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la società che vogliamo

Inviato: venerdì 21 gennaio, 2011 15:33
da elsatar
Siccome sono stanca di rincorrere i comportamenti deviati della nostra società apro un topic che mi piacerebbe fosse un momento di riflessione su come vorremmo la nostra società, cosa sono le cose importanti, e soprattutto come cerchiamo di modificare l'esistente.
Perchè se non ci mettiamo coscientemente a resistere ai modelli imperanti, prima o poi ne siamo vittime.
Credo che già il fatto che siamo quì indica una propensione a rifiutare le pappe pronte, e a cercare la nostra strada personale.

Insomma invece di criticare in negativo quello che non mi piace, io sento l'esigenza di condividere in positivo gli sforzi quotidiani che facciamo per mantenere la bussola.

Il titolo è un po' altisonante, va beh, non me ne veniva un altro.

Elsatar

Inviato: venerdì 21 gennaio, 2011 17:52
da korallo
La società che vorrei...bel topic molto impegnativo.
Ti dico cosa vorrei io e come cerco di attuarlo. Lavoro come segretaria in una ditta e sono circondata da dipendenti extracomunitari che non capiscono una mazza e camionisti fini come uno spianatore. Nel mio piccolo vorrei una società più tollerante verso gli altri e visto che io per prima mi accorgo di essere troppo intollerante a volte con questi soggetti, cerco di pormi sempre come obbiettivo il rispetto per chi ho di fronte.
Rispettare gli altri come vuoi essere rispettata tu: questo è il mio motto. (anche se a volte mi scappano paroloni, santa non sono!).

Re: la società che vogliamo

Inviato: venerdì 21 gennaio, 2011 18:41
da barbara
elsatar ha scritto: Insomma invece di criticare in negativo quello che non mi piace, io sento l'esigenza di condividere in positivo gli sforzi quotidiani che facciamo per mantenere la bussola.
Mi piace :)
E' importantissimo condividere il nostro impegno, perchè con i pianti e i lamenti ci buttiamo solo più giù...

Inviato: venerdì 21 gennaio, 2011 19:39
da Asthrea1
La società che vorrei?
La vorrei GIUSTA...da ciascuno secondo le sue possibilità a ciascuno secondo le sue necessità.
Perchè una donna deve guadagnare la metà di quello che guadagna un uomo? Perchè deve scegliere tra la carriera e il desiderio di diventare madre? Perchè un giovane che non ha i mezzi ma ha le capacità non può avere un'istruzione adeguata e la possibilità di accedere alle professioni più prestigiose?
Mi rendo conto che è un'utopia. Però sarebbe bello.

Scusate....rileggendo quello che ho scritto mi rendo conto di essere andata un pò fuori tema...il mio sembra (e in effetti è) più uno sfogo, che la positiva condivisione di ciò che si potrebbe concretamente fare per migliorare le cose.... :oops:

Inviato: venerdì 21 gennaio, 2011 19:43
da Simonetta
Vorrei una società in cui ai colloqui di lavoro non mi debba sentir chiedere ogni volta se mi piacciono i bambini... :x

Inviato: venerdì 21 gennaio, 2011 19:48
da lucilla78
Vorrei una società dove certi valori come l'educazione, l'onestà e il rispetto reciproco tornassero ad essere importanti e sentiti come veri...

non ne posso più di vedere bambini e ragazzini comandare a destra e a manca e genitori succubi e sciocchi che non sono capaci di insegnare loro l'educazione base... il futuro è nelle loro mani, no?

Inviato: martedì 25 gennaio, 2011 18:10
da elsatar
lucilla78 ha scritto: ... il futuro è nelle loro mani, no?
Sì, per il momento mi sembra che la tendenza sia educare una generazione di teppisti... :roll:

Elsatar

Inviato: mercoledì 02 febbraio, 2011 12:54
da ruby
Nel mio piccolo mi sforzo a mettere amore, passione e impegno nei pensieri e nelle azioni di tutti i giorni. Personalmente mi rendo costantemente conto di quanto sia faticoso agire con un atteggiamento amorevole e disponibile, dovendo fare i conti con i miei istinti egoistici ma è proprio in questa fatica che trovo la possibilità di mettermi in discussione e migliorarmi. Vorrei trasmettere a mio figlio l'importanza di coltivare questo approccio alla vita e sentirlo un valore fondamentale, il motore di tutto.

