"classi di inserimento"?
Credo sarebbe meglio fare come si fa nelle facoltà di lingue straniere: Pre corsi di lingua intensivi (a fine agosto- inizio settembre) per i principianti assoluti, in modo che si possano relazionare con i colleghi e il docente una volta iniziate le lezioni. I bambini imparano molto più in fretta rispetto agli adulti, e parlare una lingua straniera con dei madrelingua accelera l'apprendimento, non dimentichiamolo. L'isolamento degli stranieri nelle classi ponte dai parlanti nativi preclude questa possibilità invece...
Po' Comunque Perché Lì Là Qui Qua Sì Fa
quoto in tutto, mio figlio frequenta le elementari con coetanei di diverse nazionalità, per lui non è un problema, ma potrebbe essere portato a pensarla diversamente se facessero frequentare loro una classe separata.valent1na ha scritto:I bambini imparano molto più in fretta rispetto agli adulti, e parlare una lingua straniera con dei madrelingua accelera l'apprendimento, non dimentichiamolo. L'isolamento degli stranieri nelle classi ponte dai parlanti nativi preclude questa possibilità invece...
Il problema è che i genitori parlano loro in casa nella lingua-madre, per questo sono qui da anni e non spiccicano ancora una parola in italiano, lo so bene avendo due famiglie, una di fronte e una di fianco, di pakistani. Tuttavia non aggiungerò altro sull'argomento, perché non sto facendo interventi polemici, ma sto ricevendo risposte che a me sembrano palesemente polemiche.Alhexandra ha scritto:![]()
Io penso che basterebbero delle ore supplementari di lingua per questi bambini, una-due volte alla settimana.
I bambini imparano straordinariamente in fretta!
Blog.
"Tu sarai amato, il giorno in cui potrai mostrare la tua debolezza, senza che l'altro se ne serva per affermare la sua forza." Cesare Pavese
Prima di postare un INCI, controlla di aver scritto bene gli ingredienti.
"Tu sarai amato, il giorno in cui potrai mostrare la tua debolezza, senza che l'altro se ne serva per affermare la sua forza." Cesare Pavese
Prima di postare un INCI, controlla di aver scritto bene gli ingredienti.
Io sono 
per non dire
Senza offesa per nessuno, perchè ognuno ha la sua opinione, ma secondo me questo è razzismo e punto.
Mi ricorda le classi speciali per i vecchi "handicappati" (oggi diversamente abili)...
per non dire gli ebrei in scuole per ebrei...
P.S. per mia esperienza sostengo che, proprio perchè molte famiglie a casa parlano la loro lingua, è importante che i bambini siano inseriti in classi di bambini italiani.
Io lavoro nella scuola dell'infanzia, in una scuola con un'utenza fortemente extracomunitaria. I bambini imparano davvero facilmente e il fatto che poi a casa parlino la loro "lingua madre" (o comunque la lingua dei loro genitori) per me è un valore aggiunto. Molte famiglie (specialmente provenienti dal sud america) hanno una discreta conoscenza della lingua italiana, nonostante questo spesso con i figli parlano lo spagnolo. Ne consegue un bilinguismo naturale che non può essere che positivo. Ci sono comunque anche famiglie in cui i genitori parlano molto poco italiano (arabi e cinesi ad esempio), ebbene... bambini giunti a scuola senza la minima idea della lingua, imparano velocemente tanto da rappresentare addirittura un aiuto nella comunicazione con le famiglie!

