
Not In My Back Yard
Aspettiamo di vederli, ma il problema mi pare un altro:giugi ha scritto:guardate, ora mi avete fatto venire lo schizzo.. appena posso vado all'inceneritore di bolzano a vedere i dati delle emissioni, appena riesco le riporto...
E a quel punto, a che cosa serviranno gli altri due inceneritori? Si rischierà, in Campania come in tutta Italia, di ritrovarsi nella situazione della Germania, che, dopo aver avviato una vera raccolta differenziata si ritrova con un eccesso di capacità di smaltimento, cioè di inceneritori e di discariche. E’ per questo infatti che la Germania accoglie così volentieri i rifiuti campani: per tenere in funzione impianti che altrimenti non potrebbero ammortizzare.
Per leggere l'intero articolo di Guido Viale, già menzionato alcuni post sopra: http://eddyburg.it/article/articleview/10483/0/3/ .
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(Antonio Machado)
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- liquirizia
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...non credo che arriveremo a breve a tali livelli di raccolta differenziata....
siamo ancora moooolto indietro!..in svezia in uno studentato io li ho visti differenziare anche la plastica colorata da quella non, il vetro scuro da quello chiaro, carta da cartone..insomma qui sono altri livelli!!!e se non differenzi là si incaxxano!
siamo ancora moooolto indietro!..in svezia in uno studentato io li ho visti differenziare anche la plastica colorata da quella non, il vetro scuro da quello chiaro, carta da cartone..insomma qui sono altri livelli!!!e se non differenzi là si incaxxano!
...a volte esprimo un desiderio e soffio finchè non mi si svuotano testa e cuore...
Vero, più che vero, allo stato attuale.liquirizia ha scritto:...non credo che arriveremo a breve a tali livelli di raccolta differenziata....
siamo ancora moooolto indietro
Neppure un inceneritore si costruisce in pochi mesi, ....sempre che non si voglia impiantarne uno "mini" in ogni quartiere. Così a tanti verrebbe meno l'idea di prospettare l'incenerimento per limitare le discariche (stracolme quelle esistenti): NOT IN MY BACK YARD ed a ragione con questa "monnezza".
Non c'è più tempo ........ ed in tanti vorrebbero continuare a far affari, prima di tutto e sopra-TUTTI.
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- Iscritto il: lunedì 08 ottobre, 2007 11:12
Questa sarebbe una bella cosa da adottare un po' ovunque...
Da Blogeko:
E dateci 'sti detersivi alla spina!
Lieta, una volta tanto, di dare una piccola, buona notizia. A Rivoli (Torino) è entrato in funzione un altro distributore di detersivi alla spina. E' il 14° in Piemonte. Questi distributori - il primo ha cominciato a funzionare poco più di un anno fa - hanno consentito di risparmiare 80.000 inutili flaconi. Ossia 4,8 tonnellate di plastica, 2,7 di cartone, 206 MWh di energia, 20 milioni di litri d'acqua e 13 tonnellate di anidride carbonica, il gas dell'effetto serra. Soprattutto, là dove esiste, il detersivo "alla spina" è scelto da più della metà di coloro che acquistano il detersivo. E' su questo punto che vorrei soffermarmi. E' così facile aiutare l'ambiente, e la gente - sì, finalmente! - è disposta a farlo. Allora, perchè i distributori "alla spina" sono così rari?
Secondo me è una bellissima cosa, molto utile e risparmiosa.
Davvero non riesco a capire perché qui faccia fatica ad attechire questa pratica...
Qui nella mia città avevano fatto questa cosa dei detersivi alla spina all'Ipercoop ma poi l'hanno tolta... non so perché...
Eppure a me paicerebbe trovare un servizio simile!!!
Mi ci fionderei all'istante!
Da Blogeko:
E dateci 'sti detersivi alla spina!
Lieta, una volta tanto, di dare una piccola, buona notizia. A Rivoli (Torino) è entrato in funzione un altro distributore di detersivi alla spina. E' il 14° in Piemonte. Questi distributori - il primo ha cominciato a funzionare poco più di un anno fa - hanno consentito di risparmiare 80.000 inutili flaconi. Ossia 4,8 tonnellate di plastica, 2,7 di cartone, 206 MWh di energia, 20 milioni di litri d'acqua e 13 tonnellate di anidride carbonica, il gas dell'effetto serra. Soprattutto, là dove esiste, il detersivo "alla spina" è scelto da più della metà di coloro che acquistano il detersivo. E' su questo punto che vorrei soffermarmi. E' così facile aiutare l'ambiente, e la gente - sì, finalmente! - è disposta a farlo. Allora, perchè i distributori "alla spina" sono così rari?
Secondo me è una bellissima cosa, molto utile e risparmiosa.
Davvero non riesco a capire perché qui faccia fatica ad attechire questa pratica...
Qui nella mia città avevano fatto questa cosa dei detersivi alla spina all'Ipercoop ma poi l'hanno tolta... non so perché...
Eppure a me paicerebbe trovare un servizio simile!!!
Mi ci fionderei all'istante!
Riprendo da un forum:
Questo 3d è dedicato agli ultimi scettici in questione di riciclaggio di rifiuti, o anche da utilizzare contro chi, nella vita quotidiana, sostiene il contrario.
Sperando che possa terminare una volta per tutte la pazzia chiamata termovalorizzazione.
Questo è quel che ha detto la dott.ssa gentilini, oncoematologo, in una sua intervista:
Citazione:
Domenica 20 gennaio ero a Pianura, invitata a fare un incontro con la popolazione nella scuola elementare insieme alla imprenditrice Carla Poli del Centro Riciclo di Vedelago che ho avuto la fortuna di incontrare nel mio peregrinare: davanti ai cumuli di spazzatura che in noi suscitano tanto orrore, lei si fermava incantata dicendo: "ma guarda quanta bela roba che s'è ghè, me ne porteria via un pocheto" Questa ingegnosa sig.ra. oltre a recuperare in modo ottimale carta, lattine, vetro ecc. ha brevettato un metodo per il 20%del " secco non riciclabile" ( i pannolini ad es.) e, tramite un processo finale di estrusione, ottiene da questo residuo (che io per prima non immaginavo potesse avere alcun riutilizzo), una sabbia sintetica grandemente utilizzata in edilizia, che esporta all' estero e che non arriva a produrre stante la grande richiesta che ha!.
Nell' azienda sono in 64, gli operai ricevono 1500 euro al mese con tredicesima e quattordicesima e tutto questo senza camini, senza filtri, senza veleni, ma dando lavoro, occupazione, serenità a tante famiglie. Gli impianti non sono complessi, nè da costruire, nè da gestire, possono essere pronti in pochi mesi, relativamente basso il capitale di partenza.
E' tutto vero, e per chi non credesse visitare il sito dell'azienda:
http://www.centroriciclo.com/index.php
Questo 3d è dedicato agli ultimi scettici in questione di riciclaggio di rifiuti, o anche da utilizzare contro chi, nella vita quotidiana, sostiene il contrario.
Sperando che possa terminare una volta per tutte la pazzia chiamata termovalorizzazione.
Questo è quel che ha detto la dott.ssa gentilini, oncoematologo, in una sua intervista:
Citazione:
Domenica 20 gennaio ero a Pianura, invitata a fare un incontro con la popolazione nella scuola elementare insieme alla imprenditrice Carla Poli del Centro Riciclo di Vedelago che ho avuto la fortuna di incontrare nel mio peregrinare: davanti ai cumuli di spazzatura che in noi suscitano tanto orrore, lei si fermava incantata dicendo: "ma guarda quanta bela roba che s'è ghè, me ne porteria via un pocheto" Questa ingegnosa sig.ra. oltre a recuperare in modo ottimale carta, lattine, vetro ecc. ha brevettato un metodo per il 20%del " secco non riciclabile" ( i pannolini ad es.) e, tramite un processo finale di estrusione, ottiene da questo residuo (che io per prima non immaginavo potesse avere alcun riutilizzo), una sabbia sintetica grandemente utilizzata in edilizia, che esporta all' estero e che non arriva a produrre stante la grande richiesta che ha!.
