@ Rael: io ho la pelle misto - secca, forse assorbirebbe anche la cera d'api...
@ fromutopia: stessa riflessione! Il fatto è che questi maghi del marketing ti fanno il pakaging che frega anche il consumatore non ingenuo. Ad esempio 'sta linea l'erboristica presenta i prodotti con confezioni di "arte povera" in carta giallina, penso riciclata, sul retro c'è una sfilza di simboli che vantano le buone azioni ecologiche -vere o presunte

, I provenzali docet - dell'azienda, le immagini fanno venire in mente la vita in campagna per cui ti sembra di lavorare i semi e poi spalmarti il risultato addosso...ecc. ecc. e ti fregano, o perlomeno fregano me, che non sono insensibile alla presentazione
perchè sì, lo confesso, mentre attraversavo il corridoio dei finti

prodotti naturalistici, all'Auchan, l'occhio è stato subito attratto dai nuovi oggetti non identificati

, e dopo l'occhio, l'attenzione, e dopo l'attenzione la mano, ecc. ecc. nel crescendo tragico che ha portato all'acquisto, nonostante il tentativo di dissuasione del partner, (ma a che serve?, costa troppo per ungere!, ne hai altri di prodotti così), visibilmente distrutto dal giro infernale.
Compromesso risolutivo: "il burro di riso costa meno di quello al monoi" (quello che volevo prendere inizialmente)
"E vabbé, basta che ci muoviamo".
E così è stato.