polpetta ha scritto:barbara ha scritto:
Riaprirle ora mi fa pensare all'ennesimo modo di disprezzare le donne in generale. Penso che quelle che lo fanno realmente convinte e felici siano solo la punta di un iceberg di ben altre situazioni e sfruttamenti, e non penso che queste cesserebbero se si legalizzasse la prostituzione.
Inoltre mi e vi pongo alcune domande:
- Toglierle dalla strada- chi sono quelle che le case chiuse toglierebbero dalla strada?
Non nascondiamoci dietro un altro dito: le avrete viste tutti, sono in stragrande maggioranza donne ragazze e ragazzine africane o dell'est, ricattate sfruttate e segregate, senza documenti, schiave di qualche organizzazione che bonariamente dovrebbe cederle all'organico di qualche casa chiusa? o magari volontariamente, nel momento (quando?) in cui vengono liberate e restituiti loro documenti, dignità e qualche opportunità di vita decente, scelgono loro stesse di tornare a prostituirsi ma legalmente? tutto può essere eh...
O forse si vuole implicare che nel momento di riapertura delle case chiuse verrebbe fatta una sana pulizia delle strade da parte delle forze dell'ordine? E perché non viene fatta seriamente già adesso allora, le situazioni di illegalità ci stanno già tutte.
- Tasse e igiene - Se non faccio parte della categoria delle disperate di cui sopra, molto probabilmente mi prostituisco a casa mia, o in albergo, o a domicilio. Sicuramente tengo alla mia salute e alla tutela del mio strumento di lavoro -il mio corpo- e sicuramente sono soddisfatta dei miei guadagni. Come mi scovate e soprattutto convincete a prendere anche solo in considerazione l'idea di andare a lavorare per altri o pagare le tasse?
Lo scenario che probabilmente si verrebbe a creare per me è questo:
lo sfruttamento della prostituzione da parte delle organizzazioni malavitose proseguirebbe, come pure l'esercizio del "mestiere" volontario e privato e sommerso, affiancati però da queste altre case chiuse.
Cos'è, un'occasione per creare nuovi posti di lavoro?