Giornalisti di Report senza assistenza legale e altri timori

Presentazione dei nuovi arrivati e chiacchiere in libertà. Non si vive di soli cosmetici ;)

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malinche
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Messaggio da malinche »

IL COMMENTO

La strategia del ragno

di CURZIO MALTESE



C'è qualcosa che gli italiani non sanno, ma soprattutto non debbono sapere, dietro la violenza dell'assalto finale di Silvio Berlusconi al valore di cui s'è sempre orwellianamente riempito la bocca, la libertà.

La libertà d'informazione e di critica del giornalismo, perfino la semplice libertà di scelta degli spettatori televisivi. C'è, deve esserci una disperata ragione se il premier, già osservato speciale delle opinioni pubbliche di mezzo mondo, invece di rientrare (lui sì) nei ranghi del gioco democratico, continua a sparare bordate contro le riserve indiane che ancora sfuggono al suo controllo.

L'ultimo episodio, l'oscuramento di Ballarò su Raitre, e ora anche di Matrix su Canale 5, per concentrare tutta l'audience di oggi sulla puntata celebrativa di Porta a Porta per la consegna alle vittime del terremoto abruzzese delle prime case, aggiunge un ulteriore tocco "coreano" al disegno dell'egemone. Volenti o nolenti, milioni di spettatori sono chiamati stasera all'appello, da bravi soldatini, per plaudire al "miglior presidente del Consiglio in 150 anni", che si esibisce nell'ennesimo spettacolare sfruttamento del dolore, fra le lodi dei ciambellani. Si ha un bel dire che ci vuole prudenza nell'adoperare certe parole, ma queste cose si vedono soltanto nei regimi. Più spesso, alla fine dei regimi, quando l'egemone è parecchio in là con gli anni e con l'incontinenza egolatrica.

La vicenda è grave in sé, come ha subito commentato Sergio Zavoli, presidente della Commissione parlamentare di vigilanza e memoria storica della Rai. E lascia perplessi che invece il presidente di garanzia della Rai la riduca a scompenso organizzativo. Si tratta quantomeno di un eufemismo. Ma l'affare Ballarò diventa ancora più inquietante perché s'inserisce in una strategia del ragno governativa per intimidire o tappare direttamente la bocca all'informazione

Le denunce e le minacce contro Repubblica e Unità e perfino la stampa estera, il pestaggio mediatico di questo o quel giornalista, gli avvertimenti mafiosi a questo o quel conduttore perché si pieghino alle censure o dicano addio ai loro programmi, questi sono i metodi. Non si può neppure dire che si tratti di una trama occulta. Gli obiettivi sono palesi, dichiarati, in qualche caso rivendicati. Berlusconi sta usando tutto il suo potere di premier, primo editore e uomo più ricco d'Italia, per strangolare economicamente la stampa d'opposizione, epurare i pochi programmi d'informazione degna di un servizio pubblico, a cominciare da Annozero di Santoro, Report di Gabanelli e Che tempo che fa di Fazio, infine destituire l'unico direttore di rete televisiva, Paolo Ruffini di RaiTre, che non obbedisce agli ordini.

Non sappiamo se tutto questo si possa definire "l'agonia di una democrazia", come ha scritto Le Monde. Ma certo gli assomiglia moltissimo. Del quotidiano francese si può condividere anche il conciso titolo del commento: "Basta!". Nella speranza che siano in molti ormai in Italia a voler dire "basta!", non tanto, non più per convinzione politica, ma per buon senso, decenza e amor di patria. Lo si vedrà anche alla manifestazione di piazza del Popolo il prossimo sabato.

Al giornalismo libero rimane il compito di chiarire il mistero dietro l'offensiva finale di Berlusconi contro la libertà d'informazione. Oltre a quanto già gli italiani sanno, o almeno la minoranza che non si limita a bersi i telegiornali. E cioè il terrore governativo per il calo (reale) di consensi, l'incombere degli effetti autunnali della crisi sempre negata, il dilatarsi dei noti scandali di escort e minorenni, l'avvicinarsi di una sentenza della Consulta che potrebbe restituire Berlusconi alle proprie responsabilità davanti alla legge. E poi forse ci sarà dell'altro da nascondere, che all'informazione indipendente spetta d'indagare. Salvo che il potere impedisca ai giornalisti di fare il proprio lavoro. Come sta accadendo in Italia, con questa guerra preventiva, sotto gli occhi di tutto il mondo.



