Clarins ipocrita difende conservanti e siliconi
Inviato: martedì 06 novembre, 2007 15:49
“Belle”, Il magazine che rende la vita più bella, Clarins Paris, n° 2, settembre 2007, trovato nella cassetta della posta
Vediamo un po’ cosa raccontano per difendere i conservanti e i siliconi, facendo pure finta di amare la natura.
Trascrivo fedelmente
Pag. 5-6: Fin dalla creazione, nel 1954, Clarins è stato uno dei primi marchi cosmetici a scoprire il potere delle piante e a utilizzare sistematicamente i loro principi attivi. [ …] La qualità degli estratti vegetali è stata ampiamente perfezionata. […] Quando evochiamo la possibilità di rivendicare un marchio “bio”, la risposta è immediata: “essendo soggetto a regolamentazioni particolarmente rigide, ci obbligherebbe a ridurre considerevolmente la “palette” di materie prime e a rinunciare alla sensorialità delle texture perché, per esempio, non potremmo usare i siliconi”.
Siliconi, sempre più potenti
Basterebbe affondare un dito nelle texture anni ’70 o in quelle di un prodotto “bio” e un altro in un emulsione attuale per toccare con mano la vastità dei cambiamenti! Creme che fondono sulla pelle rendendola vellutata, fondotinta e poudre con opacità, leggerezza e incredibile risultato naturale: è ai siliconi che si deve tutto ciò.
Vale a dire a catene di silicio-ossigeno, invenzione decisamente fantastica. Esiste una moltitudine di differenti tipi di siliconi, fluidi o volatili. 25 anni fa queste formule chimiche erano molto essenziali; oggi, i cocktail siliconati sono sublimati di leggerezza; in particolare, ultime nate, le gomme di silicone non volatili.[…]
Pag.8 (titoletti in rosso autodefinedosi):
Pionieri nella lotta all’inquinamento […]
Esperti del mondo vegetale e dell’idratazione […]
Pag. 9 I parabeni? Una condanna ingiusta, Eric Gooris, Responsabile Ricerca e Sviluppo Clarins
“Sulla base di uno studio inglese, un programma televisivo ha recentemente annunciato che i conservanti presenti nella quasi totalità dei prodotti di bellezza, in particolare parabeni e Sali di alluminio, possono favorire la comparsa del cancro al seno.
Costernazione dell’opinione pubblica e gelo tra le marche cosmetiche! Ma i conservanti sono attivi decisamente utili perché permettono di produrre, stabilizzare e stoccare i prodotti impedendo che si alterino.
Nelle nostre case, possiamo, per merito loro, toccare con le dita la crema e dimenticarci di chiudere il vasetto, senza che si sviluppino microbi.
Tutto ciò non significa che utilizziamo sostanze tossiche, anche perchè le legislazioni dell’Unione Europea, degli USA, etc, sono molto coercitive e vigili. E’ invece importante sottolineare che nelle dosi autorizzate, i parabeni sono attualmente tra i migliori conservanti e soprattutto non comportano alcun rischio per la salute dei consumatori,
La voce si è propagata sulla base di uno studio incompatibile con i dosaggi cosmetici, e dunque senza alcun fondamento.
Al contrario”, conclude Eric Gooris, “non possiamo fare a meno dei conservanti, altrimenti dovremmo limitarci a produrre trattamenti sterili in monodose”.
Tutto quanto sopra non inibisce quelli della Clarins a scrivere nelle pagine che seguono:
Pag. 11: “In questo millennio, gli oli essenziali riscuotono un notevole successo, probabilmente dovuto alla “vague” ecologista. Dal momento in cui il pianeta appare minacciato da mille pericoli, abbiamo infatti la certezza che bisogna salvare la natura preservando ciò che la costituisce: il mondo vegetale.”
Sul retro di copertina pubblicano una foglia con una gocciolina di rugiada e la frase “Con le piante nutriamo la bellezza”
Ma insomma, da che parte stanno, o fa loro comodo stare? Noi che usiamo prodotti “bio” possiamo testimoniare: sono forse sterili in monodose? La texture non è piacevole? Non sappiamo che siliconi e conservanti inquinano il pianeta, il mondo vegetale e la nostra stessa bellezza? Qualcuno aveva sentito di questo studio sul cancro al seno?
