"se fosse il mio sogno"

[Shyntae]

Stanotte ho fatto un sogno un po' strano per i miei standard...premessa: vado dalla stessa parrucchiera da quando avevo 6 anni, e il suo lavoro alla fine mi soddisfa sempre: talvolta di più talvolta di meno, ma comunque nel complesso sono molto contenta di lei e mi piace anche a livello umano. La settimana scorsa mi ha regalato un'acconciatura con cui mi hanno fatto tutti i complimenti per tre giorni (=le sono molto riconoscente per la cosa, anche perché non ci ha messo poco a farmela!), e per far la quale servivano i capelli lunghi: a me in generale averli lunghi non piace, perché li ho dritti spaghetto e sembro una suora poi a mio avviso. Li ho fatti crescere in questo periodo, scalandoli una volta per dar corpo e un minimo di carineria, e adesso vorrei tagliarli ma sono indecisa sul quanto, come sempre...quindi mi è stato suggerito anche, da lei e mia mamma, di magari scalarli di nuovo e/o fare i colpi di sole prima di procedere al taglio (altra cosa su cui sono sempre stata scettica i colpi di sole, perché non voglio 'perdere' il mio colore naturale).
Ciò detto: ecco, stanotte ho sognato che tagliavo i capelli con lei e che però me li faceva cortissimi, molto più corti di quanto io desiderassi. Volevo un taglio alle spalle (e io in genere li taglio un po' di più, un caschetto lungo diciamo) e lei invece me li tagliava praticamente fino all'attaccatura dei capelli della nuca lì sotto, e sopra pure di più, quasi le avessi chiesto di fare un taglio da maschiaccio. Discutevamo anche animatamente (cosa mai fatta) perché lei me li aveva tagliati così tanto, interrompendo con la discussione il taglio a metà (quindi me li aveva tagliati dietro ma non davanti, solo la nuca), e lei diceva che io le avevo detto di tagliare così tanto mentre io no, e che avevo fatto un gesto sul corpo a indicare la lunghezza dove li volevo (e invece lei la rispetta quando me li taglia, al massimo ballano una/due dita). Mia mamma più o meno stava dalla sua parte credo, ma è l'unico ricordo di lei che ho durante il sogno, e in genere lei c'è sempre quando mi faccio i capelli però. Comunque, dopo un po' di discussione io molto scocciata riprendevo a farmeli tagliare, e quindi credo lei avesse intenzione di farmi un taglio molto corto dietro, praticamente da maschiaccio, lasciando le lunghezze lunghe sul davanti: un taglio che io ho fatto anni fa al liceo e con cui mi si diceva (lei+mamma) di star bene, ma che non mi va di rifare/sono scettica (io non penso mi donasse, anzi). Poi però non ricordo più nulla, il sogno finisce così, con lei che riprende a tagliarmi i capelli e io che ho la sensazione di essere molto scocciata e scontenta e con l'idea che quindi lei mi farà un taglio "a due lunghezze", corto da una parte e lungo dall'altro, come già avevo avuto ma ancora più corto di allora.

[Vera]

Se fosse il mio sogno... noterei innanzitutto che non ci sono uomini coinvolti, è una faccenda tutta femminile. Penserei quindi che il messaggio che il sogno mi porta riguarda il femminile (le emozioni, le intuizioni, la creatività). Mi colpirebbe anche vedere che le donne coinvolte sono tre, perché molte divinità femminili sono triadiche.
Se fosse il mio sogno penserei che in qualche modo questa triade di donne non riesce a mettersi d'accordo su cosa lasciar andare (= quanto tagliare i capelli, cioè quanto liberarsi del passato), la me stessa giovane vuole restarci attaccata (tenere i capelli lunghi) mentre le due adulte vedrebbero bene il "darci un taglio". A livello emotivo, in particolare, e quasi di "identità", vista la ritualità intrinseca nel tagliare i capelli.

Uno spunto piccolo, ma spero ti possa servire da specchio.

[uvafragola]

Se fosse il mio sogno... noterei innanzitutto che non ci sono uomini coinvolti, è una faccenda tutta femminile. Penserei quindi che il messaggio che il sogno mi porta riguarda il femminile (le emozioni, le intuizioni, la creatività). Mi colpirebbe anche vedere che le donne coinvolte sono tre, perché molte divinità femminili sono triadiche.

ho pensato la stessa identica cosa
però con un'aggiunta al maschile, cioè il fatto che dici più volte che il taglio corto è da maschiaccio.
come se le tue anime femminili ti stiano suggerendo comunque qualcosa su come vivi il tuo maschile.
ma io non sono tanto brava su questa questione maschile/femminile, mi confonde un po' (ho capito a livello teorico, ma a livello di "sentire" mi confonde).
comunque se fosse il mio sogno noterei che ci sono parti femminili di cui ti fidi, altre di cui non ti fidi.

[Vera]

Vero, leggendo il sogno avevo notato anch'io il riferimento al "maschiaccio", ma poi in scrittura di post mi era passato di mente. Quindi appoggio il sentire di Uva.

