psicologo/psicoterapia
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psicologo/psicoterapia
spalmine, qualcuna ha qualche esperienza? io sto decidendo se rivolgermi a uno psicologo per una serie di problemi... ma mi frenano una serie di fattori, tra cui il dubbione: le psicoterapie funzionano davvero??
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per esperienza personale: sì, funziona. fare psicoterapia non è nulla di magico, è un lavoro difficile su te stessa, ci sono ostacoli, ricadute, momenti dolorosi.. ma aiuta sul serio. io lo consiglio sempre 

Ultima modifica di cabiria979 il sabato 14 novembre, 2009 19:24, modificato 1 volta in totale.
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ciao wannabe!
complimenti per la decisione... è già un primo e importante passo!
tieni presente che c'è una grande differenza tra psicologo e psicoterapeuta: lo psicologo è quello che, dopo 5 anni di università, un anno di tirocinio e un esame di stato per l'abilitazione, può offrire sostegno psicologico, consulenza, e con qualche master in più anche psicodiagnosi. il suo compito è quello di "sostenerti" in un periodo particolare della tua vita, oppure di compiere una valutazione e capire se hai bisogno di una terapia.
La terapia è un percorso lungo (che varia anche in base all'orientamento) e puoi farla solo da uno psicoterapeuta, che è uno psicologo che, dopo la laurea, ha fatto anche 4 anni (o più) di scuola di specializzazione in psicoterapia.
quindi attenzione agli "psicologi" che ti offrono una terapia! non possono farlo, a meno che non si tratti di specializzandi all'ultimo anno di scuola di specializzazione.
la psicoterapia è un percorso lungo (potrebbe durare anni), faticoso, spesso doloroso, alla scoperta di se stessi. oltre alla conoscenza profonda di sé, si ottiene un cambiamento e una "ristrutturazione" della personalità in senso più funzionale.
di orientamenti ce ne sono tanti e sono molto diversi tra loro...
conosci già qualcosa delle varie scuole di pensiero? se vuoi posso darti qualche informazione in più su ogni orientamento.
la psicoterapia comunque funziona, se il terapeuta è competente (e purtroppo alcuni non lo sono), e se c'è sintonia e fiducia tra terapeuta e paziente: questo è un fattore fondamentale, a prescindere dall'orientamento.
infine, posso dirti che è un percorso faticoso, e il terapeuta non ha una bacchetta magica ( purtroppo
) e sicuramente ci deve essere molto impegno anche da parte del paziente.
ma ne vale la pena!
...uomo o donna, sinceramente non saprei... è soggettivo...pensa con chi, istintivamente, in un momento iniziale, potresti sentirti più a tuo agio... ma non ho idea se sia questo il modo giusto per scegliere tra un uomo e una donna! forse è l'unico modo, senza pregiudizi, per poter scegliere!
in bocca al lupo!
se hai bisogno di altre info, fammi sapere!
complimenti per la decisione... è già un primo e importante passo!
tieni presente che c'è una grande differenza tra psicologo e psicoterapeuta: lo psicologo è quello che, dopo 5 anni di università, un anno di tirocinio e un esame di stato per l'abilitazione, può offrire sostegno psicologico, consulenza, e con qualche master in più anche psicodiagnosi. il suo compito è quello di "sostenerti" in un periodo particolare della tua vita, oppure di compiere una valutazione e capire se hai bisogno di una terapia.
