da Repubblica - inserto Salute
Inviato: venerdì 01 febbraio, 2008 02:51
Il rischio tumore sarà chiarito presto
Era prevista per il dicembre scorso ma è stata rinviata al 2009 la valutazione globale delle ricerche sulle tinture dei capelli. Era stata avviata nel 2001 dal comitato scientifico dei prodotti di consumo dell'Unione europea, dopo una ricerca scientifica che sospettava una correlazione tra l'uso precoce e prolungato delle tinture per capelli e il cancro alla vescica. Non tutte le aziende produttrici però hanno presentato i dossier sulla sicurezza delle sostanze utilizzate e quelli sulle combinazioni delle varie sostanze. Tra il 2006 e il 2007 sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale europea 22 sostanze vietate e alcune direttive per le aziende sull'uso di sostanze che sembrano più critiche. Nel frattempo, precisa Lidia Sautebin, Farmacologia Sperimentale, università Federico II, Napoli: "bisogna tener presente la sensibilità individuale. Se si ha cute atopica, rinite, asma, allergie in genere o si è molto sensibile, bisogna rivolgersi al medico e fare le prove, prima di tingere i capelli: ci può essere il rischio di dermatite da contatto come con qualsiasi altra sostanza. Sapendo che il rischio zero non esiste, si può solo cercare di ridurlo". E continua: "Nelle tinture è legalmente presente la parafenilendiamina, potente sensibilizzante a rischio allergia. Illegalmente è usata per rendere più scuri e duraturi i tatuaggi che, per esempio, si fanno sulle spiagge. Senza saperlo, chi si fa tatuare si sensibilizza, poi con la tintura scatta l'allergia. Per la correlazione col tumore vescicale", conclude la farmacologa, "sarebbe opportuno avere la documentazione mancante il prima possibile visto che ormai si cominciano a tingere i capelli quando si è ancora molto giovani e si continua tutta la vita".
(an. m.)
A casa e dal parrucchiere
Si legge nel verdetto del test sulle tinture (sia permanenti che tono su tono) realizzato a fine ottobre 2007 da Altro Consumo, rivista dell'associazione per la tutela e difesa dei consumatori, che "ci sono ancora troppi allergeni e sostanze irritanti nella composizione delle tinture sul mercato: i produttori dovrebbero riflettere su questa nota dolente e utilizzare sostanze meno aggressive a parità di efficacia". Sono state testate quattro marche (Garnier, L'Oréal, Sanotint, Testanera) e messe a confronto con le tinture vendute nei paesi del Nord Europa. "Queste ultime offrono una buona qualità pur impiegando un numero molto inferiore di sostanze a rischio", fa notare Altro Consumo.
Indispensabile la prova di tolleranza prima di colorare i capelli. Si applica una piccola dose di tintura nell'incavo del gomito e si aspetta qualche ora per verificare una possibile reazione cutanea. Test da fare sia dal parrucchiere che a casa. Ma non si fa mai... Invece potrebbe evitare brutte sorprese.
L'irritazione primaria della cute è legata anche al ph molto elevato delle tinture. "E può scatenare irritazione e/o sensibilizzazione allergica soprattutto se il volume dell'acqua ossigenata e dell'ammoniaca è troppo alto", spiega Carla Scesa, cosmetologa, università Siena e Urbino.
Essenziale: isolare sempre il cuoio capelluto con un olio protettivo e rispettare rigorosamente i tempi di posa. Appena il colore "ha preso", la tinta va rimossa risciacquando i capelli, assolutamente senza massaggiare per evitare l'assorbimento della tintura. Il massaggio della testa va bene subito dopo, durante lo shampoo, seguito da un risciacquo acido (con acqua e limone o acqua e aceto) per neutralizzare la parte e far richiudere le squame del capello. Se si è più sensibili meglio evitare di esporsi con la tinta applicata alle lampade riscaldanti: si velocizza la colorazione, ma si facilita pure l'assorbimento di sostanze irritanti.
Se si tende ad avere problemi e si vogliono tingere i capelli a casa è meglio scegliere prodotti delle aziende più grandi: "in genere fanno precedere la vendita da uno screening. Le reazioni sono però sempre individuali. Il fai da te richiederebbe che la persona non abbia in partenza nessuna reazione d'intolleranza, allergia, irritazione perché altrimenti i tempi, le modalità, possono dare problemi. In ogni caso vanno seguite sempre tutte le avvertenze riportate in etichetta", ricorda la cosmetologa. Stessi accorgimenti per meches e colpi di luce che sono comunque tinture, più schiarenti. Toccano meno la cute perché si comincia a stenderle poco dopo l'attaccatura dei capelli.
