
Però...
Però lui mi ha insegnato delle cose importantissime nella vita. Cose che mi aiutano molto. Cose che mi hanno resa orgogliosa di lui e di me stessa.
L'ottimismo. Un ottimismo concreto, quello che ti fa dire "mai smettere di sperare che le cose migliorino, mai smettere di impegnarsi affinchè le cose migliorino". E non lo fa in modo che tu magari fra te e te pensi che siano dlle pie illusioni, ma lo fa in modo che tu invece pensi che sia tutto ragionevole e sensato, e ciò da una grande carica ed energia!
Ma questa speranza, questo non abbattersi, questo ottimismo, questa forza, mio padre non me l'ha solo predicata. Il suo esempio è stato l'insegnamento più efficace. Il suo atteggiamento nei confronti della vita è stato per me il modello che mi ha "insegnato" l'ottimismo in tutte le sue sfaccettature (quindi l'autoironia, quindi la progettualità, quindi la forza di rialzarsi, quindi la speranza, quindi la gioia).
E poi è un factotum! E' un vigile urbano in pensione, ma si interessa e si è sempre interessato di tutto, e prova quasi sempre con ottimi risultati a sistemare ogni cosa (altro grande insegnamento quello di farti avere fiducia nelle tue capacità dandoti l'opportunità di "provare a "), sa sistemare un tubo rotto, un interruttore guasto, ti ricosrtuisce un mobiletto o che so io.
Quando dovevo prendere la patente ero molto tesa nelle prove della guida, perchè avevo sempre paura di incidentare o semplicemente graffiare la macchina. Ma mio padre mi diceva: "Tranquilla! Se la graffi non ci fa nulla!" e io


Mi ha sempre detto "Le macchine si sistemano o si ricomprano prima o poi, ma le persone no!"
Bhè la tranquillità che mi infondeva mi faceva guidare serena, rilassata e prudente!
Mi ha anche insegnato che i soldi sono importanti sì, ma non così tanto da dover provocare litigi (specialmente in famiglia) o da dover diventare persone peggiori per il loro sporco fascino.
Quando qualche mese fa avevo appena partorito, è scoppiata al telegiornale la notizia che l'influenza suina stava iniziando a mietere vittime, e ogni giorno sembrava il conto alla rovescia di tutti gli italiani che sarebbero morti. Io ero terrorizzata (resa fragile e ansiosa da una maternity blues post-partum...) e mi preoccupavo per le mie figlie e per me. Non volevo più fare progetti perchè non ero sicura che saremmo riusciti a superare l'inverno con quel virus.
Quando mio padre ha saputo il mio pesniero mi ha detto che dovevo stare serena e sperare per il meglio, perchè non si sa mai quello che può accadere di brutto o di bello nella vita. Mi ha detto che dovevo seguire le regolari norme igieniche e che la percentuale di mortalità del virus erano davvero basse. Poi ha aggiunto "Guai a non fare più progetti nella vita! Guai! Chi non fa più progetti è perduto, è come se fosse morto mentre è ancora in vita!" In quel momento mi ha dato una grandissima energia! Mi ha fatto il pieno di ragionevolezza

Ieri gli hanno rubato l'auto.
Me l'ha detto così: "Non posso utilizzare la macchina. La macchina insomma è inutilizzabile" io: "Perchè? Hai provato a ripararla?" e lui "Bhè...mi sa che non si può sistemare... Insomma la macchina non si può sistemare perchè è come se non ci sia... anzi diciamo che non c'è, non c'è più!"
Ha preso con ironia un fatto abbastanza scocciante, ed è riuscito a provocare delle risate. Mi ha detto che queste cose possono succedere e che fino a quando non si ricomprerà un'altra macchina (o magari i carabinieri ritroveranno la sua) andrà col motorino o (quando magari dovrà uscire insieme a mia madre) prenderà i mezzi...
Che uomo!
Scusate il super elogio a mio papà