La terapia è un percorso lungo (che varia anche in base all'orientamento) e puoi farla solo da uno psicoterapeuta, che è uno psicologo che, dopo la laurea, ha fatto anche 4 anni (o più) di scuola di specializzazione in psicoterapia.
quindi attenzione agli "psicologi" che ti offrono una terapia! non possono farlo, a meno che non si tratti di specializzandi all'ultimo anno di scuola di specializzazione.
la psicoterapia è un percorso lungo (potrebbe durare anni), faticoso, spesso doloroso, alla scoperta di se stessi. oltre alla conoscenza profonda di sé, si ottiene un cambiamento e una "ristrutturazione" della personalità in senso più funzionale.
di orientamenti ce ne sono tanti e sono molto diversi tra loro...
conosci già qualcosa delle varie scuole di pensiero? se vuoi posso darti qualche informazione in più su ogni orientamento.
la psicoterapia comunque funziona, se il terapeuta è competente (e purtroppo alcuni non lo sono), e se c'è sintonia e fiducia tra terapeuta e paziente: questo è un fattore fondamentale, a prescindere dall'orientamento.
infine, posso dirti che è un percorso faticoso, e il terapeuta non ha una bacchetta magica ( purtroppo

ma ne vale la pena!
...uomo o donna, sinceramente non saprei... è soggettivo...pensa con chi, istintivamente, in un momento iniziale, potresti sentirti più a tuo agio... ma non ho idea se sia questo il modo giusto per scegliere tra un uomo e una donna! forse è l'unico modo, senza pregiudizi, per poter scegliere!
in bocca al lupo!

Interessante viola, non sapevo di questa distinzione: nella mia testa c'era solo la differenza psicologo/psichiatra.
Se hai voglia di dire qualcosa sulle varie "scuole" sarei curiosa
@wannabe, la terapia adatta suppongo si debba scegliere in base al tipo e all'entità del problema di partenza. Ci sono terapie lunghe anni ma anche terapie brevi che sono di sostegno a superare una specifica situazione.
In ogni caso credo che rivolgersi ad uno specialista quando si sente di non stare bene e di non riuscire a risolvere da soli sia una cosa assolutamente positiva e sacrosanta.
Se hai voglia di dire qualcosa sulle varie "scuole" sarei curiosa

@wannabe, la terapia adatta suppongo si debba scegliere in base al tipo e all'entità del problema di partenza. Ci sono terapie lunghe anni ma anche terapie brevi che sono di sostegno a superare una specifica situazione.
In ogni caso credo che rivolgersi ad uno specialista quando si sente di non stare bene e di non riuscire a risolvere da soli sia una cosa assolutamente positiva e sacrosanta.
Tutto per un'unica meraviglia.
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sì, lo penso anche io, nonostante i miei ad esempio considerino gli psicologi dei "venditori di fumo" (mio papà ad esempio sostiene che uno i suoi problemi deve imparare a risolverli da solo).barbara ha scritto:In ogni caso credo che rivolgersi ad uno specialista quando si sente di non stare bene e di non riuscire a risolvere da soli sia una cosa assolutamente positiva e sacrosanta.
viola grazie mille per le preziose informazioni e la chiarezza! diciamo che la decisione di andare l’ho presa, già da qualche mese anche, solo che temporeggio, non riesco ad orientarmi e a fare il fatidico passo del prendere in mano il telefono!


A differenza dello psicologo e dello psicoterapeuta, lo psichiatra è un medico (specializzato in psichiatria), quindi può anche prescrivere psicofarmaci. Gli psicofarmaci sono utili in caso di disturbi psichiatrici gravi (schizofrenie, disturbi psicotici vari, gravi disturbi dell'umore, ecc.), ma comunque è consigliabile sempre aggiungere un percorso psicoterapeutico, che varia in base al disturbo (ad esempio in caso di psicosi o schizofrenia la psicoanalisi o psicoterapie del profondo potrebbero non essere adatte).barbara ha scritto:Interessante viola, non sapevo di questa distinzione: nella mia testa c'era solo la differenza psicologo/psichiatra.