Proponiamo le nostre riflessioni, portiamo le nostre esperienze, sfoghiamoci contro l’ipocrisia!
Vediamo un po’ cosa raccontano per difendere i conservanti e i siliconi, facendo pure finta di amare la natura.
Trascrivo fedelmente
Pag. 5-6: Fin dalla creazione, nel 1954, Clarins è stato uno dei primi marchi cosmetici a scoprire il potere delle piante e a utilizzare sistematicamente i loro principi attivi. [ …] La qualità degli estratti vegetali è stata ampiamente perfezionata. […] Quando evochiamo la possibilità di rivendicare un marchio “bio”, la risposta è immediata: “essendo soggetto a regolamentazioni particolarmente rigide, ci obbligherebbe a ridurre considerevolmente la “palette” di materie prime e a rinunciare alla sensorialità delle texture perché, per esempio, non potremmo usare i siliconi”.
Siliconi, sempre più potenti
Basterebbe affondare un dito nelle texture anni ’70 o in quelle di un prodotto “bio” e un altro in un emulsione attuale per toccare con mano la vastità dei cambiamenti! Creme che fondono sulla pelle rendendola vellutata, fondotinta e poudre con opacità, leggerezza e incredibile risultato naturale: è ai siliconi che si deve tutto ciò.
Vale a dire a catene di silicio-ossigeno, invenzione decisamente fantastica. Esiste una moltitudine di differenti tipi di siliconi, fluidi o volatili. 25 anni fa queste formule chimiche erano molto essenziali; oggi, i cocktail siliconati sono sublimati di leggerezza; in particolare, ultime nate, le gomme di silicone non volatili.[…]
Pag.8 (titoletti in rosso autodefinedosi):
Pionieri nella lotta all’inquinamento […]
Esperti del mondo vegetale e dell’idratazione […]
Pag. 9 I parabeni? Una condanna ingiusta, Eric Gooris, Responsabile Ricerca e Sviluppo Clarins
“Sulla base di uno studio inglese, un programma televisivo ha recentemente annunciato che i conservanti presenti nella quasi totalità dei prodotti di bellezza, in particolare parabeni e Sali di alluminio, possono favorire la comparsa del cancro al seno.
Costernazione dell’opinione pubblica e gelo tra le marche cosmetiche! Ma i conservanti sono attivi decisamente utili perché permettono di produrre, stabilizzare e stoccare i prodotti impedendo che si alterino.
Nelle nostre case, possiamo, per merito loro, toccare con le dita la crema e dimenticarci di chiudere il vasetto, senza che si sviluppino microbi.
Tutto ciò non significa che utilizziamo sostanze tossiche, anche perchè le legislazioni dell’Unione Europea, degli USA, etc, sono molto coercitive e vigili. E’ invece importante sottolineare che nelle dosi autorizzate, i parabeni sono attualmente tra i migliori conservanti e soprattutto non comportano alcun rischio per la salute dei consumatori,
La voce si è propagata sulla base di uno studio incompatibile con i dosaggi cosmetici, e dunque senza alcun fondamento.
Al contrario”, conclude Eric Gooris, “non possiamo fare a meno dei conservanti, altrimenti dovremmo limitarci a produrre trattamenti sterili in monodose”.
Tutto quanto sopra non inibisce quelli della Clarins a scrivere nelle pagine che seguono:
Pag. 11: “In questo millennio, gli oli essenziali riscuotono un notevole successo, probabilmente dovuto alla “vague” ecologista. Dal momento in cui il pianeta appare minacciato da mille pericoli, abbiamo infatti la certezza che bisogna salvare la natura preservando ciò che la costituisce: il mondo vegetale.”
Sul retro di copertina pubblicano una foglia con una gocciolina di rugiada e la frase “Con le piante nutriamo la bellezza”
Ma insomma, da che parte stanno, o fa loro comodo stare? Noi che usiamo prodotti “bio” possiamo testimoniare: sono forse sterili in monodose? La texture non è piacevole? Non sappiamo che siliconi e conservanti inquinano il pianeta, il mondo vegetale e la nostra stessa bellezza? Qualcuno aveva sentito di questo studio sul cancro al seno?
Proponiamo le nostre riflessioni, portiamo le nostre esperienze, sfoghiamoci contro l’ipocrisia!