Le otto ore si riferiscono al nome della crema di Elizabeth Arden Eight Hour Cream, sulla falsa riga di questo burrocacao della stessa marca.
L'autrice afferma che questa è una crema che oramai è entrata nel mito. Ollalà!
E' stata formulata negli anni trenta (1930, roba futuristica) per curare un'ecchimosi del purosangue di Mrs Arden, e l'animale è migliorato. Ah, ma allora caspita!
Le otto ore si riferiscono ad un fatto strabiliante: un cliente la usò per una sbucciatura sul ginocchio del figlio e OTTO ORE dopo la pelle era migliorata. Io avrei gridato al miracolo...
"Da allora il prodotto è diventato il segreto di bellezza delle donne di tutto il mondo": e io non ce l'ho!!!!
Anche perchè la "sua principale qualità è la versatilità": protegge dal freddo e dagli sbalzi climatici anche in condizioni estreme, illumina la pelle, disciplina le soppracciglia, è un antidoto per i piedi stanchi (

Ripeto: e io non ce l'ho??!!!!
Ma come farà ad essere così miracolosa, accidenti?
L'autrice ci illumina anche su questo, udite, udite.
"L'efficacia è attribuita all'equilibrio tra i diversi ingredienti:
-il PETROLATO che protegge la pelle
- la vitamina E che è un efficace lenitivo
-l'acido beta-hydroxy." (che non è dato sapere cosa fa...).
E via con l'elenco degli utilizzatori blasonati, tra cui la casa reale inglese ("il nobile viso e le mani vellutate"

Oh, signur... siamo al medioevo profondo! (vabbè, agli anni trenta...)