Se hai voglia di dire qualcosa sulle varie "scuole" sarei curiosa
conosco bene questi "pregiudizi", di solito le persone che contano molto sulla propria forza di volontà la pensano così...ma sai, per risolvere certi problemi interiori non basta la volontà...spesso non si riesce a dare un senso alla propria sofferenza, a capire il vero significato di quello che ci accade, e i ragionamenti, la razionalità non sono sufficienti.wannabe_natural ha scritto: i miei ad esempio considerino gli psicologi dei "venditori di fumo" (mio papà ad esempio sostiene che uno i suoi problemi deve imparare a risolverli da solo).
io studio psicologia e ti assicuro che non è uno studio campato in aria (come diceva mio padre)...
per quanto riguarda l'orientamento della psicoterapia, su internet si trovano tante informazioni, a volte attendibili a volte imprecise.
però voglio fare alcune premesse:
- innanzi tutto, nessuno psicoterapeuta può pretendere di trovare la CAUSA ultima della sofferenza, soprattutto perché l'ipotesi di un processo lineare causa-effetto è stata abbandonata: il disagio psichico è il risultato di un'influenza reciproca tra tanti fattori, di processi dinamici e complessi, ecco perché a parità di evento traumatico alcune persone sviluppano un disturbo ed altre no.
- a prescindere dall'orientamento, ogni psicoterapia ha la sua possibilità di successo. si dice che esistono fattori specifici (tecniche e teorie di ogni psicoterapia) che distinguono gli orientamenti e fattori aspecifici che li accomunano. se ogni psicoterapia può funzionare, spesso si deve a fattori aspecifici, ovvero la relazione terapeuta-paziente, che deve essere basata su fiducia reciproca e su quella che si chiama "alleanza terapeutica".
inoltre il fatto stesso di essere ascoltati senza pregiudizi, di essere accolti con empatia e non essere giudicati, è già un fattore che può contribuire al cambiamento nel paziente.
- una cosa fondamentale: il terapeuta, se competente, non giudica. se lo fa, non è corretto. in nessun orientamento è previsto un giudizio morale, il paziente deve sentirsi libero di dire tutto, ma davvero tutto, e il terapeuta è tenuto a rispettare in modo assoluto il segreto professionale. certo non è facile arrivare alla prima seduta e dire tutti i nostri segreti e le nostre confidenze ad un estraneo, infatti ci vuole tempo, ma se c'è fiducia nel terapeuta prima o poi si riesce ad aprirsi completamente.
- in genere il terapeuta propone due o tre sedute preliminari, in cui ti ascolta e ti propone il suo metodo di lavoro, le sue regole, il suo setting e la sua parcella. tu devi poi decidere se è per te il caso di accettare o no, oppure a sua volta, anche il terapeuta potrebbe invece dirti che non può prenderti in terapia: anche lui infatti deve sentirsi in grado di lavorare con te.
- il tariffario è variabile, e credo che se vai sul sito dell'Ordine degli psicologi trovi la tariffa minima e massima. sul sito dell'Ordine puoi anche trovare l'albo online, per controllare se il terapeuta che vuoi consultare abbia la specializzazione in psicoterapia... nel caso tu voglia toglierti il dubbio prima di consultarlo.
- lo studio privato è, a mio parere, molto più "confortevole" delle strutture pubbliche, e naturalmente puoi scegliere anche l'orientamento: nel settore pubblico, tipo Asl, ospedale, consultorio ecc. non credo che tu possa scegliere il terapeuta.
- uomo o donna: non so proprio darti un consiglio, posso solo dirti che se è competente non ti giudicherà, e se ti ispira fiducia come persona ruscirai a confidarti in ogni caso, uomo o donna che sia.
per quanto riguarda la psicoterapia, i diversi orientamenti si differenziano in base alle diverse teorie sul funzionamento psichico normale e patologico e ai diversi metodi e tecniche terapeutiche.