Fonte: Mi è stato mandato, con l'invito a non guardare la trasmissione... per me è facile: non ho tv... ;) Immagino, su Repubblica di oggi...
E ilregolamento? L'hai letto? Immagine
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Daffodil
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Messaggio da Daffodil »

http://www.unita.it/news/italia/88461/p ... el_governo

Pronto il set di Onna, le casette non sono quelle del governo
di Marco Bucciantini
"Forza, forza». Quelli della protezione civile spronano gli operai, che hanno ancora mezza giornata di tempo per finire di costruire un paese. Turni da dodici ore di lavoro – dall’alba finché c’è luce – per allacciare i tubi dell’acqua, finire di asfaltare le strade, piantare il biancospino, l’alloro, l’acero. Oggi alle 15 arriverà Berlusconi e con lui le telecamere «e tutto dev’essere perfetto». Questo l’ordine. Sembra una scena del Truman show, ma è impossibile negare la giovialità e la speranza che infondono le nuove casette, 94 abitazioni raggruppate in 47 bifamiliari di varie metrature, 40 mq per chi vive solo, quasi il doppio (con tre camere) per le famiglie più numerose. Qui stanotte dormiranno 200 abruzzesi, quelli di Onna, che era un paese vero e non c’è più: resta un cumulo di pietre, appena di là dalla strada e una lapide struggente che elenca 41 nomi. Arrivano i mobilidall’Emilia, il via vai di camion e mezzi da lavoro è incessante. Quello che oggi il presidente del Consiglio venderà come un miracolo del governo, del suo governo e della sua Protezione civile è in realtà un lavoro ideato e concluso dai laboriosi trentini e finanziato in parte dalla stessa provincia autonoma e in parte (maggiore) dalla Croce Rossa. Queste infatti non sono le abitazioni del progetto C.A.S.E, quello «ufficiale» che dovrà riaccasare gli sfollati e che viene sovrinteso – come tutto il resto – da Guido Bertolaso. Saranno invece consegnate le villette antisismiche con anima in legno e strato di coibentazione che gli italiani hanno già visto in tv dieci giorni fa, quando venne in visita il presidente della Repubblica. Questi Map (moduli abitativi provvisori) sono progettati dal Cnr di San Michele all’Adige: il Giappone ha già sperimentato la sapienza dei ricercatori trentini, anche su edifici di sette piani. «Avevamo bisogno di un mese in più per controllare bene tutti gli impianti e non rischiare di fare errori, ma ci hanno obbligato a finire tutto entro il 15 settembre. I materiali sono arrivati il 20 agosto...». Quindi tutto è stato edificato in meno di un mese. E la fretta di cui parla il geometra del Comune dell’Aquila, Renzo Parisse, che in quella lapide indica il nome del padre e dei due nipoti – figli del fratello e nostro collega Giustino – è quella che insospettisce il presidente della provincia Stefania Pezzopane: «Questa consegna non diventi uno spettacolo mediatico». Le case servivano subito, per distrarre l’opinione pubblica in un momento di grande difficoltà del premier. La consegna del 4 settembre del primo nucleo di abitazioni «ufficiali» è slittato a fine mese, c’è stata discussione sugli espropri con terreni edificati comprati al prezzo di terreni agricoli (per questo si sono risparmiati molti terreni della Curia...) e intorno il freddo comincia a mordere. Per nascondere il malumore, le tendopoli più vistose sono state evacuate, gli sfollati sistemati negli alberghi, anche questo verrà detto oggi: ma di 171 campi ne sono stati chiusi 59 e «ci sono ancora 16mila persone nelle tende», ricorda la Pezzopane. Ci sono 30mila aquilani sulla costa (questo complica l’avvio della scuola). Poche – meno del previsto – le persone che sono rientrate nelle case. C’è confusione nei parametri di ricostruzione, l’ordine degli architetti ha chiesto «regole certe, perché il rischio è di assumersi responsabilità enormi». Le case dei trentini verranno replicate in altre due aree del cratere, per altri 100 moduli abitativi. Parallelo, anche se in ritardo sui tempi promessi, corre il progetto ufficiale. Quello che non vedrete in televisione, perché meno grazioso: sono palazzi a ridosso della statale che collega il capoluogo a Pescara. Il prefetto Franco Gabrielli ha annunciato per venerdì la «chiamata» dei primi cittadini che possiederanno queste case. Ha anche ricordato la revoca antimafia a due ditte impegnate nella ricostruzione (una del posto, l’altra campana): «Non andrà un centesimo agli imprenditori collusi». In tv si vedrà invece Berlusconi consegnare le chiavi di casa ad una famiglia, e tagliare il nastro dell’asilo nido, realizzato sull’idea di Giulia, studentessa di ingegneria vittima del terremoto. Ogni onnese troverà poi nella nuova casa un messaggio di benvenuto scritto dallo stesso invadente premier. Ci saranno anche le autorità locali, che però non seguiranno Berlusconi nella registrazione romana dello speciale di Porta a Porta. Lì si sentirà una sola voce, e solo quella.