Nell' azienda sono in 64, gli operai ricevono 1500 euro al mese con tredicesima e quattordicesima e tutto questo senza camini, senza filtri, senza veleni, ma dando lavoro, occupazione, serenità a tante famiglie. Gli impianti non sono complessi, nè da costruire, nè da gestire, possono essere pronti in pochi mesi, relativamente basso il capitale di partenza.
E' tutto vero, e per chi non credesse visitare il sito dell'azienda:
http://www.centroriciclo.com/index.php
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- BettyBennet
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- Iscritto il: venerdì 20 luglio, 2007 11:03
Oggi con il Sole24Ore una guida per la differenziazione dei rifiuti.
aNobii 
"Yesterday is history, tomorrow is a mystery, but today is a gift. That is why it is called the present."
Oogway, Kung Fu Panda

"Yesterday is history, tomorrow is a mystery, but today is a gift. That is why it is called the present."
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Beppe Grillo.it ha scritto:La mappa degli inceneritori sovrapposta alla riduzione dell’aspettativa di vita a causa degli antropogenici PM 2,5 in Italia è illuminante.Più inceneritori, più tumori per tutti.
La mappa permette di fare le "Previsioni del cancro". In Val Padana sono molto alte, diffuse come la nebbia.
La distribuzione tumorale nel Paese nel suo complesso tende a stratificarsi e a diffondersi con una certa continuità. Le previsioni di mortalità diffusa a medio termine sono pressoché certe.
Un tornado elettorale potrebbe spazzare via le cause della bassa attesa di vita se riuscisse a interessasse le formazioni politiche più esposte sul fronte degli inceneritori. Seguiranno dettagli.
Cliccare sull'immagine per ingrandire
In Calabria e nella Sicilia orientale hanno una diffusione intensa, ma cumuliforme. Contenute, invece, al pari di una riduzione del PM 2,5, in Sicilia orientale.
Bel tempo sanitario sulle Alpi orientali e in Valle d’Aosta. Su quest’ultima regione è previsto però un aggravamento a breve grazie a un inceneritore nuovo di zecca.
La distribuzione tumorale nel Paese nel suo complesso tende a stratificarsi e a diffondersi con una certa continuità. Le previsioni di mortalità diffusa a medio termine sono pressoché certe.
Un tornado elettorale potrebbe spazzare via le cause della bassa attesa di vita se riuscisse a interessasse le formazioni politiche più esposte sul fronte degli inceneritori. Seguiranno dettagli.
Le alternative agli inceneritori:scaricate il pdf e diffondetevelo
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Da Ecoblog:
Ecco un interessante video educativo che illustra il funzionamento dell’impianto di riciclaggio di Vedelago in provincia di Treviso. Guardatelo per avere un’idea sulla vita dei rifiuti differenziati che produciamo. Qui non si brucia neppure un fiammifero e si riesce a recuperare il 95% del rifiuto differenziato: alla faccia degli inceneritori.
Per fortuna grazie alla rete qualche informazione costruttiva come questa fa capolino in mezzo al maremagnum di polemiche e al tam tam di disinformazione che i media tradizionali ci regalano ogni giorno. Consigliamo spassionatamente di diffondere video come questo per alimentare un minimo di cultura parallela dei fatti concreti sul mondo del riciclo.
Buona visione!
http://www.youtube.com/watch?v=Y8GuPmr8zeY
NB:
la qualità video non è delle migliori
"leggerissimo" accento veneto! 
Ecco un interessante video educativo che illustra il funzionamento dell’impianto di riciclaggio di Vedelago in provincia di Treviso. Guardatelo per avere un’idea sulla vita dei rifiuti differenziati che produciamo. Qui non si brucia neppure un fiammifero e si riesce a recuperare il 95% del rifiuto differenziato: alla faccia degli inceneritori.
Per fortuna grazie alla rete qualche informazione costruttiva come questa fa capolino in mezzo al maremagnum di polemiche e al tam tam di disinformazione che i media tradizionali ci regalano ogni giorno. Consigliamo spassionatamente di diffondere video come questo per alimentare un minimo di cultura parallela dei fatti concreti sul mondo del riciclo.