ci sono quattro gruppi principali di orientamento:
psicodinamico (psicoanalisi classica, junghiana, psicoterapie ad orientamento psicoanalitico): si basano soprattutto sul concetto di conflitto intrapsichico, che si sviluppa a livello inconscio e che si manifesta attraverso un sintomo, una sofferenza, un disagio. quindi sono fondamentali l'inconscio e i meccanismi di difesa, che servono a proteggere l'Io (la nostra parte conscia) dall'angoscia derivante da un conflitto. E' fondamentale anche la relazione terapeuta-paziente, il transfert, inteso come riattivazione di emozioni e comportamenti che il paziente aveva vissuto/vive con altre figure significative. L'analisi e le psicoterapie ad orientamento psicoanalitico utilizzano come tecniche l'interpretazione (anche dei sogni). Possono durare anni, scavano molto nel profondo (anche nel passato) e richiedono un certo impegno... la psicoanalisi classica (di derivazione freudiana) può richiedere anche due o tre sedute settimanali, quindi c'è un certa spesa da affrontare. Le psicoterapie ad orientamento psicodinamico in genere richiedono una seduta alla settimana.
sistemico-relazionale: è l'orientamento dei terapeuti familiari, ma le sedute di terapia, oltre che di tutta la famiglia, possono essere anche solo individuali. Secondo la prospettiva sistemica l'individuo viene considerato una parte del tutto (il sistema): l'individuo è in grado di influire sul contesto, come il contesto influisce sull'individuo. Quindi la persona che soffre viene considerata portatrice di un sintomo, che è l'espressione della disfunzionalità del contesto in cui la persona vive o ha vissuto, cioè la famiglia. Per questo l'attenzione si focalizza sulle relazioni familiari e su come le relazioni e l'organizzazione familiare hanno influito sullo sviluppo della personalità.
cognitivo-comportamentale: si basano sul comportamento manifesto e sugli aspetti cognitivi. Gli eventi passati sono considerati come fonti di informazione sullo sviluppo e l’evoluzione del sintomo, ma si lavora prevalentemente su ciò che nel presente contribuisce a mantenere la sofferenza. si parte dall'ipotesi che alla base di ogni disturbo psichico ci siano distorsioni di pensiero, che generano convinzioni sbagliate e irrazionali (schemi disfunzionali). Nella pratica clinica vengono utilizzati compiti cognitivi, cioè il terapeuta propone le strategie cognitive e comportamentali per la soluzione dei problemi, compiti che il paziente dovrà mettere in pratica tra una seduta e l'altra (una seduta alla settimana). Queste terapie sono in genere brevi, credo che possano al massimo durare un anno.
umanistiche (rogersiane, gestaltiche, esistenziali): si basano sull'idea che l'individuo debba essere responsabile della propria vita e seguire la propria natura più profonda, scoprendo le proprie risorse più autentiche e la propria autonomia. le tecniche terapeutiche si basano sulla profonda comprensione empatica da parte del terapeuta, in base all'ipotesi che in un'atmosfera terapeutica calda, sollecita e ricettiva, l'individuo potrà trovare la sua innata capacità di crescita e di autorealizzazione.
ci sono altri modelli di psicoterapia, ad esempio la terapia breve strategica, ma non ne so molto, e sinceramente non mi ha mai ispirato molta fiducia (mia opinione assolutamente personale!); l'analisi transazionale, l'analisi bioenergetica, la gruppo analitica (penso che abbia un orientamento psicoanalitico applicato sul gruppo, ma non so come possa essere svolta a livello individuale).
come scegliere... difficile da consigliare, perché se non sei "nel settore" anche le informazioni che leggi potrebbero non aiutarti e confonderti ancora di più. dipende anche dalla tua capacità introspettiva, se te la senti o meno di andare nel profondo, se sei motivata ad affrontare un percorso più o meno lungo, se sei disposta a conoscere di te anche gli aspetti più nascosti, se vuoi capire meglio il tuo passato risalendo anche all'infanzia, se credi nella possibilità che ci sia un Inconscio che ci influenza e ci condiziona.
ricorda comunque che la scoperta di sé è sempre un processo lungo, affascinante, emozionante ma anche doloroso. e quando trovi il terapeuta giusto, vale tutti i soldi che spenderai!
figurati!
sono contenta di poter diffondere un po' di informazioni su questo argomento, perché ci sono purtroppo parecchi pregiudizi sulla professione dello psicologo/psicoterapeuta, a volte per colpa di ciarlatani che, come in ogni settore, esistono anche nella psicologia, a volte per colpa della psicologia da quattro soldi che si trova su tante riviste.