Inviato: domenica 06 febbraio, 2011 19:48
da elsatar
Ruby credo che i figli sentano come una si comporta, e non li lascia indifferenti, certo poi troveranno la loro strada...

Tempo fa mi è arrivata una mail che riportava la frase di un'operaia della Fiat che spiegava il suo no al referendum, diceva così:

“perché ai figli bisogna dire che si è stati a schiena dritta, non che si può
strisciare come vermi”

a me fa venire da piangere.

Elsatar

Inviato: domenica 06 febbraio, 2011 20:40
da uvafragola
io vi racconto un po' di cose belle che sto vedendo in questi giorni (forse non è proprio in topic, ma mi sono venute in mente leggendo il titolo).

quest'anno insegno al serale: tanti giovani adulti, molti di loro stranieri.
c'è G., giovane padre di tre bambini, che (dopo una vita travagliata, a 9 anni era orfano, ha un fratello disabile, ecc.) decide di rimboccarsi le maniche. ora prende la licenza media, poi l'anno prossimo va all'istituto tecnico. dalle 18 alle 23, tutti i giorni dopo il lavoro in officina.
io gli ho detto: "caspita, è un bell'impegno!". lui con una luce negli occhi speciale: "si, ma io ho dei progetti e dei sogni da realizzare, per me e i miei figli". e si rimbocca le maniche.
poi ci sono tanti stranieri, alcuni che capiscono con difficoltà l'italiano. quando facciamo la pausa, alcuni italiani spiegano ai compagni stranieri le cose che non hanno capito. si, sarebbe normale, ma in un paese come il mio (famoso nei dintorni per essere intollerante) mica tanto.
mi fa sempre tanto piacere vedere queste cose.
l'altro giorno dovevo chiedere a C. (ragazza della Nigeria, sa dire tipo 10 parole) le regioni d'Italia. era la sua prima "interrogazione pubblica", davanti a tutti (me l'ha chiesto lei). gli altri zitti zitti, quando lei diceva "Lig... ehm Lig...", tutti a fare il tifo sottovoce "si, quasi, dai" :)
li adoro! :sniff:

Inviato: lunedì 07 febbraio, 2011 19:08
da elsatar
Ecco, qualcosa che fa tornare il buonumore :)

Elsatar

Inviato: martedì 08 febbraio, 2011 22:08
da Simonetta
Ciao ragazze,
è oramai da un pezzo che vivo in Hospice a Busto, reparto speciale dell'ospedale... beh a tavola (la cucina è dedicata a pazienti e loro familiari) ci sono di quelle discussioni anti-Berlusca che non vi dico... il bello è che siamo tutti dalla stessa parte e c'è poco da discutere! :shock:
:D

Inviato: martedì 08 febbraio, 2011 22:52
da Kiara
Io insegno.

Lo stipendio è semi-misero, mi sveglio tutte le mattine prima delle sei, prendo due autobus e spesso, tra riunioni, colloqui, impegni e appuntamenti vari, non rimetto piede in casa prima delle 19. Un weekend che sia un vero weekend non c'è: c'è sempre qualcosa da correggere, o una lezione da preparare.

A volte ti chiedi: "Ma per chi?" "Ma per cosa?"

Poi però ci sono "le volte", le volte in cui finisci una lezione e quello dell'ultima fila che sembra sempre dormire ti viene vicino e ti dice: "Bello prof! Oggi mi è piaciuto!". Le volte in cui una mamma a un colloquio si commuove e ti guarda come a dire "Le affido mio figlio, è tutto quello che ho". Le volte in cui gli ex alunni passano a trovarti e condividono con te pezzi di vita.
E di "volte" così intense ce ne sono almeno un paio al giorno.

E allora capisci "Per chi" e capisci "Per cosa".

Inviato: martedì 08 febbraio, 2011 22:58
da Jane Lane
Concedetemelo, alleggerisco il tutto citando un certo artista:
io vorrei che in giro ci fossero meno bulli del ca**o e più gay
vorrei più Stratocaster e meno deejay

Andando oltre le semplici parole, sono riassunte tantissime cose che credo riflettano la società che sogno, che sicuramente non ha niente (o quasi) a che vedere con questa in cui vivo.

Inviato: martedì 08 febbraio, 2011 23:23
da Asthrea1
uvafragola ha scritto: "si, ma io ho dei progetti e dei sogni da realizzare, per me e i miei figli"
:clap: