D La Repubblica Delle Donne, 26/08/2006
Inviato: giovedì 24 aprile, 2008 22:25
Stelle in polvere
BELLEZZA Dagli Usa arriva la tendenza del futuro: la cosmetica minerale, che sfrutta l'arte di triturare le pietre. Così la litosfera diventa un beauty-laboratorio
di Monica Marelli
Foto di Paolo Spinazzé
Il cuore di pietra della Terra batte da milioni di anni. In tutto questo tempo, e grazie a innumerevoli passaggi chimici, il nostro pianeta ha forgiato quei minerali di cui oggi si sfruttano le diverse proprietà. Mica, diamanti, biossido di titanio, sericite e altri sono utilizzati nelle formulazioni di make-up e trattamenti per le loro virtù esclusive: la luminosità, la corposità, e l'efficacia antinfiammatoria. E sull'onda di un nuovo naturalismo, che considera la litosfera una culla della cosmesi ecologically correct, dagli Stati Uniti arriva la tendenza del futuro: il trucco minerale, composto interamente di polveri colorate in forma "libera". Dall'aspetto si presentano con la stessa consistenza del sale perché nella formulazione non sono presenti sostanze addensanti. Ma per truccare le palpebre ne basta solo qualche microgrammo e un po' di pratica. Oltre agli ombretti esistono anche fard e fondotinta il cui effetto non ha nulla da invidiare ai classici fluidi o compatti. E tra i tanti vantaggi di queste formule, c'è anche quello che agiscono naturalmente come filtro solare. Non è un'invenzione recente: lo sapevano già gli antichi, come gli Egizi, per esempio, che trituravano finemente i lapislazzuli per ornare gli occhi delle sue stupefacenti e preziose sfumature azzurre. Sicuramente il trucco minerale è il più adatto per le pelli giovani: questa tipologia di make-up infatti è perfetta per ridurre al minimo l'effetto lucido o untuoso, tipico dell'età, ma ha una risorsa in più: può diventare un tocco molto sofisticato per chi voglia sperimentare con qualcosa di nuovo. La fine arte della triturazione, però, si estende anche ai prodotti di trattamento. Con risultati davvero sorprendenti.
Diamanti, mica, biossido di titanio sono utilizzati nel make-up per le loro virtù: luminosità, corposità, efficacia antinfiammatoria Il trucco minerale è la nuova frontiera cosmetica. Perché includere agenti inorganici come addensanti, conservanti e siliconi per rendere stabile una formulazione quando lo stesso effetto si può ottenere con le sole polveri minerali? La prima azienda ad averlo capito è stata nel 1976 l'americana Bare Escentual (www.bareescentuals.com), il cui slogan riassume in poche parole la filosofia della cosmetica minerale: un make-up così puro che ci puoi andare anche a dormire. Ma siamo sicuri che non ci troviamo davanti a un caso di buonismo cosmetico? Pare proprio di no, come spiega la dottoressa Ginevra Baggini, dermatologa: "Effettivamente questo tipo di prodotto non è occlusivo in quanto non penetra nei pori. Certo la pulizia serale del viso è comunque necessaria anche se è certamente molto più semplice e immediata". Accanto a questa linea le donne americane mostrano di gradire anche le polverose creature di Jane Iredale, che nel 1994 ha fondato la Iredale Mineral Cosmetics. Si tratta di prodotti per il make-up contenenti minerali micronizzati mescolati a coloranti inorganici di origine naturale che permettono di giocare con i colori e la luminosità. Ma prima ancora di questa trovata dei trucchi, anche la cosmesi non si lascia sfuggire le potenzialità dei minerali. E sceglie di includerli in formulazioni di trattamenti per la pelle. L'aggiunta di questi elementi ha diversi scopi fra cui quello di donare la giusta densità al prodotto, rendendolo cremoso ma non liquido, morbido ma non appiccicoso. Inoltre i minerali sono ottime "spugne" per l'assorbimento del sebo e, come ben sanno i popoli dalle più antiche tradizioni, sono dei fantastici antinfiammatori e aiutano a ristabilire l'equilibrio della pelle stessa. Per esempio, il diamante è uno dei minerali più preziosi in assoluto: deve il suo nome al greco e significa indomabile. Gli Antichi infatti credevano che niente e nessuno potesse intaccare la sua splendida architettura. I chimici cosmetologi di oggi hanno invece dimostrato il contrario. I laboratori La Mer, per esempio, lo hanno ridotto in polvere e incluso, insieme agli estratti di fango marino, nella formulazione di Refining Facial, un trattamento levigante per la pelle del viso, che rivitalizza e rinfresca grazie a un'esfoliazione meccanica delicata ma di alta precisione. E non è finita: degli ingredienti fanno parte anche le polveri di minerali piezolettrici: cioè quelli che con una semplice pressione esercitata col massaggio creano impercettibili correnti elettriche che stimolano la microcircolazione. Se il diamante sembra luce solida tanto è brillante, la sua polvere appare nera, proprio come pane carbonizzato. La trasparenza e lucentezza di questa pietra infatti dipende da come i raggi di luce entrano e interagiscono con la struttura atomica quando è integra. Se l'edificio è distrutto, il caos atomico genera buio. Al contrario una polvere imbattibile per la sua luminosità e per gli effetti ottici è quella ottenuta "destrutturando" la comunissima mica, un gruppo di minerali molto amato in cosmetica per i suoi riflessi perlescenti aggiunti a creme e make-up. Si presenta come una roccia spigolosa e irregolare ma in realtà si tratta di sottili fogli sovrapposti ed è proprio la sua architettura piatta e liscia a regalare riflessi di luce inimitabili. Come dire: la rivincita degli umili.
