comunque una cosa che deve rispecchiare voi e non le famiglie o le tradizioni di paese;
è dura affrontare tutti ma probabilmente, se non lo farai, poi ti ritroverai ad affrontare te stessa ed i tuoi principi.
io e il mio compagno siamo sempre stati chiari con le nostre famiglie, sino ad ora non ci siamo pentiti :)
se ci pensi, non ha senso fare una sceneggiata in cui non si crede per far piacere agli altri; io ho sempre pensato che i primi a dover rifiutare questa cosa dovrebbero essere proprio i credenti! come fa un credente a volere che il proprio figlio/parente/amico metta in scena una falsità davanti al suo dio? :(
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