Già! Ricorrere alla "ghettizzazione" dei bambini è un bel modo per insegnare loro l'integrazione e la solidarietà! Facciamo subito capire che sono diversi dagli altri, magari "superiori" (perchè, già che ci siamo, non far studiare loro anche la teoria del "super-uomo" di Nietzsche fatta propria e rielaborata da Hitler? )e..i bambini imparano in fretta! Poi magari ci lamenteremo o stupiremo per qualche loro futura azione razzista o di reazione "anti-razzista", quando la politica di base è questa!Bradipa ha scritto: Ma stiamo scherzando? I bambini ci dovrebbero insegnare tanto e invece li stiamo snaturando....un bambino non sa cos'è la discriminazione se non glielo insegnamo noi!
Il discorso dell'integrazione con gli immigrati è certamente complesso e certamente capita spesso anche il contrario, ossia che per assistere gli immigrati non si presti la dovuta attenzione alle problematiche degli italiani (diciamo per origine, perchè poi italiani lo diventano anche loro ed è questo che bisogna capire!). E' un paradoso che talvolta purtroppo si è verificato! Potrei citare alcuni casi verificatisi per esempio a Firenze, proprio ad una mia amica che, dopo essersi comprata con fatica e mutuo una casa, si è ritrovata una famiglia di zingari vicino e una sopra a cui il Comune aveva dato l'appartamento gratis e che non vi dico come si comportano e cosa lei deve subire. Quindi può capitare che le persone talvolta esasperate trovino ingiusti certi fatti e per reazione diventino le prime ad emarginare gli immigrati. Ma questo accade proprio per politiche sbagliate in un senso o nel'altro! Qui si parla però di una cosa diversa, si parla di bambini! Quei bambini che dovrebbero rappresentare delle risorse per insegnare loro altri valori rispetto a quelli nati nella società da situazioni gestite male e sfuggite di mano! Per educare alla tolleranza e al rispetto RECIPROCO bisogna iniziare proprio da loro, ma certamente non così! Il cammino dovrebbe invece essere il contrario, ossia far capire loro che le differenze se rispettate e capite possono costituire una ricchezza, non un ostacolo e che le diversità - se ben gestite senza prevaricazioni da una parte o dall'altra - possono convivere! Convivere, non vivere in modo separato! Dovremmo educarli in modo tale che poi siano loro in futuro a risolvere certe intolleranze o quantomeno a non crearne altre, perchè i bambini, se non si alimentano di idee sbagliate fin dall'inizio, possono riservare grandi sorprese stupendoci in positivo ed insegnando davvero loro qualcosa a noi, ma certamente con questa impostazione di fondo è difficile che ciò avvenga! E' più probabile che invece così si amplifichino i modelli negativi e la rivalità tra le diverse parti! Ok, ci sono gli zingari che rubano (io onestamente soprattutto da quando vivo a Roma non li sopporto), i cinesi che si isolano per cultura e non si sa come vivano e cosa combinino (però non tutti eh!) e poi però ci sono anche immigrati come quei neri del paese di Saviano che dopo aver protestato per quanto successo, sfogandosi con violenza anche contro gli oggetti, il giorno dopo hanno risistemato ciò che avevano rovinato o danneggiato. Dovremmo incoraggiare questo secondo tipo di atteggiamento e certo non penso che lo si possa fare con questa politica di differenziare a prescindere e fin da piccoli! Quei bambini non parlano bene l'italiano? Bene, sono d'accordo con Ale, un corso supplementare e sai quanto ci metterebbero ad imparare la lingua correttamente? Secondo me pochissimo, perchè, soprattutto le lingue, da piccoli si imparano in fretta, non può essere certo questo un pretesto per la "separazione", almeno non in un paese civile. Dobbiamo invece aiutare loro a superare certi limiti e poi magari potrebbe andare a finire proprio come ha detto una signora ieri alla radio, ossia che più bambini di diverse nazionalità avevano imparato gli uni la lingua degli altri! Questa si chiama "integrazione" ed "arricchimento" reciproco (senza nessun tipo di prevaricazione!); l'altra "emarginazione" del diverso per una delle tante operazioni di facciata di un governo che sembra sempre più guardare alla forma invece che alla sostanza (tipo nella politica per la prostituzione, semplicemente nascosta invece che regolamentarizzata e quindi gestita con coscienza!).
Ma come si può solo pensare di mettere bambini extra-comunitari in una classe da soli se non superano un test? Quale tipo di test poi? Questo mi ricorda tanto altre cose ed altre situazioni