15 settembre 2009
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Eire go brach
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Messaggio da Eire go brach »

......Kim-Jong Il in confronto è un principiante ..... :evil:
"Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste.” M.L.King
ruby
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Messaggio da ruby »

Nella speranza che siano in molti ormai in Italia a voler dire "basta!", non tanto, non più per convinzione politica, ma per buon senso, decenza...
:clap: :clap: :clap:
"Dove credete che siano andati gli unicorni, gli ippogrifi dagli occhi dolci e mansueti, le sirene gentili e aggraziate?
In nessun posto: sono sempre qui. E' solo che non li vediamo". E. Bencivenga
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cattycla
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Iscritto il: giovedì 17 luglio, 2008 10:09

Messaggio da cattycla »

Vi incollo l'interessante articolo comparso oggi su Il Fatto Quotidiano, non ho il link perchè è copiato dall'abbonamento in pdf:

Un piano (quasi) scientifico contro la Rai
LA GUERRA A REPORT, SANTORO, FAZIO
di Stefano Feltri

Le pressioni su Annozero, Report e Che tempo che fa, oltre allo slittamento di Ballarò (cioè tutti i programmi indicati da Silvio Berlusconi come problematici) si possono raccontare come una vicenda di libertà d’informazione. Ma anche come parte di una strategia industriale che si delinea sempre più chiara: azzoppare la Rai, a tutto vantaggio di Mediaset.
Annozero e Che tempo che fa, il programma di Fabo Fazio, funzionano: la Sipra, il concessionario di pubblicità della Rai, ha chiesto lo scorso anno a Fazio di introdurre uno spazio per gli spot prima del monologo di Luciana Littizzetto e un terzo break per l’edizione di Annozero 2009 - 2010. Quelli di Annozero sono spot pregiati, nel primo intervallo - il più richiesto - trenta secondi costano 66mila euro. Eppure in entrambi i casi ci sono contratti non rinnovati: quello di Marco Travaglio da un lato e quelli di Luciana Littizzetto e del trio Aldo, Giovanni e Giacomo dall’altro. Domani il consiglio di amministrazione non discuterà i contratti di Che tempo che fa e, quindi, la trasmissione non potrà partire il tre ottobre.
E questo succede in un momento in cui la pubblicità è sempre più rara, soprattutto per la Rai. Spiega Francesco Siliato, analista dei media del politecnico di Milano: «Tra gennaio e luglio la Rai ha perso il 21,5 per cento di valore pubblicitario rispetto al 2008, Mediaset l’11 per cento. Rispettivamente significa che si sono fermate a 690 milioni e 1,6 miliardi”.
Il caso Annozero riguarda, oltre al direttore generale della Rai Mauro Masi, il direttore di rete (Rai2) Massimo Liofredi. La sua strategia dimostra come le variabili politiche possano tradursi in un indirizzo industriale che modifica in profondità il modo di gestire una parte dell’azienda. Liofredi ha un’idea: “baudizzare” Rai2, nel senso di completare il processo iniziato dopo l’era di Carlo Freccero, considera uno show di Pippo Baudo il programma ideale per la prima serata della rete. E vorrebbe dare un tono pedagogico ai programmi (il cui appeal è tutto da dimostrare) per rivolgersi a quel pubblico giovanile per il quale competono da una decina d’anni Rai2 e Italia1. Un segmento di spettatori decisivo per quanto riguarda il lato commerciale della televisione pubblica (che deve anche attrarre inserizionisti oltre a giustificare il canone offrendo programmi prodotti fuori dalle logiche di mercato). Il progressivo invecchiamento del pubblico della rete ha almeno due effetti: “Nel migliore dei casi regala ascolti a Italia1, che diventa così l’unica piattaforma per le aziende che vogliono rivolgersi al pubblico più giovane; nel peggiore sottrae anche ascolti a Rai1, che ha un pubblico più anziano, a tutto beneficio di Canale5 che ne è il