ruby ha scritto:Una cosa sola: sento che sono arrivata a saturazione di tutto 'sto can-can
mediatico, di questo profanare, di questo sbranare e spolpare come avvoltoi l'atroce dolore di chi ha subito la perdita di un proprio caro per un efferato crimine come questo...e prima Cogne, poi Novi Ligure, Erba, Perugia, il terremoto a L'Aquila..., ora Avetrana...vittime uccise 2 volte, prima da mani di assassini (o da eventi naturali) e poi da tg e programmi necrofili...evito come la peste tutto questo, non ne posso più, sono profondamente nauseata...
Ruby, ti quoto in pieno.
Anche io sono stufa, stufa marcia...schifata non solo dall'orribile omicidio ma soprattutto da tutto lo schifo che ci aggiunge la tv.
E, dirò di più: sono schifata in generale dalle stesse persone che seguono con morbosa aspettativa ogni presunto delitto o violenza che viene spettacolarizzato in tv, violenza che diventa GOSSIP!
E' una tendenza veramente malata, quella che io vedo neli ultimi anni in moltissime persone in generale.
La tv e i media in toto ci abituano in modo insano e squallido alla violenza, parlandoci solo di quella, solo di morti, solo di stupri, solo di assurde litigate in parlamento, solo di MALE, solo di dolore, come se il mondo intero fosse soltanto una sorta di orrendo inferno senza via di scampo.
Mi rendo conto che non si può fare di tutta l'erba un fascio, ma personalmente reputo la cattiva influenza dei media uno dei maggiori responsabili per il sottile malessere perverso che accomuna un po' tutte le persone.
Mi basta guardare in famiglia da me: molto spesso durante il giorno, ai pasti soprattutto, si sente in sottofondo il brusio del televisore, e se non è la lite infantile fra due galline o il racconto della triste storia della donna troppo grassa di turno, è il racconto dettagliato (con tanto di dettagli macabri) dell'ennesimo raccapricciante delitto...con quelle fastidiosissime immagini mandate al rallentatore, e la musichetta triste di sottofondo per rendere maggiormente il pathos della scena, come fosse uno spettacolo teatrale!
Ai pasti, dove in teoria dovremmo nutrire il nostro corpo, intanto nutriamo la nostra mente e anima di negatività, e per me tutto questo è veramente assurdo.
La stessa formula musichetta dolce-scene al rallenty è usata sia per raccontare un delitto reale che per raccontare le gesta dello scemo di turno al Grande fratello, e, a mio avviso, questa omogeneizzazione di eventi che dovrebbero suscitare emozioni totalmente opposte, in realtà serve solo a rendere le persone meno sensibili alla vera violenza, tanto che, alla fine, persino le persone che non farebbero male ad una mosca attendono con ansia i risvolti più morbosi e macabri di ogni violenza spettacolarizzata, e ogni dettaglio non è mai abbastanza orribile per smuoverla.
Ripeterò sempre le stesse cose, ma sono convinta che una presentazione della violenza com avviene al tg (o in tv in generale), ci induca in modo subliminale ad intendere la violenza come cosa
normale e
totalmente accettabile, e a diventarne pian piano più indifferenti, tanto che, guarda caso, ci devono esser proposte cose sempre più forti per ottenere la nostra attenzione.
Nel caso di questo delitto, poi, su internet ho notato una cosa che mi ha fatto venire la nausea: nella pagina di apertura di yahoo, dove ci sono tutti i titoletti delle maggiori notizie del giorno, ieri ce n'era uno che indicava il video in cui la madre della ragazza ha saputo in diretta della morte della figlia, con sotto scritto "guarda il video shock" o qualcosa del genere!
Beh, direi che siamo arrivati al limite dello schifo...
queste cose mi lasciano veramente male...mi apsetto solo, fra qualche anno, che faranno un film su questo delitto...tanto un nome romanzesco glielo hanno già dato, così come "il delitto di Cogne", "lo stupro della Caffarella" e via dicendo!
Scusate lo sfogo, ma è da una vita che lotto anche in casa mia per spegere almeno la tv mentre mangiamo, al momento in cui trasmettono simili porcate, ed è da una vita che puntualmente fallisco!
" La forza soprannaturale che alimenta la vita non è oltre la portata dell'intelligenza umana: risiede nel cuore dell'essere, nel suo tempio interiore" Christian Jacq