Ambiente: Pubblicità, il marketing ora è verde

Vuoi dare o ricevere un consiglio su cosa spalmarti? Vuoi discutere su ingredienti particolari, nuovi ritrovati, ecofurbate vere o presunte? Vuoi parlare di certificazioni o discutere/segnalare un articolo/video cartaceo o telematico? Posta qui.

Moderatori: Van3ssa, Vera

Rispondi
Avatar utente
barbara
AmministratriceSuprema
Messaggi: 21580
Iscritto il: martedì 17 luglio, 2007 22:07

Ambiente: Pubblicità, il marketing ora è verde

Messaggio da barbara »

Dalle auto ai detersivi gli ecomessaggi invadono i mass media
Le aziende si organizzano: spot e poster sempre più attenti all'ambiente

Pubblicità, il marketing ora è verde
La forza del messaggio "pulito"

di ALESSANDRA RETICO

ROMA - La vera rivoluzione è non cambiare il mondo. Lo slogan (Enel) non piacerà alla generazione '68, ma all'epoca il pianeta stava meglio e Carosello ci faceva sognare un progresso innocuo. Invece: la terra soffre di caldo, di freddo, di sporco, di consumi nocivi e di molti altri effetti della ricchezza. I temi ambientali entrano nelle agende dei governi e nei claim della pubblicità, non è più possibile fare altrimenti: le aziende si convertono per necessità al cosiddetto green o eco-marketing, le auto che inquinano o le lattine per secoli imperiture il mercato non le vuole più.

Aziende automobilistiche, produttori di energia, di detersivi, di bevande, di computer e telefonini. Ma anche jet di lusso, intere città, la moda addirittura. "Perché adesso sostenibile non significa privativo, per questo anche gli stilisti si adeguano, aggiungendo glamour a coscienza". Luca Lo Presti è ad di D'Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO, tra i clienti anche BMW con la sua auto a idrogeno e Pirelli Real Estate per la sostenibilità ambientale. "Prima era una richiesta di nicchia, ora un fattore competitivo". L'aspetto etico fa la differenza delle marche, è ormai moneta competitiva. Per le corporation "per natura" invasive dal punto di vista ambientale, ma un po' per tutte. Tra queste "c'è anche chi ormai si appropria di un codice e di un linguaggio verdi per farsi buono e bello" dice Agostino Toscana, art director della Saatchi & Saatchi, tra i committenti anche Enel e Renault. "Il nostro mantra è: se un messaggio lo puoi sostenere, lo puoi dire". E salire sul carro verde della difesa dell'aria o dei fiumi per approfittarne non è ormai possibile "perché la digitalizzazione sta cambiando tutto" spiega Guerino Delfino, presidente di Ogilvy - "il consumatore è un cittadino che controlla e confronta, anche sul web: se dici una bugia ti stanano subito".

I creativi degli spot dicono che dalla "big idea" di dieci anni fa si è ormai passati al "big ideal", il grande ideale per cui combattere. La traduzione è eco sostenibilità e responsabilità sociale. "Prima si puntava su genuinità, origini, mondo intatto alla Mulino Bianco" racconta l'esperta di comunicazione Annamaria Testa. "Adesso le aziende "customizzano" i prodotti sui valori dei consumatori, tra questi la difesa del pianeta. E innovano. Troppo imballo non è più chic, jeans anche in cotone organico, i comuni si preoccupano dei propri lampioni: sta cambiando la cultura, internet ha democratizzato l'accesso all'informazione".

Cosicché anche i cattivi o i sospetti si sono sintonizzati sull'onda verde: Coca Cola, per dire, ha deciso di ridurre vetro e lattine, Nestlé ha avviato un processo di risparmio acqua. I claim sono al 100% verdi: "Tutti parlano di ecologia. Renault agisce" (Publicis), "Ne basta un tappo" per l'ammorbidente Coccolino (Lowe Pirella), "Nuova Passat BlueMotion. Economica, ecologica" (DDB), Lastminute. com il sito di viaggi "è a impatto zero", "La natura ci sostiene" è la filosofia eco-building di Pirelli Re" una mongolfiera nel cielo azzurro e "il vertice assoluto per qualità dell'aria e risparmio energetico" per Toshiba (agenzia 1503 Advertising). Dash e Enel si sono messe insieme, nel fustino del detersivo "impeccabile a freddo" lampadine a basso consumo di Enel (Saatchi & Saatchi), montagne e mari per il marchio Progreen di Media World (Cayenne). Piero Reinerio, direttore creativo dell'Armando Testa, ha sposato la causa Tetrapak di rimboschimento in Svezia: "Dall'Eurisko dati che ci costringono ad essere seri: il 46% degli italiani ritiene un problema il tema ambientale, il 65% dice che le aziende dovrebbero impegnarsi in tal senso". "Per loro è anzi ormai un obbligo" aggiunge Giandomenico Puglisi, direttore creativo di Cayenne. Negli Usa si parla di green business, "mentre in Italia siamo un po' in ritardo e la scelta ecologica non è quella guida" sostengono i direttori creativi di Young & Rubicam, Aldo Cernuto e Roberto Pizzigoni. "È un mercato da presidiare" avverte Luciano Nardi ad di BCube, "anche se chi ha la coscienza più sporca corre per aggiudicarsi un bollino verde". Per lavare via la colpa, chissà se a impatto zero.

http://www.repubblica.it/2007/09/sezion ... verde.html
Tutto per un'unica meraviglia.
Avatar utente
apritisesamo
Messaggi: 92
Iscritto il: giovedì 19 luglio, 2007 14:00

Messaggio da apritisesamo »

l'orrore.

:x
la luna aggira il mondo e voi dormite
baciuck
Messaggi: 417
Iscritto il: giovedì 19 luglio, 2007 10:35

Messaggio da baciuck »

Come fa un jet di lusso ad essere ecobio? :shock:
Avatar utente
Vera
Messaggi: 10169
Iscritto il: giovedì 19 luglio, 2007 11:32

Messaggio da Vera »

...sì, certo, come il detersivo ecologico perchè lava a freddo? :roll: :roll: :roll:
-----------
Il mio blog
Avatar utente
Paperina
Messaggi: 1067
Iscritto il: venerdì 27 luglio, 2007 23:10

Messaggio da Paperina »

Mi sembra tanto una conversione di facciata..
baciuck
Messaggi: 417
Iscritto il: giovedì 19 luglio, 2007 10:35

Messaggio da baciuck »

Che poi bell'esempio di coerenza dimostra Repubblica: qualche giorno fa ha proposto un articolo che intendeva distruggere il bio, oggi parlano del trend ecologico...
Mavafangulovà :x
Rispondi