Buona visione!
http://www.youtube.com/watch?v=Y8GuPmr8zeY
NB:



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altro articolo tratto da ecoblog (vi invito ad andare alla pagina del sito per vedere anche le tabelle relative: http://www.ecoblog.it/post/5209/il-sud- ... e-la-colpa):
Il Sud non fa la raccolta differenziata: di chi è la colpa?
Colpa delle amministrazioni meridionali o dei cittadini? La questione è annosa ed anche qui su ecoblog si sono spesso scatenati accesi dibattiti. Chi ce l’aveva con Bassolino e chi se la prendeva coi napoletani. Il Rapporto Rifiuti 2007 dell’APAT mostra che in media al nord si ricicla il 40% dei rifiuti, al centro il 20% e al sud il 10% (con record negativi intorno all’1%).
Due economisti de lavoce.info (Paolo Buonanno e Giovanni Mastrobuoni) hanno provato ad incrociare i dati provinciali della raccolta differenziata con altri due indicatori: le donazioni di sangue nel 2001 e le percentuali di votanti alle elezioni fra il 1974 ed il 1999. Hanno scoperto che c’è una relazione diretta fra raccolta differenziata e le altre due variabili: in pratica maggiore è la raccolta differenziata e maggiori sono la donazione del sangue e la partecipazione al voto (vedi grafico 2, dopo il “continua”).
Cos’ha in comune la raccolta differenziata con gli altri due indicatori? Tutte e tre le azioni richiedono al cittadino tempo e fatica, mentre il vantaggio dello sforzo va all’intera comunità, non all’individuo. Per questo motivo donazione del sangue e partecipazione al voto sono considerati indicatori di quello che molti politologi chiamano “capitale sociale” e che normalmente viene detto “senso civico”. Robert Putnam in un suo famoso libro, “La tradizione civica delle regioni italiane” (Mondadori, 1993) evidenziava, dati alla mano, come nelle regioni del nord l’associazionismo e l’impegno civico fossero più vivi. Quello che i dati de lavoce.info vogliono dimostrare è che la raccolta differenziata non è che un aspetto del senso civico, o “capitale sociale” in azione.
Gli economisti suggeriscono dunque di puntare sulle campagne informative e su iniziative come il vuoto a rendere per favorire la raccolta differenziata.
Personalmente, credo che questo tipo di correlazioni non siano mai univoche. Le amministrazioni del nord ad esempio attuano azioni volte a ridurre il tempo e la fatica che il cittadino impiega per fare la raccolta differenziata - come la raccolta porta a porta - e tendono a creare vantaggi individuali, come la riduzione della tassa sui rifiuti per chi differenzia ed il vuoto a rendere. Prova di questo fatto è che in alcuni comuni campani dove sono state adottate le stesse politiche del nord, la raccolta differenziata è schizzata a livelli settentrionali (vedi grafico 3, fonte: Rapporto Rifiuti 2007). Il senso civico quindi - per quanto riguarda la raccolta differenziata - o non spiega nulla, oppure è una variabile facilmente superabile dalla buona amministrazione.
Il Sud non fa la raccolta differenziata: di chi è la colpa?
Colpa delle amministrazioni meridionali o dei cittadini? La questione è annosa ed anche qui su ecoblog si sono spesso scatenati accesi dibattiti. Chi ce l’aveva con Bassolino e chi se la prendeva coi napoletani. Il Rapporto Rifiuti 2007 dell’APAT mostra che in media al nord si ricicla il 40% dei rifiuti, al centro il 20% e al sud il 10% (con record negativi intorno all’1%).
Due economisti de lavoce.info (Paolo Buonanno e Giovanni Mastrobuoni) hanno provato ad incrociare i dati provinciali della raccolta differenziata con altri due indicatori: le donazioni di sangue nel 2001 e le percentuali di votanti alle elezioni fra il 1974 ed il 1999. Hanno scoperto che c’è una relazione diretta fra raccolta differenziata e le altre due variabili: in pratica maggiore è la raccolta differenziata e maggiori sono la donazione del sangue e la partecipazione al voto (vedi grafico 2, dopo il “continua”).
