La solita minestra (per me indigesta)

Presentazione dei nuovi arrivati e chiacchiere in libertà. Non si vive di soli cosmetici ;)

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verdespirito
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La solita minestra (per me indigesta)

Messaggio da verdespirito »

E' una nota che ho pubblicato su Facebook, ma vorrei condividerla anche con voi, perché la mia rabbia so essere anche la vostra. (Mi scuso perché è molto lunga)

La solita minestra

Stare al desk di un’agenzia di stampa nazionale richiede, oltre alla consapevolezza che ti troverai a considerare i tuoi colleghi la famiglia con cui festeggiare il Natale, anche un atteggiamento multitasking che sfiora la schizofrenia e la capacità di cogliere al volo le notizie – importanti, curiose, nascoste, camuffate – tra le migliaia che arrivano ogni giorno in posta elettronica. Un occhio al mittente, uno all’oggetto e uno all’attacco del comunicato. Se una di queste tre azioni dà un feedback negativo (cioè lontano da ciò che interessa all’agenzia) l’effetto sarà quello di ignorare la conversazione. Spesso si cade in errore, cestinando cose importanti, ma fa parte del gioco.

Quando il destinatario dell’email è un carabiniere, il comandante di una compagnia piuttosto grande e l’oggetto è “Arrestato 38enne per rapina e violenza sessuale” fermo la mia ricerca e leggo. Leggo, leggo e cado quasi dalla sedia.

Ecco l’attacco:

L’arrestato “evidentemente non pago delle prestazioni abitualmente fornite dalla propria compagna, diventate forse ripetitive e noiose, aveva deciso di concedersi una serata all’insegna della trasgressione”.

Già qui, dopo appena tre righe, potremmo discutere per ore. In primo luogo perché l’autore del pezzo ha aggiunto commenti personali al fatto in sé, cioè che un uomo, poi arrestato, ha deciso di avere un rapporto sessuale con una prostituta. “Trasgressione” è il nome con cui il carabiniere sintetizza l’accaduto: trasgredisce chi va oltre i limiti ordinari, chi supera il confine tra ciò che è moralmente etico e ciò che, invece, non lo è (già qui potremmo aprire migliaia di parentesi). E perché lo fa? Perché la sua compagna forse non gli garantiva più le prestazioni di un tempo, diventate ripetitive e noiose nonostante siano concesse abitualmente. Da qui la volontà di trasgressione. E nel caso ci fossero ancora dei dubbi sulla qualità dei rapporti sessuali con la consorte, ci viene spiegato nuovamente che il 38enne non voleva “accontentarsi della solita minestra”.

Ricordando che il motivo dell’arresto è una violenza sessuale è lecito chiedersi, dopo dieci righe, se “la solita minestra” debba essere considerata la causa scatenante dell’impulso a stuprare.

Presa la decisione di trasgredire, l’uomo fermato “dopo aver effettuato qualche giro alla ricerca del meglio (almeno dal suo punto di vista) che potesse offrire il mercato” decide di avvicinarsi a un transessuale di 22 anni. Mercato. Perché di questo si tratta, no? Merce in vendita. Poco importa il dramma che può vivere una persona poco più che ragazzina che si prostituisce sulla strada di una cittadina bene del nord Italia. Io vendo tu compri. Se sono il “meglio” mi va di lusso e faccio affari.

Il carabiniere ci racconta che l’uomo, anzi lo stupratore, “ideava un piano per soddisfare comunque i propri appetiti che alla fine della storia non si rivelava così ben congegnato”. Insomma, il poveretto si è fatto beccare e questa non è che una “storia”, come ne accadono ogni giorno.

Ma cosa aveva questo transessuale per meritare le attenzioni del 38enne? “Risultava evidentemente – scrive testualmente il nostro militare - possedere quell’appeal ( leggasi “appendice”) in grado di placare i suoi ormai incontenibili desideri”. Che immagine romantica. Il vuoto lasciato dalla solita minestra può essere colmato dall’appendice. Lo stupratore fa quindi salire in auto “l’occasionale valvola di sfogo” , “lontano da occhi indiscreti ormai sempre più in preda ad inenarrabili pulsioni”. Inenarrabili? A me pare che siano state narrate a sufficienza e anche con un certo corollario di aggettivi e metafore – e altre infinite brutte figure retoriche - mal riuscite.

Quando si tratta di soldi, però, appendice o non appendice, la questione si fa seria. Il 38enne punta la pistola al transessuale che aveva legittimamente richiesto il compenso pattuito e pretende di avere un rapporto sessuale gratis. Del resto tutti hanno diritto a una vita sessuale sana, quindi se la minestra è noiosa e ripetitiva perché mai pagare per un diritto?

“Quest’ultima/o (il transessuale), pur intimorita/o opponeva un netto rifiuto venendo comunque costretta/o a spogliarsi (non che ci fosse molto da togliere), a subire palpeggiamenti al seno, in silicone ma pur sempre abbondante e di parvenza simile all’originale, ed alle altri parti intime, che non sto qui a specificare”. Un concentrato di orrori in tre righe. L’identità sessuale incerta che spinge il nostro eroe a usare a/o lasciando al lettore la decisione più difficile (sarà maschio? Sarà femmina?), un occhio attento all’abbigliamento (lo stile, si sa, ha sempre la sua importanza), ai risultati della chirurgia estetica (toh, guarda! Sembrano vere!) e le altre parti intime di cui è meglio non parlare (perché finora di cosa abbiamo parlato?).