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@wannabe, un grande in bocca al lupo!
ricordati che se dopo qualche seduta senti che non è il terapeuta giusto, che non ti fa sentire a tuo agio, che non ti ispira fiducia, non farti scrupoli a cambiare! è un tuo diritto!
su internet trovi anche diversi siti con recapiti di psicoterapeuti dove viene specificato l'orientamento. un sito buono è www.psicologi-psicoterapeuti.it
@Aria, in bocca al lupo anche a te per la facoltà di psicologia... è stupenda!! nel caso tu scelga quella di Roma, se vuoi posso darti delle info specifiche!
ricordati che se dopo qualche seduta senti che non è il terapeuta giusto, che non ti fa sentire a tuo agio, che non ti ispira fiducia, non farti scrupoli a cambiare! è un tuo diritto!
su internet trovi anche diversi siti con recapiti di psicoterapeuti dove viene specificato l'orientamento. un sito buono è www.psicologi-psicoterapeuti.it

@Aria, in bocca al lupo anche a te per la facoltà di psicologia... è stupenda!! nel caso tu scelga quella di Roma, se vuoi posso darti delle info specifiche!
Wannabe hai tutta la mia comprensione ma credimi che la psicoterapia se fatta bene funziona.
Viola ti ha dato un sacco di informazioni e ha illuminato anche me, posso dirti che ancora sto facendo psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale soffrivo di ansia e attacchi di panico, e sto andando da oltre un anno, dopo quello che ho letto mi sto chiedendo se non sia giunto il termine di finirla sta psicoterapia, ma io sono un po' "de coccio" perchè ho tempi piuttosto lunghi per mettere in pratica quello che riesco a capire e fare mio durante la seduta.
Ho dovuto ripercorrere tutto il mio passato e per esempio ho scoperto che dei comportamenti che reputavo del tutto normali all'interno della mia famiglia, di normale hanno ben poco.
Ho versato fiumi di lacrime ma la scelta di andare l'ho presa io e sono soddisfatta di quello che ho fatto e sto facendo.
Ti consiglio una struttura privata anche se Milano potrebbe offrire delle opportunità a livello pubblico.
Inoltre come ti ha detto Viola se non ti trovi bene con il o la terapeuta puoi sempre decidere di cambiare, sei libera di farlo tranquilla.
In bocca al lupo!! Un abbraccio forte!
A disposizione per altre info
Dimenticavo!! Se puo' esserti d'aiuto sappi che la mia psicot. l'ho trovata tramite internet
Viola ti ha dato un sacco di informazioni e ha illuminato anche me, posso dirti che ancora sto facendo psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale soffrivo di ansia e attacchi di panico, e sto andando da oltre un anno, dopo quello che ho letto mi sto chiedendo se non sia giunto il termine di finirla sta psicoterapia, ma io sono un po' "de coccio" perchè ho tempi piuttosto lunghi per mettere in pratica quello che riesco a capire e fare mio durante la seduta.
Ho dovuto ripercorrere tutto il mio passato e per esempio ho scoperto che dei comportamenti che reputavo del tutto normali all'interno della mia famiglia, di normale hanno ben poco.
Ho versato fiumi di lacrime ma la scelta di andare l'ho presa io e sono soddisfatta di quello che ho fatto e sto facendo.
Ti consiglio una struttura privata anche se Milano potrebbe offrire delle opportunità a livello pubblico.
Inoltre come ti ha detto Viola se non ti trovi bene con il o la terapeuta puoi sempre decidere di cambiare, sei libera di farlo tranquilla.
In bocca al lupo!! Un abbraccio forte!
A disposizione per altre info

Dimenticavo!! Se puo' esserti d'aiuto sappi che la mia psicot. l'ho trovata tramite internet