Cos’ha in comune la raccolta differenziata con gli altri due indicatori? Tutte e tre le azioni richiedono al cittadino tempo e fatica, mentre il vantaggio dello sforzo va all’intera comunità, non all’individuo. Per questo motivo donazione del sangue e partecipazione al voto sono considerati indicatori di quello che molti politologi chiamano “capitale sociale” e che normalmente viene detto “senso civico”. Robert Putnam in un suo famoso libro, “La tradizione civica delle regioni italiane” (Mondadori, 1993) evidenziava, dati alla mano, come nelle regioni del nord l’associazionismo e l’impegno civico fossero più vivi. Quello che i dati de lavoce.info vogliono dimostrare è che la raccolta differenziata non è che un aspetto del senso civico, o “capitale sociale” in azione.
Gli economisti suggeriscono dunque di puntare sulle campagne informative e su iniziative come il vuoto a rendere per favorire la raccolta differenziata.
Personalmente, credo che questo tipo di correlazioni non siano mai univoche. Le amministrazioni del nord ad esempio attuano azioni volte a ridurre il tempo e la fatica che il cittadino impiega per fare la raccolta differenziata - come la raccolta porta a porta - e tendono a creare vantaggi individuali, come la riduzione della tassa sui rifiuti per chi differenzia ed il vuoto a rendere. Prova di questo fatto è che in alcuni comuni campani dove sono state adottate le stesse politiche del nord, la raccolta differenziata è schizzata a livelli settentrionali (vedi grafico 3, fonte: Rapporto Rifiuti 2007). Il senso civico quindi - per quanto riguarda la raccolta differenziata - o non spiega nulla, oppure è una variabile facilmente superabile dalla buona amministrazione.
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- Iscritto il: lunedì 08 ottobre, 2007 11:12
ogni tanti vi segnalo degli articoli che trovo nei blog a cui sono abbonata via RSS...
Emergenza rifiuti in Campania: la situazione di Aversa
http://www.youtube.com/watch?v=xw74ws315k4
Il video è frutto della segnalazione di Graziella Mazzoni, autrice già di un altro video realizzato ad Aversa in occasione del Natale sotto i rifiuti. La città in provincia di Caserta è in situazioni critiche, visto l’accumulo che non riesce ad esser smaltito, al contrario di quanto lentamente sta succedendo negli altri comuni della Campania.
La città reagisce da sola per quanto possibile l’attivazione autonoma di alcuni centri di raccolta per i rifiuti, lungo le arterie di collegamento e in altre zone non fermerà l’emergenza che dura da oltre un mese. L’inverno finirà tra poche settimane e spargere sui rifiuti sostanze non nocive per l’uomo che possano abbattere temporaneamente la carica batterica che essi producono non potrà salvare la situazione. Con l’arrivo della bella stagione il problema potrà avere conseguenze ben più serie dell’ordinario intralcio al traffico.
Il Sindaco del comune campano tristemente famoso per i rifiuti è addirittura andato a Lourdes per chiedere la grazia.
Emergenza rifiuti in Campania: la situazione di Aversa
http://www.youtube.com/watch?v=xw74ws315k4
Il video è frutto della segnalazione di Graziella Mazzoni, autrice già di un altro video realizzato ad Aversa in occasione del Natale sotto i rifiuti. La città in provincia di Caserta è in situazioni critiche, visto l’accumulo che non riesce ad esser smaltito, al contrario di quanto lentamente sta succedendo negli altri comuni della Campania.
La città reagisce da sola per quanto possibile l’attivazione autonoma di alcuni centri di raccolta per i rifiuti, lungo le arterie di collegamento e in altre zone non fermerà l’emergenza che dura da oltre un mese. L’inverno finirà tra poche settimane e spargere sui rifiuti sostanze non nocive per l’uomo che possano abbattere temporaneamente la carica batterica che essi producono non potrà salvare la situazione. Con l’arrivo della bella stagione il problema potrà avere conseguenze ben più serie dell’ordinario intralcio al traffico.
Il Sindaco del comune campano tristemente famoso per i rifiuti è addirittura andato a Lourdes per chiedere la grazia.