Fin qui il piano sembra riuscito. Lo stupratore si fa consegnare la borsa e la vittima chiama i carabinieri, ai quali riferisce il numero di targa. Di chi è la macchina? Colpo di scena: “della moglie dell’arrapato”. I nostri eroi delle forze dell’ordine alla fine della storia hanno arrestato il colpevole e tutti vissero felici e contenti.

Alla fine della lettura ho quasi vomitato. E dopo un’ora di incazzatura ho chiamato l’autore del comunicato. Ha risposto alle mie domande imbarazzato, spiegandomi che alcuni colleghi giornalisti gli avevano chiesto delle note meno istituzionali e più ricche di particolari. Ironia, mi ha detto. Ironia su uno stupro? ho chiesto.

C’è da dire, per dovere di cronaca, che il comandante si è scusato con me all’infinito e mi ha richiamata dopo mezz’ora per scusarsi ancora. Il guaio è che le scuse non le deve a me, ma alla vittima dello stupro, alla moglie dello stupratore, alle istituzioni, per aver fatto perdere loro ancora più credibilità, al Paese che si aspetta dagli uomini e dalle donne che ci devono proteggere una sensibilità e un’attenzione capaci di fungere da esempio.

E se un magistrato, quando gli si racconta l'accaduto, commenta che "non mi sembra nulla di terribile" allora la distorsione culturale (ed etica, umana, ......) non è soltanto colpa di Berlusconi.
«Una donna divertente è come un posto pericoloso: si rischia di restare imprigionati senza rendersene conto».
(Marcela Serrano, L'albergo delle donne tristi)
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Jane Lane
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Messaggio da Jane Lane »

:shock: :shock: :shock: :shock:

Non riesco a credere a ciò che ho letto.
È agghiacciante, tutto quanto, dall'inizio dell'articolo (non so voi ma io la vedo quasi come un giustificare l'accaduto e quasi far vedere che le colpe non sono solo di una persona -lo stupratore: è annoiato perché la moglie non lo soddisfa) al racconto della vicenda (la totale assenza di rispetto per una persona vittima di violenza) ai dettagli piccanti. Agghiacciante davvero.

Aveva ragione Gaber quando cantava, nella splendida Io se fossi Dio:

Io se fossi Dio
maledirei davvero i giornalisti
e specialmente tutti
che certamente non sono brave persone
e dove cogli, cogli sempre bene.
Compagni giornalisti avete troppa sete
e non sapete approfittare delle libertà che avete
avete ancora la libertà di pensare
ma quello non lo fate
e in cambio pretendete la libertà di scrivere
e di fotografare.
Immagini geniali e interessanti
di presidenti solidali e di mamme piangenti.
E in questa Italia piena di sgomento
come siete coraggiosi, voi che vi buttate
senza tremare un momento.
Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti
e si direbbe proprio compiaciuti.
Voi vi buttate sul disastro umano
col gusto della lacrima in primo piano.



N.B. ovviamente, come in ogni cosa, c'è giornalista e giornalista e in mezzo a una massa di persone che vanno a caccia della lacrima, del dramma, c'è chi cerca di fare al meglio il suo lavoro e che da tutto per poter informare a dovere, a volte rimettendoci anche la vita.
- What if I fall?
- Oh, but my darling, what if you fly?


Il mio blog
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barbara
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Messaggio da barbara »

:sick: :sick: :sick: :sick: :sick:

mammamia.
Tutto per un'unica meraviglia.
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Allie Graywords
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Messaggio da Allie Graywords »

Complimenti a chi descrive uno stupro come se si trattasse di un film di Massimo Boldi... :sick:
Il mio blog sulle eco-mestruazioni: Coppette, amore e...
maracas
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Messaggio da maracas »

Non ho parole! :shock:
Francesca
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verdespirito
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Messaggio da verdespirito »

@Jane Lane questa volta il problema non sono i giornalisti, che hanno reagito come me al comunicato stampa, ma le forse dell'ordine. Quella nota arriva da loro e dovrebbe essere la base su cui i giornalisti scrivono un pezzo. Ma io non posso accettare che siano i carabinieri a mandarmi comunicati del genere, supera ogni confine di intelligenza, buon senso, umanità


(poveri giornalisti :mrgreen: )
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giugi
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Messaggio da giugi »

schifo...
mi contraddico facilmente, ma lo faccio così spesso che questo fa di me una persona coerente
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poispois
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Messaggio da poispois »

Sei stata molto brava a fargli capire il suo torto: GRAZIE! :clap:
Tra l'incapacità immaginativa e la limitazione grammaticale quell'uomo ha compiuto un brutto errore di comprensione, ma credo che adesso avrà da riflettere.
Le parole sono veramente macigni!
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silvia88
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Iscritto il: giovedì 17 novembre, 2011 18:14

Messaggio da silvia88 »

Quoto tutto ciò che avete detto.

Offensivo e maschilista nei confronti della moglie e della categoria in genere: se ne parla come se fosse un dovere della moglie offrire prestazioni sessuali abituali e adeguate! E di conseguenza sarebbe un diritto dell'uomo "sfogarsi" altrove? Dovremmo giustificare uno stupro perchè provocato da una insoddisfazione sessuale?

Umiliante nei confronti del transessuale e della sua identità sessuale: si fa riferimento alle sue parti anatomiche ambigue e al suo abbigliamento, senza nemmeno pensare allo shock o alla paura dello stupro subito.
E se un magistrato, quando gli si racconta l'accaduto, commenta che "non mi sembra nulla di terribile" allora la distorsione culturale (ed etica, umana, ......) non è soltanto colpa di Berlusconi.
:clap: :clap:
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