per non dire

Senza offesa per nessuno, perchè ognuno ha la sua opinione, ma secondo me questo è razzismo e punto.
Mi ricorda le classi speciali per i vecchi "handicappati" (oggi diversamente abili)...
per non dire gli ebrei in scuole per ebrei...
P.S. per mia esperienza sostengo che, proprio perchè molte famiglie a casa parlano la loro lingua, è importante che i bambini siano inseriti in classi di bambini italiani.
Io lavoro nella scuola dell'infanzia, in una scuola con un'utenza fortemente extracomunitaria. I bambini imparano davvero facilmente e il fatto che poi a casa parlino la loro "lingua madre" (o comunque la lingua dei loro genitori) per me è un valore aggiunto. Molte famiglie (specialmente provenienti dal sud america) hanno una discreta conoscenza della lingua italiana, nonostante questo spesso con i figli parlano lo spagnolo. Ne consegue un bilinguismo naturale che non può essere che positivo. Ci sono comunque anche famiglie in cui i genitori parlano molto poco italiano (arabi e cinesi ad esempio), ebbene... bambini giunti a scuola senza la minima idea della lingua, imparano velocemente tanto da rappresentare addirittura un aiuto nella comunicazione con le famiglie!
il problema non e' destra e sinistra. Il problema e' in quale mondo vogliamo vivere. E se ci rendiamo conto che le piccole patrie producono patrie ancora piu' piccole (il veneto, ossia il veneziano e...; il siciliano, ossia il catanese e...; etc). Oltre a quanto hanno detto le altre, e con piu' competenza ed esperienza di me...Satine ha scritto:Perché, quando ho dato l'impressione di aver perso la lucidità?
Ritengo giusto niente rallenti il programma scolastico, ed un bambino la cui madrelingua non è l'Italiano, richiede un notevole sostegno, che venga prestato temporaneamente. Non sogno l'apartheid.
Forse non hai tenuto conto che resto pur sempre una persona di destra ;-) , ogni tanto riservo qualche delusione.
che ne pensi?

E ilregolamento? L'hai letto? 

Raga io non sono mai stata particolarmente d'accordo con Veltroni ma, il leader del PD intervistato da Augias ieri, ha detto una sacrosanta verità: quando gli italiani sono emigrati in massa all'estero nel secolo scorso (e chissà quanti dei nostri bisnonni c'erano tra loro) qualcuno nei paesi che li accolsero propose una legge del genere? Li hanno separati o discriminati nelle scuole in qualche modo solo perchè non conoscevano bene la lingua?
NO! E perchè dovremmo farlo proprio noi ora?
NO! E perchè dovremmo farlo proprio noi ora?
"Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente."
Bertolt Brecht.
Bertolt Brecht.
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Quoto in pieno!!!!Sayuri ha scritto:Raga io non sono mai stata particolarmente d'accordo con Veltroni ma, il leader del PD intervistato da Augias ieri, ha detto una sacrosanta verità: quando gli italiani sono emigrati in massa all'estero nel secolo scorso (e chissà quanti dei nostri bisnonni c'erano tra loro) qualcuno nei paesi che li accolsero propose una legge del genere? Li hanno separati o discriminati nelle scuole in qualche modo solo perchè non conoscevano bene la lingua?
NO! E perchè dovremmo farlo proprio noi ora?
Io vivo in Svizzera da 12 anni e vi posso dire che il bilinguismo è una meravigliosa opportunità.
Ho fatto la tesi di dottorato sul bilinguismo di mio figlio e ho studiato il fenomeno a fondo.
Il bilinguismo nel mondo è NORMALE. L'Italia è veramente agli esordi nell'affrontare il problema, e rischia di fare errori madornali per il nostro milennio. Rischia di farsi ridere dietro da tutta l'Europa. Per non dire peggio.
Non è una polemica, la mia, ma una libera espressione di cosa penso (o non si può più..?