diretto concorrente”, dice una fonte interna alla Rai. E tutti i programmi sgraditi da Berlusconi e indeboliti dalle scelte aziendali di questi giorni sono d’informazione, cioè l’unico tipo di trasmissione in cui la Rai vince la competizione con Mediaset (che non si spinge mai a mettere l’approfondimento in prima serata, confinandolo nella seconda dove è più facile ottenere uno share maggiore). E’ difficile stimare quanto costeranno all’azienda queste tensioni, ma la cura Berlusconi per la Rai sta già dando risultati concreti e misurabili. Durante dell’estate il direttore generale Masi non ha rinnovato gli accordi con Sky per la trasmissione dei programmi sulla piattaforma satellitare. Rompere il legame è costato alla Rai 50 milioni di euro di mancati ricavi (quanto aveva offerto Sky) che si aggiungono a 8 milioni all’anno di pubblicità che non arriveranno più, quelli che derivavano dagli spot sui canali tematici come RaiSat Extra. Nel medio periodo Rai, Mediaset e La7 dovrebbero lanciare la piattaforma satellitare alternativa a Sky che si chiama TivùSat (i cui benefici per la televisione pubblica non sono chiarissimi, mentre Mediaset si separerebbe da quello che è un concorrente sempre più pericoloso). Ma in questo periodo di transizione i danni sono tutti per la Rai che ha iniziato a criptare (cioè a rendere invisibili) alcuni programmi che vengono quindi preclusi agli abbonati di Sky che guardano la Rai via satellite. La Rai registra 70 criptaggi a settimana, contro i 4-5 di Mediaset. La motivazione formale è che quando la Rai non detiene i diritti esteri di un programma lo oscura sul satellite, per evitare che spettatori non italiani lo vedano. Ma questo - spiega una fonte aziendale - è superfluo , visto che Sky ha già un suo sistema autonomo per criptare le trasmissioni oltrefrontiera. Il risultato è che Rai2 è una delle reti più colpite, visto che alcuni dei suoi programmi di maggiore ascolto e molte delle sue prime serate sono serial americanti tipo LOST che quindi vengono oscurati. Sul satellite la Rai ha criptato anche la partita Inter-Barcellona, trasmessa in chiaro sull’analogico e sul digitale terrestre. Sky la offriva in un pacchetto a pagamento, ma ha reagito offrendola in chiaro gratis. Chi fugge dallo schermo nero di un programma criptato della Rai, se interessato alla tv generalista, si ferma su Mediaset e i sui spot. La logica dietro queste scelte sembra di uniformare l’offerta di Mediaset e Rai, generalisti, in contrapposizione ai canali tematici di Sky, spingendo per una competizione sulle offerte a pagamento (per la Rai il canone, per Mediaset le tariffe a consumo del pacchetto Premium). Lo ha esplicitato il ministro delle Comunicazioni Paolo Romani in una lettera al “Corriere della Sera” l’undici agosto: “La Pay tv è un mercato in pieno sviluppo e dove anche la Rai potrà e dovrà essere presente”.
Queste modifiche profonde del modello imprenditoriale della Rai sono possibili anche per l’organizzazione delle gerarchie interne. “Ogni contratto di produzione - spiega un dirigente - deve avere tre firme decisive, una del vicedirettore Risorse Lorenza Lei, quella del vicedirettore generale Antonio Marano responsabile della programmazione e del palinsesto, infine del direttore generale Mauro Masi”. Se il contratto è particolarmente oneroso, deve essere approvato anche dal consiglio di amministrazione (come quelli che coinvolgono fornitori di format tipo Endemol ed è il caso di Che tempo che fa). Nella Rai ristrutturata da Flavio Cattaneo durante il precedente governo Berlusconi, quindi, non è necessario ricorrere a editti bulgari (come quello che bloccò Santoro, Enzo Biagi e Daniele Luttazzi) per fermare un programma. Basta avere una manciata di uomini giusti nei posti giusti. E Berlusconi ce li ha.
Blondie77
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Messaggio da Blondie77 »

