probiotici

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crikcrok
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probiotici

Messaggio da crikcrok »

ho letto che i probiotici aumentano le difese immunitarie. Vorrei provare ad usarli, ma nei foglietti che ho consultato dei prodotti in vendita in farmacia, ci sono coloranti sintetici e altre schifezze, quelli da banco al supermercato (prodotti commerciali) non so se siano uguali, e comunque dentro hanno anche altre schifezze varie (conservanti, coloranti ecc.). Sapete consigliarmi un acquisto "bio"?
wannabe_natural
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Messaggio da wannabe_natural »

lo yogurt contiene probiotici!
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rosessenza
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Messaggio da rosessenza »

perdonami wannabe, ma non è proprio così... la legislazione italiana consente di classificare come yogurt, esclusivamente i fermentati del latte preparati per azione di due microrganismi in particolare: il Lactobacillus bulgaricus e lo Streptococcus termophilus, che non sono in grado né di resistere alle proibitive condizioni imposte dagli acidi biliari, né di proliferare alla temperatura di 37 °C e che pertanto non possono essere classificati come probiotici, non avendo la capacità di colonizzare nessuno dei tratti del tubo digerente.
tanto è vero che altri fermentati, più simili agli yogurt tedeschi, che invece posso liberamente (e intelligentemente) essere preparati anche con l'azione di batteri diversi, vengono venduti con nomi di fantasia (lc1, actimel, ecc.), ma non possono in alcun modo riportare la dicitura "yogurt" sulla confezione.

i probiotici più interessanti sono Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus rhamnosus, Lactobacillus casei, Lactobacillus salivarius, Bifidobacterium sp.

bisognerebbe sfatare un paio di miti.
1) i fermenti lattici non si chiamano in questo modo perchè "coltivati" sul latte, ma perchè il prodotto del loro metabolismo è l'acido lattico, quindi quelli messi a coltura su supporti diversi, possono (e dovrebbero) essere consumati anche da chi è intollerante al latte e al lattosio.
2) i fermenti lattici che non hanno necessità di una catena del freddo sono una trovata di carattere commerciale: tutti i microrganismi hanno vita piuttosto breve e tenerli a bassa temperatura è un semplice espediente per rallentarne il metabolismo ed allungarne il ciclo vitale... qualunque batterio può essere conservato fuori frigo, ma la sua "scadenza" si abbrevierà drasticamente.

per quanto riguarda la qualità di ciò che si trova in commercio, vale il discorso di sempre... personalmente non ho mai avuto difficoltà a reperire prodotti "puliti" e correttamente frigoconservati presso i negozi specializzati, cosa che evidentemente, visto ciò che scrive crikcrok, non sempre vale per le grosse catene o altre strutture.
particolare attenzione dovranno prestare gli intolleranti alle vit. del gruppo B, visto che spessissimo i probiotici sono formulati con l'aggiunta di queste vitamine, mentre abbastanza controversa è l'associazione con i prebiotici, come l'inulina, il baobab,il topinambur ed altri... molti produttori scelgono di abbinare al probiotico il suo nutrimento, ma ci sono studi nipponici che sconsigliano decisamente questa pratica.

va poi detto che ogni batterio ha le sue specificità e il proprio ambiente in cui elettivamente riesce ad insediarsi e colonizzare, ma qui il discorso si farebbe assai lungo, ed io ho il difetto di essere già troppo prolissa ogni volta che poso le dita sulla tastiera... :oops: mi limito a segnalare che un corretto utilizzo dei batteri, quando ci sia un disordine gastrointestinale, o per rimediare uno stato di disbiosi, andrebbe preceduto da una "pulizia" tesa a rimuovere la flora patogena insediatasi, cui dovrebbe far seguito una corretta ricolonizzazione, che si ottiene assumendo i diversi probiotici in una sequenza ben precisa.
Ultima modifica di rosessenza il venerdì 13 novembre, 2009 11:37, modificato 1 volta in totale.
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wannabe_natural
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Messaggio da wannabe_natural »

dunque dunque, chiedo scusa per l'ignoranza! qualche mese fa, spinta da qui
http://www.airc.it/prevenzione-del-tumo ... probiotici
ho cercato di capirci qualcosa in più, e mi era sembrato di capire che fossero nello yogurt!
quindi, ricapitoliamo: dove stanno?? cioè, se uno li vuole assumere regolarmente sotto forma di yogurt, visto che fanno così bene, che tipo di yogurt deve mangiare? perché non sempre in etichetta sono indicati! ad esempio poi a me lo yogurt da bere non piace, preferisco il cremoso... ho qualche speranza di trovarli lì?
inoltre io sono interessata in particolare a quelli che esercitano benefici sul sistema immuniatrio: quali sono?
grazie!

