The 'Oasis Standard': la finta certificazione Bio
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The 'Oasis Standard': la finta certificazione Bio
Dagli Usa lo strano caso di una certificazione "biologica" priva dei requisiti per poterlo essere che ha gettato nello scompiglio il mercato della cosmesi biologica. Spiegato il caso degli ingredienti "cancerogeni" scoperti nei prodotti di bellezza bio.
Le aziende dell'industria cosmetica tradizionale come Estee Lauder ( proprietaria di Aveda), Loreal and Hain (Jason, Avalon) hanno definito uno standard, chiamato ‘Oasis', privo dei requisiti per essere riconosciuto dalla USDA National Organic Program, il dipartimento del ministero Usa che concede l'accreditamento per i prodotti e produttori biologici.
La certificazione Oasis permette ad un prodotto di essere etichettato come "biologico" ( o "prodotto con specifici ingredienti biologici") anche se contiene ingredienti come il sodio laurilsolfato derivato da agricoltura convenzionale trattata con prodotti di sintesi, erbicidi e pesticidi e conservata con derivati del petrolio come ethylhexylglycerina e Fenossietanolo .
Un prodotto certificato Oasis ha l'obbligo di contenere un 85% di ingredienti biologici, il che è paradossale dal momento che in molti detergenti e shampoo la quantità d'acqua supera la stessa percentuale. Come se l'acqua "biologica" potesse rendere migliore un prodotto con un 15% di ingredienti chimici. Secondo le contestazioni della associazione consumatori bio Usa ( organic consumer association) legata all'Ota, il marchio "Oasis" non è solo inutile ma "deliberatamente fuorviante per i consumatori biologici alla ricerca di un indicatore affidabile di vera integrità del prodotto per la cura personale".
Ma qualche settimana fa scoppia lo scandalo, che naturalmente è rimbalzato anche in Italia, dove l'interesse ad affossare il mercato che il biologico si sta conquistando è alto. Uno studio americano, indipendente rivela infatti che alcune creme naturali e biologiche conterrebbero addirittura degli ingredienti contaminati con una sostanza cancerogena come l'ossido di etilene .
Non è chiaro se l'intenzione fosse quella di sabotare o di penetrare in un settore senza porsi troppi scrupoli, comunque l'Ota assieme alla Dr. Bronner's, storica azienda bio, ha deciso di adire vie legali, con una lettera di diffida nei confronti dei prodotti con marchio Oasis.
fonte: www.greenplanet.net
Le aziende dell'industria cosmetica tradizionale come Estee Lauder ( proprietaria di Aveda), Loreal and Hain (Jason, Avalon) hanno definito uno standard, chiamato ‘Oasis', privo dei requisiti per essere riconosciuto dalla USDA National Organic Program, il dipartimento del ministero Usa che concede l'accreditamento per i prodotti e produttori biologici.
La certificazione Oasis permette ad un prodotto di essere etichettato come "biologico" ( o "prodotto con specifici ingredienti biologici") anche se contiene ingredienti come il sodio laurilsolfato derivato da agricoltura convenzionale trattata con prodotti di sintesi, erbicidi e pesticidi e conservata con derivati del petrolio come ethylhexylglycerina e Fenossietanolo .
Un prodotto certificato Oasis ha l'obbligo di contenere un 85% di ingredienti biologici, il che è paradossale dal momento che in molti detergenti e shampoo la quantità d'acqua supera la stessa percentuale. Come se l'acqua "biologica" potesse rendere migliore un prodotto con un 15% di ingredienti chimici. Secondo le contestazioni della associazione consumatori bio Usa ( organic consumer association) legata all'Ota, il marchio "Oasis" non è solo inutile ma "deliberatamente fuorviante per i consumatori biologici alla ricerca di un indicatore affidabile di vera integrità del prodotto per la cura personale".
Ma qualche settimana fa scoppia lo scandalo, che naturalmente è rimbalzato anche in Italia, dove l'interesse ad affossare il mercato che il biologico si sta conquistando è alto. Uno studio americano, indipendente rivela infatti che alcune creme naturali e biologiche conterrebbero addirittura degli ingredienti contaminati con una sostanza cancerogena come l'ossido di etilene .
Non è chiaro se l'intenzione fosse quella di sabotare o di penetrare in un settore senza porsi troppi scrupoli, comunque l'Ota assieme alla Dr. Bronner's, storica azienda bio, ha deciso di adire vie legali, con una lettera di diffida nei confronti dei prodotti con marchio Oasis.
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Grazie davvero dell'informazione!
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