Condivido anch'io, e mi pare, leggendo i vari post, che su questo siamo tutti d'accordo. Infatti non si tratta di fingersi inacapaci di fare del male, (figuriamoci!) ma di scegliere o non scegliere di farlo, con una scelta, appunto, ragionata.BettyBennet ha scritto:Satine ha scritto:nessuno è estraneo alla cattiveria, la perfidia, la malvagità, e fingersi incapaci di fare del male non è altro se non l'utopica convinzione di essere migliore di chi ogni tanto cede alla collera.condivido ;-)
Innanzitutto non mi sento buonista (e forse neanche buona) nel credere e sperare che in una società civile il vivere comune sia regolato da ben altri principi che la violenza e la vendetta, sarà che sono troppo giovane per rassegnarmi a un mondo brutto, cattivo e ingiustoVecchia Zia ha scritto:E vorrei precisare a chi ha fatto uscite "buoniste" (non ve la prendete ma io le vedo così: forse sono troppo vecchia per credere in una sincera bontà dell'animo umao) che c'è una bella differenza tra il compiere un atto criminale e indignarsi per un'ingiustizia. E ribadisco che a me quelli che non si indignano per un'ingiustizia fanno davvero paura.

E poi aggiungo: anche a me quelli che non si indignano per un'ingiustizia fanno paura e anche rabbia (perchè anch'io ne provo, eccome no!), e parecchio anche, perchè solo dall'indignazione per le ingiustizie nasce la volontà e possibilità di combatterle. Ma dal provar rabbia per queste persone a dire che spezzerei loro le gambe (anche solo dirlo...) ne passa eccome...