Non saprei se premettere qualcosa di ovvio come la mia proverbiale leggerezza, il mio essere costantemente (e sinceramente) distratta, la mia imbranataggine, la mia testa sempre tra le nuvole... non so.
Sicuramente, come avrete notato, non ho un buon rapporto con i mezzi di trasporto.
Detto ciò, vi racconto cosa mi è successo oggi.
Una cara amica è venuta a trovarmi a Roma. Mi sveglio presto, mi preparo, esco, acchiappo un autobus, destinazione: Basilica di S. Giovanni.
Arrivo sorpendentemente sana e salva, la raggiungo, baci ed abbracci ed insieme ripartiamo sull'autobus con la promessa che le avrei fatto da guida......





Comunque, dicevo, le ho promesso che le avrei fatto da guida turistica, al ché ovviamente l'impavida forestiera mi chiede di portarla a "tirare la monetina"

Sto per risponderle che Craxi è morto da tempo e non mi sembra il caso di andare a piantonare l'hotel Raphael in attesa che lui ne esca, quando capisco che forse allude alla fontana di Trevi.
"Mi interessa molto questa fantomatica fontana di Trevi.... ma è qui a Roma?
Io ho qualcosa di molto simile sotto casa mia"

La fontana di Previti, a.k.a. Er Nasone
Questa è, ovviamente, ordinaria amministrazione.
Bazzecole.
Il peggio deve ancora arrivare.
Le faccio segno di seguirmi e ci incamminiamo verso la fermata, saliamo sul tram e dopo circa dieci minuti ci fermiamo per proseguire con un bus.
PANICO.
Non so quale prendere

Finalmente vedo quello che mi era stato indicato da 6 controlli diversi, come il MIO autobus, la mia coincidenza fortuita

Ci salgo in tutta fretta, mi trascino dietro l'amica che nel frattempo stava sicuramente pensando avessi il pieno controllo della situazione.
Il bus parte.
Passano cinque minuti.
Comincio a guardarmi intorno... tenete conto che saremmo dovute arrivare in zona Nomentana.
Facciò e giù da un sedile all'altro, cerco di scorgere un monumento, un palazzo, un comprensorio

Intanto il bus continua la sua corsa, ed io capisco di trovarmi in zona Prenestina.
Voi starete pensato, ecco che a questo punto... le si accende una

Ed invece no.
Non sono la persona adatta per mettere in evidenza all'attenzione del gentile lettore, quale sia la distanza che separa le due zone, quindi non lo farò. Vi dico solo che, memore del fatto che il quartiere Prenestina non sia esattamente quello che di solito uso bazzicare... cominciano a sorgermi dei dubbi.
Per l'esatezza, mi domando... però! Certo che questa linea deve fare un giro bello lungo dalla Prenestina per arrivare sino alla Nomentana! Chissà perché...mah! I misteri di tram notte!
Passano altri cinque minuti.
Capisco che qualcosa non va. L'autobus sta cominciando a svuotarsi, ed io forse...e dico forse... mi trovo nella direzione sbagliata.
Così mi faccio coraggio ed importuno un'innocente vecchina sedutami di fronte:
"Senta, una domanda.... ma questa linea non ferma davanti a via xxx?"
Risposta:
"Nooooo

Senilità.....adesso è tutto così semplice....
Panico. Mi si annebbia la vista, intravedo chiaramente quello che mi aspetta, un futuro tra pentole e pappagalli, infermiere, posso chiaramente vedermi mentre attraversando la strada con l'ausilio di un tutore ed una tosse da enfisema, faccio il mio ingresso in una clinica.
Capisco di aver preso il bus che non portava in via xxx, ma quello che VENIVA da xxx.
Morale della favola, sono arrivata all'altro capo della città.
La mia amica, gentile e paziente, assiste alla scena senza battere ciglio, questo anche perché non credo si rendi conto della gravità della situazione.
La gentile vecchina alla quale avevo chiesto indicazioni, mi spiega per filo e per segno cosa devo fare una volta scesa a capolinea, cerca di venirmi incontro.... e poi aggiunge:
"Non si preoccupi, sa! SONO COSE CHE SUCCEDONO!!! Soprattutto, sa, quando?"
"Quando?"
"Quando si viene da fuori! Lei non è di qui, vero? Da dove viene?"
...........

ciao Anna Giuliaaa
Sto quasi per risponderle che sono nata, vissuta e con ottime probabilità verrò seppellita in questa città, intanto penso di fingermi Veneta, ma la paura che la signora esca direttamente da una novella di Goldoni e mi cominci a parlare in dialetto mi fa desistere.
Torno in me, scendo dall'autobus, la mia amica continuava ad assistere al mio delirio che trova risposta solo attraverso la senescenza e quasi probabilmente in un precoce rincoglimento, e mi segue mentre io domando quale autobus debba prendere questa volta per arrivare in via xxx, numero civico, codice di avviamento postale, città, comune, frazione, Pro Loco et cetera et cetera.
Saliamo sull'autobus, dopo venti minuti questo parte....dopo altri 30 minuti buoni arriviamo a meta...... piano piano in me qualcosa si placa.... l'istinto di buttarmi a terra in posizione fetale, azzarderei.
Finalmente arriviamo dove dobbiamo arrivare.
Ci facciamo un bel giretto.
Mangiamo qualcosa.
La riaccompagno alla fermata, e lei prosegue da sola. Mi chiamerà, neanche venti minuti dopo, per avvisarmi di essere arrivata sana e salva.
Lei.
Io, invece, a soli due kilometri da casa, mi perdo di nuovo imboccando un vicolo cieco, ma questo rispetto al resto non mi sembra poi tanto grave.
Ho voluto condivivere tutto questo con voi...perché so che mi siete amiche

Ieri un camper, oggi un autobus, triste il mio destino per quanto concerne le quattro ruote!
Spalmine, scusate se vi ho annoiate, però pensavo ci si potesse ridere su!

ps: Per trovare la sezione giusta nella quale postare, ho prima consultato Google Maps. Non mi sento più tanto sicura a muovermi senza indicazioni.