(ps. per chiarezza copioincollo da un sito di una delle marche citate da rossenza:

Dal punto di vista etimologico, probiotico significa "a favore della vita". Secondo la definizione dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), i probiotici sono microorganismi vivi che, quando assunti in quantità adeguata, esplicano effetti benefici per la salute. Per essere definiti tali i probiotici devono superare in quantità sufficiente la barriera gastrica e arrivare vivi, intatti e attivi nell'intestino, superando indenni lo stomaco con i suoi potenti succhi gastrici. Inoltre le specie batteriche utilizzate devono riuscire a vivere e a moltiplicarsi nell'intestino anche in presenza di acidi biliari, e aderire alle pareti intestinali. Infine per essere definiti tali e esplicare effetti benefici debbono essere prodotti in modo da rimanere vitali ben oltre il tempo che intercorre tra la manifattura e il consumo. Attenzione. Probiotici differenti hanno / possono avere proprietà salutistiche differenti: tali proprietà dipendono infatti dalla singola specie e dal preciso ceppo batterico.
wannabe_natural
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Messaggio da wannabe_natural »

ok, credo di aver capito qualcosa in più: gli unici due fermenti che in italia sono ammessi nello yogurt non sono probiotici. giusto??
facendo qualche ricerca ho trovato questo prodotto che forse potrebbe fare al caso mio: http://www.parmalat.it/prodotti/kyr/index.htm
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rosessenza
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Messaggio da rosessenza »

sono io che ti chiedo scusa wannabe... per quanto mi sforzi di non esserlo, mi rendo conto di risultare sempre un po' ruvida. :oops:
in effetti c'è un po' di confusione in merito... la stessa nota di cui al tuo link, parla di bifidobatteri come di un genere che riveste un ruolo fondamentale nella regolazione del sistema immunitario, il che è vero, ma poi asserisce che lo yogurt è ricco di probiotici, il che invece non è.
ripeto, e vi invito a verificarlo, qualunque prodotto troviate in vendita in italia, che si possa fregiare della dicitura "yogurt", non può contenere altro che Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus termophilus, per questioni legislative.
diverso è il discorso per prodotti di "importazione" da altri paesi intracee... se conoscete ad esempio gli "yogurt" di andechser, che credo si trovino anche al naturasì, noterete che l'etichetta originale tedesca, riporta la definizione "jogurt", mentre l'etichettina apposta dall'importatore, parla di "latte fermentato", perchè questo prodotto è intelligentemente ottenuto con l'azione di Lactobacillus acidophilus e Bifidobacterium bifidus, e non può pertanto essere definito "yogurt" nel nostro paese.

negli ultimi anni anche i produttori italiani sembrano essersi accorti che esistono generi, specie e ceppi più interessanti delle due tipicamente usate, e hanno immesso sul mercato una serie di prodotti fermentati con batteri probiotici veri, come il casei, o l'actiregularis (che fantasia), o il paracasei che caratterizza il parmalat da te indicato.
la lista dei probiotici è piuttosto nutrita, soprattutto fra il genere Bifidobacterium, che nel precedente post ho indicato in modo generico... ce ne sono di più adatti ai nostri cuccioli, come il Bifidobacterium infantis, e di più indicati invece per gli adulti, o di specificifici per determinati scopi, come il Lactobacillus plantarum, così importante per noi donne.
in linea di massima credo andrebbero assunti, a rotazione, specie e ceppi diversi, visto che i rapporti tra batteri differenti sembrano essere così importanti... personalmente sono abituata a fare integrazione quotidiana con qualche caps di fermenti lattici ogni giorno diversi, ma non è detto che questo modo di agire debba per forza essere quello ottimale.
certamente non ho una visione dei batteri probiotici come di un qualcosa di utile solo nei momenti in cui l'intestino è "scomodato".

parlare in modo scientifico dei benefici dei batteri probiotici è compito piuttosto arduo, come si capisce anche dalla nota che hai riportato, e il motivo è piuttosto semplice... la flora batterica è la vera interfaccia tra il mondo esterno ed il nostro microcosmo... in realtà ciò di cui ci nutriamo non è esattamente ciò che finisce nel nostro piatto, ma è costituito in buona parte dai metaboliti che questi batteri producono.
la salute della flora batterica fa la salute dell'individuo, come riportato da diverse discipline, che indicano l'intestino come "la radice" del benessere.