Oddio... ferma....io ho avuto dei parenti emigrati e ti posso assicurare che erano che la loro condizione era al limite della decenza, gli italiani in amerci che andavano a scuola erano una risicata minoranza (dovuta al fatto che erano nati là da genitori italiani) visto che chi emigrava non aveva diritto a nulla, erano pezzenti e trattati come tali....i figli di italiani che andavano a scuola venivano chiamati 'mafia' e derisi da tutti...(almeno questa è stata l'esperienza di mio cugino) ma il fatto che l'abbia fatto l'america per me è motivo più che sufficiente per non replicare.....però ci tenevo a dire che per i nostri emigrati non erano tutte rose e fiori...Sayuri ha scritto:Raga io non sono mai stata particolarmente d'accordo con Veltroni ma, il leader del PD intervistato da Augias ieri, ha detto una sacrosanta verità: quando gli italiani sono emigrati in massa all'estero nel secolo scorso (e chissà quanti dei nostri bisnonni c'erano tra loro) qualcuno nei paesi che li accolsero propose una legge del genere? Li hanno separati o discriminati nelle scuole in qualche modo solo perchè non conoscevano bene la lingua?
NO! E perchè dovremmo farlo proprio noi ora?
- Alhexandra
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Come hanno detto altre prima di me, se si vuole coniugare svolgimento del programma e integrazione, la via è quella di un corso di lingua prima che le scuole inizino, non vedo quale integrazione sia agevolata dal fatto che alcuni alunni arrivino in classe 4 mesi dopo l'inizio dell'anno;
e poi non vedo quale effetto positivo sullo svolgimento del programma per questi scolari che si ritroverebbero ad avere un ritardo di quattro mesi sul programma... ma a questo fatto nessuno ha pensato, solo interessa che i "nostri" non abbiano un ritardo...
una grande tristezza
Elsatar
e poi non vedo quale effetto positivo sullo svolgimento del programma per questi scolari che si ritroverebbero ad avere un ritardo di quattro mesi sul programma... ma a questo fatto nessuno ha pensato, solo interessa che i "nostri" non abbiano un ritardo...
una grande tristezza
Elsatar
Penso che ghettizzare non sia la risposta ai problemi che abbiamo con gli immigrati.
Capisco perfettamente che bisogna trovare una soluzione, ma non è quella di spostare il problema due classi più in là di quella dei nostri figli.
In questo modo non si fà altro che evidenziarlo ancora di più, si fà capire quanto provinciali sono i nostri politici.
E' un pò come dire: ci sono le prostitute? Bene, mettiamole fuori del raccordo anulare (come è successo qui a Roma). I bambini immigrati non sanno parlare? Bene, mettiamoli tutti insieme indistintamente pakistani, rumeni, tunisini, cinesi .... voglio vedere come fanno a dialogare fra loro!!
Non parlo senza cognizione di causa, nella classe di mio figlio ci sono bimbi stranieri quindi mi accorgo che esiste il problema dell'integrazione, ma il mondo è un insieme di culture e prima si capisce e meglio è per tutti.
Capisco perfettamente che bisogna trovare una soluzione, ma non è quella di spostare il problema due classi più in là di quella dei nostri figli.
In questo modo non si fà altro che evidenziarlo ancora di più, si fà capire quanto provinciali sono i nostri politici.
E' un pò come dire: ci sono le prostitute? Bene, mettiamole fuori del raccordo anulare (come è successo qui a Roma). I bambini immigrati non sanno parlare? Bene, mettiamoli tutti insieme indistintamente pakistani, rumeni, tunisini, cinesi .... voglio vedere come fanno a dialogare fra loro!!
Non parlo senza cognizione di causa, nella classe di mio figlio ci sono bimbi stranieri quindi mi accorgo che esiste il problema dell'integrazione, ma il mondo è un insieme di culture e prima si capisce e meglio è per tutti.
La luce di un mattino, l’abbraccio di un amico, il viso di un bambino
meraviglioso, meraviglioso…
meraviglioso, meraviglioso…

magari anche tre, ma concordoAlhexandra ha scritto:![]()
Io penso che basterebbero delle ore supplementari di lingua per questi bambini, una-due volte alla settimana.
anche perchè una lingua si impara prima di tutto parlando e la vita che un bambino fa in classe sarebbe un'ottima occasione, anche considernado il senso di "comunità" che si forma all'interno di una classe... se mettessero i bambini stranieri in classi separate si perderebbero tutto questo, e magari parlerebbero italiano solo a scuola perchè devono
alle elementari ho avuto in classe dei bambini cinesi, a cui un'insegnante di sostegno impartiva delle lezioni di italiano a supporto delle lezioni che seguivano con noi. hanno imparato in fretta diventando parte integrante della classe

EDIT: mi accorgo solo adesso che alcune spalmine in interventi precedenti hanno espresso il medesimo pensiero in modo migliore rispetto a quanto ho saputo fare io... scusate la ripetizione

"Si può presumere che l'interesse pubblico sia quel che gli uomini sceglierebbero, se vedessero chiaramente, se pensassero razionalmente, agissero disinteressatamente".
( Walter Lippman )
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