La vergogna a lasciarsi andare, il più delle volte è legata all'abitudine..
Mi è sempre stato chiesto dalla quotidianità di essere forte, più che essere supportata mi sono sempre messa a disposizione degli altri, soffocando magari i miei problemi del momento, pur di risultare utile.
Ho dovuto impersonare il più delle volte la grande roccia che non si smuove mai, che si, soffre ma con una certa compostezza...il più delle volte alla fragilità è subentrato un sorriso forzato, pur di gioire almeno della gioia altrui.
Oggi non ce l'ho fatta, mi fanno cosi tanto male gli occhi che vorrei smetterla di piangere...ma non ci riesco, sono tutta sbrodolata
Credo che la scelta sia stata inevitabile, ora devo solo fare i conti con il quotidiano vuoto che si affronta, quando si è fin troppo abituati (dando a volte per scontato chi ci sta accanto) alla chiamata della buonanotte, al messaggino del buongiorno...all'abbraccio o a una coccola d'affetto..
Ma si, si sopravvive a queste cose no??
Ciò che più fa male è sentirlo parlare di me come la donna della sua vita, io che sempre gli sono stata accanto, con forza e dolcezza, paura e determinazione.
Parla di me come di una donna fuori dal comune, cosi rara quanto difficile per certi aspetti..
Parla di me come di una sorella....
Parla con me come se mi amasse ancora, ma cosi non è...
Spero passi presto, perchè in tutto questo il tram tram quotidiano prosegue...e devo studiare, parecchio...se voglio laurearmi entro quest'estate...
Grazie a tutte davvero, vi leggo...e piango!!!!!!
Basta fontanella!!!!!!!!!!