BELLEZZA Dagli Usa arriva la tendenza del futuro: la cosmetica minerale, che sfrutta l'arte di triturare le pietre. Così la litosfera diventa un beauty-laboratorio
di Monica Marelli
Foto di Paolo Spinazzé
Il cuore di pietra della Terra batte da milioni di anni. In tutto questo tempo, e grazie a innumerevoli passaggi chimici, il nostro pianeta ha forgiato quei minerali di cui oggi si sfruttano le diverse proprietà. Mica, diamanti, biossido di titanio, sericite e altri sono utilizzati nelle formulazioni di make-up e trattamenti per le loro virtù esclusive: la luminosità, la corposità, e l'efficacia antinfiammatoria. E sull'onda di un nuovo naturalismo, che considera la litosfera una culla della cosmesi ecologically correct, dagli Stati Uniti arriva la tendenza del futuro: il trucco minerale, composto interamente di polveri colorate in forma "libera". Dall'aspetto si presentano con la stessa consistenza del sale perché nella formulazione non sono presenti sostanze addensanti. Ma per truccare le palpebre ne basta solo qualche microgrammo e un po' di pratica. Oltre agli ombretti esistono anche fard e fondotinta il cui effetto non ha nulla da invidiare ai classici fluidi o compatti. E tra i tanti vantaggi di queste formule, c'è anche quello che agiscono naturalmente come filtro solare. Non è un'invenzione recente: lo sapevano già gli antichi, come gli Egizi, per esempio, che trituravano finemente i lapislazzuli per ornare gli occhi delle sue stupefacenti e preziose sfumature azzurre. Sicuramente il trucco minerale è il più adatto per le pelli giovani: questa tipologia di make-up infatti è perfetta per ridurre al minimo l'effetto lucido o untuoso, tipico dell'età, ma ha una risorsa in più: può diventare un tocco molto sofisticato per chi voglia sperimentare con qualcosa di nuovo. La fine arte della triturazione, però, si estende anche ai prodotti di trattamento. Con risultati davvero sorprendenti.
Diamanti, mica, biossido di titanio sono utilizzati nel make-up per le loro virtù: luminosità, corposità, efficacia antinfiammatoria Il trucco minerale è la nuova frontiera cosmetica. Perché includere agenti inorganici come addensanti, conservanti e siliconi per rendere stabile una formulazione quando lo stesso effetto si può ottenere con le sole polveri minerali? La prima azienda ad averlo capito è stata nel 1976 l'americana Bare Escentual (www.bareescentuals.com), il cui slogan riassume in poche parole la filosofia della cosmetica minerale: un make-up così puro che ci puoi andare anche a dormire. Ma siamo sicuri che non ci troviamo davanti a un caso di buonismo cosmetico? Pare proprio di no, come spiega la dottoressa Ginevra Baggini, dermatologa: "Effettivamente questo tipo di prodotto non è occlusivo in quanto non penetra nei pori. Certo la pulizia serale del viso è comunque necessaria anche se è certamente molto più semplice e immediata". Accanto a questa linea le donne americane mostrano di gradire anche le polverose creature di Jane Iredale, che nel 1994 ha fondato la Iredale Mineral Cosmetics. Si tratta di prodotti per il make-up contenenti minerali micronizzati mescolati a coloranti inorganici di origine naturale che permettono di giocare con i colori e la luminosità. Ma prima ancora di questa trovata dei trucchi, anche la cosmesi non si lascia sfuggire le potenzialità dei minerali. E sceglie di includerli in formulazioni di trattamenti per la pelle. L'aggiunta di questi elementi ha diversi scopi fra cui quello di donare la giusta densità al prodotto, rendendolo cremoso ma non liquido, morbido ma non appiccicoso. Inoltre i minerali sono ottime "spugne" per l'assorbimento del sebo e, come ben sanno i popoli dalle più antiche tradizioni, sono dei fantastici antinfiammatori e aiutano a ristabilire l'equilibrio della pelle stessa. Per esempio, il diamante è uno dei minerali più preziosi in assoluto: deve il suo nome al greco e significa indomabile. Gli Antichi infatti credevano che niente e nessuno potesse intaccare la sua splendida architettura. I chimici cosmetologi di oggi hanno invece dimostrato il contrario. I laboratori La Mer, per esempio, lo hanno ridotto in polvere e incluso, insieme agli estratti di fango marino, nella formulazione di Refining Facial, un trattamento levigante per la pelle del viso, che rivitalizza e rinfresca grazie a un'esfoliazione meccanica delicata ma di alta precisione. E non è finita: degli ingredienti fanno parte anche le polveri di minerali piezolettrici: cioè quelli che con una semplice pressione esercitata col massaggio creano impercettibili correnti elettriche che stimolano la microcircolazione. Se il diamante sembra luce solida tanto è brillante, la sua polvere appare nera, proprio come pane carbonizzato. La trasparenza e lucentezza di questa pietra infatti dipende da come i raggi di luce entrano e interagiscono con la struttura atomica quando è integra. Se l'edificio è distrutto, il caos atomico genera buio. Al contrario una polvere imbattibile per la sua luminosità e per gli effetti ottici è quella ottenuta "destrutturando" la comunissima mica, un gruppo di minerali molto amato in cosmetica per i suoi riflessi perlescenti aggiunti a creme e make-up. Si presenta come una roccia spigolosa e irregolare ma in realtà si tratta di sottili fogli sovrapposti ed è proprio la sua architettura piatta e liscia a regalare riflessi di luce inimitabili. Come dire: la rivincita degli umili.