chi vuole documentarsi, ma tenetevi pronte a perdervi nel mare delle varie sigle che indicano una miriade di ceppi diversi all'interno della medesima specie, potrà farlo abbasta esaurientemente anche sul web... chi mastica decentemente l'inglese tenga presente che gli studi canadesi e giapponesi sono all'avanguardia.

per tornare alla tua domanda, per capire dove stanno basta leggere le etichette di ciò che acquistiamo, andando a cercare i batteri giusti e sapendo anche che prodotti eccessivamente zuccherati possono essere controproducenti, perchè facilmente un'eccesso di zuccheri produrrà, nel tratto digerente, significative quantità di alcol etilico, col quale i nostri batteri non vanno niente d'accordo.

chi fa lo yogurt in casa (ho visto che c'è un 3d in merito), se vuole beneficiare dei probiotici veri, deve partire da prodotti che contengano acidophilus, bifidus, casei, brevis, plantarum, ecc.
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wannabe_natural
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Messaggio da wannabe_natural »

figurati!! sei molto chiara e mi sembra proprio che tu conosca molto bene l'argomento, con basi "scientifiche" diciamo e non fai-da-te come la sottoscritta!!!!
certamente non ho una visione dei batteri probiotici come di un qualcosa di utile solo nei momenti in cui l'intestino è "scomodato".
anche io, da quando (poco) ho iniziato ad avvicinarmi all'alimentazione sana! il mio problema coi fermenti lattici però è che non amo pillole pastiglie etc, preferisco trarre vantaggio direttamente dall'alimento se possibile! la mia missione adesso allora sarà scoprire lo yogurt/gli yogurt "giusti" da far ruotare, se esistono! una volta che li avrò trovati ti chiederò conferma :)
ps. ma che di preciso il Lactobacillus plantarum per noi donzelle
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rosessenza
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Messaggio da rosessenza »

torno sull'argomento solo per segnalare un titolo che può essere di valido aiuto a chi vuole approfondire... è uno scritto divulgativo alla portata di tutti, pur essendo stato redatto col contributo del dott. luciano lozio, esperto conoscitore della materia, in grado di affrontare l'argomento con ben altra levatura tecnica.
il testo si intitola "disbiosi e immunità" ed è edito da tecniche nuove.

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miss.trotinette
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Messaggio da miss.trotinette »

ho letto che c'è chi sostiene che l'assunzione di probiotici migliori le situazioni di allergie o dermatite atopica. Qualcuno ne sa qualcosa, o ha avuto esperienze positive in questo senso?

http://www.focusprobiotici.it/pag/_derm ... topica.asp

"Alcuni studi clinici hanno infatti dimostrato una riduzione significativa dell’intensità e dell’estensione della dermatite atopica in bambini che presentavano una intolleranza alle proteine del latte vaccino, una volta che assumevano un latte contenente proteine idrolisate, addizionato con probiotici. I pazienti, infatti, mostravano un notevole miglioramento dal punto vista clinico, con una netta riduzione della gravità della dermatite e una diminuzione dei sintomi soggettivi e obiettivi. E’ stato inoltre scoperto che la risposta clinica era associata ad un abbassamento del livello, nel sangue e nelle urine, di una proteina (la proteina eosinofila X) che è un marcatore di infiammazione cronica, di tipo allergico.
Questi dati suggeriscono che la microflora intestinale svolga un ruolo importante nella dermatite atopica. È stato infatti dimostrato che esistono sostanziali differenze tra la flora batterica intestinale di neonati che poi andranno incontro a malattie allergiche in confronto a quella di neonati, che invece non svilupperanno tali manifestazioni.
I neonati che prima o poi svilupperanno patologie di tipo allergico presentano una particolare microflora intestinale che si caratterizza per una riduzione di alcuni batteri “buoni” (i bifidobatteri) e per un aumento di certi batteri “cattivi” (i clostridi). Queste importanti scoperte, che ipotizzano un’associazione tra la flora batterica intestinale e l’allergia (e, indirettamente, un rapporto causa-effetto tra batteri e allergie) suggeriscono anche che un’eventuale manipolazione della flora intestinale, in soggetti predisposti, potrebbe aiutare a prevenire la comparsa di manifestazioni allergiche."
“Io … io non so proprio dirvi chi sono in questo momento… so soltanto chi ero questa mattina quando mi sono alzata, ma certamente devo essere cambiata diverse volte.” (Alice nel paese delle meraviglie)
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