riporto qui la notizia che è nato un nuovo quotidiano senza editori quindi + libero.

il Fatto Quotidiano
direttore Padellaro
in collaborazione con Marco Travaglio

il sito: http://antefatto.ilcannocchiale.it


se vi interessa è possibile scaricare in formato pdf il 1° numero.
andate sul sito e scorrete la pagina fino all'articolo "primo numero de il fatto quotidiano"
in mezzo all'articolo si può cliccare su "versione pdf" del giornale.

consiglio a tutti di leggere la vignetta a pag. 23.
io mi son come dire pisciata addosso... :lol:
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Daffodil
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Messaggio da Daffodil »

Quella di Bondi e Berlu?! Mitico Disegni :lol:

D
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Blondie77
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Messaggio da Blondie77 »

Daffodil ha scritto:Quella di Bondi e Berlu?! Mitico Disegni :lol:

D
si.. :lol:

quando ho letto "lasciami leggere il nuovo catalogo A/I 2009 in 3d completo di campioncini di pelo".. ridevo come una pazza da sola.. :lol: :lol: :lol:
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Daffodil
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Messaggio da Daffodil »

Ma Bondi con la sua (vera) vena poetica?!... :lol:

D
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Blondie77
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Messaggio da Blondie77 »

Daffodil ha scritto:Ma Bondi con la sua (vera) vena poetica?!... :lol:

D
non a caso aveva uno spaziettino-ino-ino su Vanity Fair..
dove pubblicava i suoi versi.. :roll:

poi dato che è un noto giornale pieno di comunisti.. l'ha lasciato dicendo che era un impegno troppo grande e non ce la faceva a seguirlo.. :lol:

è l'unico magazine, diciamo, che compro.
trovo sempre interessanti gli articoli di Romagnoli. ;)
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Van3ssa
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Messaggio da Van3ssa »

pazzetta ha scritto:Inizio OT su firmiamo.it-- Quindi le firme raccolte in modo telematico non hanno alcun valore, se non per carpire le nostre abitudini?? Che tonna, perchè ci sono cascata... :o :oops: Ne ho formato non so quante di petizioni su quel sito--OT
Ci sono cascata anche io mille volte... :roll:
Lupynda ha scritto: ...e questa è l'ennesima stangata alla buona volontà di tentare di far qualcosa, e pensare che l'e mail con la proposta di aderire alla petizione mi è arrivata da una persona di cui mi fido....in definitiva non possiamo fare niente, nessuna azione, solo sederci ed aspettare che lo sfascio si compia...grazie comunque per averci aperto gli occhi ;)
Aria ha scritto:si grazie, meglio conoscere la verità!
quindi non ci rimane che attendere..ma dimmi te :evil:
Figuratevi, è un piacere condividere le news con voi... :D peccato che spesso però siano negative... :roll:
Van3ssa

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Shanty
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Messaggio da Shanty »

Blondie77 ha scritto:
Daffodil ha scritto:Quella di Bondi e Berlu?! Mitico Disegni :lol:

D
si.. :lol:

quando ho letto "lasciami leggere il nuovo catalogo A/I 2009 in 3d completo di campioncini di pelo".. ridevo come una pazza da sola.. :lol: :lol: :lol:
anche io :lol: :lol: :lol:
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