Era prevista per il dicembre scorso ma è stata rinviata al 2009 la valutazione globale delle ricerche sulle tinture dei capelli. Era stata avviata nel 2001 dal comitato scientifico dei prodotti di consumo dell'Unione europea, dopo una ricerca scientifica che sospettava una correlazione tra l'uso precoce e prolungato delle tinture per capelli e il cancro alla vescica. Non tutte le aziende produttrici però hanno presentato i dossier sulla sicurezza delle sostanze utilizzate e quelli sulle combinazioni delle varie sostanze. Tra il 2006 e il 2007 sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale europea 22 sostanze vietate e alcune direttive per le aziende sull'uso di sostanze che sembrano più critiche. Nel frattempo, precisa Lidia Sautebin, Farmacologia Sperimentale, università Federico II, Napoli: "bisogna tener presente la sensibilità individuale. Se si ha cute atopica, rinite, asma, allergie in genere o si è molto sensibile, bisogna rivolgersi al medico e fare le prove, prima di tingere i capelli: ci può essere il rischio di dermatite da contatto come con qualsiasi altra sostanza. Sapendo che il rischio zero non esiste, si può solo cercare di ridurlo". E continua: "Nelle tinture è legalmente presente la parafenilendiamina, potente sensibilizzante a rischio allergia. Illegalmente è usata per rendere più scuri e duraturi i tatuaggi che, per esempio, si fanno sulle spiagge. Senza saperlo, chi si fa tatuare si sensibilizza, poi con la tintura scatta l'allergia. Per la correlazione col tumore vescicale", conclude la farmacologa, "sarebbe opportuno avere la documentazione mancante il prima possibile visto che ormai si cominciano a tingere i capelli quando si è ancora molto giovani e si continua tutta la vita".
(an. m.)
A casa e dal parrucchiere
Si legge nel verdetto del test sulle tinture (sia permanenti che tono su tono) realizzato a fine ottobre 2007 da Altro Consumo, rivista dell'associazione per la tutela e difesa dei consumatori, che "ci sono ancora troppi allergeni e sostanze irritanti nella composizione delle tinture sul mercato: i produttori dovrebbero riflettere su questa nota dolente e utilizzare sostanze meno aggressive a parità di efficacia". Sono state testate quattro marche (Garnier, L'Oréal, Sanotint, Testanera) e messe a confronto con le tinture vendute nei paesi del Nord Europa. "Queste ultime offrono una buona qualità pur impiegando un numero molto inferiore di sostanze a rischio", fa notare Altro Consumo.
Indispensabile la prova di tolleranza prima di colorare i capelli. Si applica una piccola dose di tintura nell'incavo del gomito e si aspetta qualche ora per verificare una possibile reazione cutanea. Test da fare sia dal parrucchiere che a casa. Ma non si fa mai... Invece potrebbe evitare brutte sorprese.
L'irritazione primaria della cute è legata anche al ph molto elevato delle tinture. "E può scatenare irritazione e/o sensibilizzazione allergica soprattutto se il volume dell'acqua ossigenata e dell'ammoniaca è troppo alto", spiega Carla Scesa, cosmetologa, università Siena e Urbino.
Essenziale: isolare sempre il cuoio capelluto con un olio protettivo e rispettare rigorosamente i tempi di posa. Appena il colore "ha preso", la tinta va rimossa risciacquando i capelli, assolutamente senza massaggiare per evitare l'assorbimento della tintura. Il massaggio della testa va bene subito dopo, durante lo shampoo, seguito da un risciacquo acido (con acqua e limone o acqua e aceto) per neutralizzare la parte e far richiudere le squame del capello. Se si è più sensibili meglio evitare di esporsi con la tinta applicata alle lampade riscaldanti: si velocizza la colorazione, ma si facilita pure l'assorbimento di sostanze irritanti.
Se si tende ad avere problemi e si vogliono tingere i capelli a casa è meglio scegliere prodotti delle aziende più grandi: "in genere fanno precedere la vendita da uno screening. Le reazioni sono però sempre individuali. Il fai da te richiederebbe che la persona non abbia in partenza nessuna reazione d'intolleranza, allergia, irritazione perché altrimenti i tempi, le modalità, possono dare problemi. In ogni caso vanno seguite sempre tutte le avvertenze riportate in etichetta", ricorda la cosmetologa. Stessi accorgimenti per meches e colpi di luce che sono comunque tinture, più schiarenti. Toccano meno la cute perché si comincia a stenderle poco dopo l'attaccatura dei capelli.