[ruby]

Se fosse il mio sogno, i capelli mi rimanderebbero ai pensieri (essere attaccati alla testa). Penserei di dover dare spazio alla necessità di alleggerirmi (tagliare) dai pensieri che sono diventati inadatti e quindi non più utili per me, anche se questo mi crea inizialmente insicurezza e destabilizzazione (infatti discuto con la parrucchiera).

[barbara]

Se fosse il mio sogno avrei da mettere d'accordo la mia parte maschiaccio con quella più femminile, perchè sentirei che in questo momento della mia vita sono in conflitto.

[uvafragola]

anche se poi, pensandoci oggi, mi sento di mettere in relazione quello che scrivi del sogno con quello che hai raccontato nel tuo diario... non voglio scrivere molto qui perchè non è sezione privata, ma appunto dicevi che altre persone ti hanno un po' messo altri pensieri in testa sulla questione, ecc... insomma, credo tu abbia capito... può c'entrare?

[Vera]

Ragazze, stavolta vi chiedo io di farmi da specchio per un sogno molto lungo ed emotivamente intenso che ho fatto stanotte.

Il sogno iniziava in soggettiva, con me che dovevo partecipare a una specie di campo di lavoro. Durante il colloquio confessavo all'organizzatrice di questo campo che quando sono stressata mi blocco, ma solo quando raggiungo un livello di stress molto molto alto. C'era anche un grafico che rappresentava questo livello di stress, con zone verdi, gialle e rosse a segnare i vari livelli. Lei prendeva questa cosa con simpatia e ne sorrideva bonariamente, quindi il blocco da stress non mi precludeva la partecipazione al campo.
Poi mi trovavo all'Eur in attesa di una specie di parata militare e parlavo con un'altra ragazza con cui avrei partecipato al campo. Ci scambiavamo opinioni su cosa stesse per succedere (sia alla parata sia al campo).
Io ero preoccupata, non so bene di cosa... ma la sensazione era che temessi di non riuscire a tirare fuori la spiritualità che c'era da mettere in gioco a questo campo di lavoro.

Poi ci venivano a prendere con dei pullmann e a quel punto diventavo Joan Watson (Lucy Liu). Dovevo lavorare con un mio compagno di liceo, F. (un ragazzo in apparenza strafottente, ma estremamente sensibile).
Tra di noi c'era molta tensione perché io avrei lavorato in un settore che non era il mio, cioè quello del restauro delle opere d'arte, e lui mi accusava di essere incompetente in materia ed era molto ostile nei miei confronti, mi denigrava pubblicamente.
Invece di reagire con rabbia, con molta calma mi avvicinavo e gli chiedevo di dirmi cosa esattamente non andasse con me. A quel punto scoprivo in lui una grossa fragilità: non ricordo cosa dicesse, ma iniziava a piangere e io lo accoglievo, lo facevo accoccolare contro la mia pancia stringendolo (in questa parte la mia visuale è ancora in soggettiva e lui è seduto su un sedile dell'autobus).

Da questo punto in poi la visuale del sogno è oggettiva, cioè io mi vedo dall'esterno. Mi trovo il giorno seguente con lui nel mio laboratorio scientifico alla polizia; l'avevo invitato perché volevo mostrargli che anche se nel suo campo ero incompetente, nel mio, cioè l'investigazione, sapevo essere competente. E allora sorridevo, sentendomi molto sicura di me.
Mentre ero nel laboratorio lui mi diceva che se avessimo continuato a lavorare insieme ci saremmo probabilmente baciati (perché lui avrebbe imparato a conoscermi e apprezzarmi) e io gli rispondevo che lo sapevo. Lo dicevo sorridendo tranquilla, come se fossi contenta e serena a questa prospettiva, ma contemporaneamente sapevo che stavo già lavorando con un altro uomo (Sherlock Holmes?) che forse aveva qualcosa a che fare col progetto iniziale per cui avevo fatto il colloquio, e sapevo che anche con quest'altra persona c'era molta tensione, un'attrazione tacita, e la possibilità concreta di baciarsi.

A questo punto mi mi sono svegliata.

[Vera]

Uppo...

[barbara]

Vera perchè caspiterina non lo posti (anche, semmai) su Avalon?

[Vera]

L'ho fatto.

[barbara]

L'ho fatto.

vado

[Vera]

[uvafragola]

bel sogno
non so, io lo vedo per certi versi molto chiaro... un po' di trambusto tra alcuni aspetti maschili e femminili, ma che poi si risolvono nell'accoglienza reciproca e nell'ammissione della reciproca validità (io sono brava nel mio campo e tu nel tuo, e potremmo talmente collaborare bene da suggellare tutto con un bacio).
però magari la sto facendo troppo semplice.
il tuo racconto mi ha lasciato tanta serenità.

bella l'immagine del "maschio" che razionalmente rompe le palle sulla tua preparazione, ma che viene svelato come "voce che nasce da un problema" e che quindi viene accolto con affetto.

[Vera]

Uva, la tua lettura è rivelante.
Grazie.