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Inviato: giovedì 20 settembre, 2012 16:11
da valent1na
è da un po' che uso il dentifricio fatto da me: non lava abbastanza, le macchie da caffé/vino sono aumentate, pur spazzolandoli come al solito, e usando il filo interdentale come al solito. Non è abbastanza abrasivo, credo.

Inviato: sabato 29 settembre, 2012 12:44
da PARACELSO
il carbonato di calcio viene fornito all'industria cosmetica con diverse granulometrie, dalla polvere impalpabile a quella abrasiva ... dall'inci non si può capire, come nel caso della silice e altre polveri cosmetiche con funzione opacizzante,addensante e/o abrasiva.

su problema ambientale/ecologico delle origini delle materie prime, visto che in natura nulla si fa e nulla si distrugge, da qualche parte , qualunque sostanza deve pur venire.
il vetro, ma anche i siliconi e la silice vengono dalle sabbie silicee ( visitando uno dei più grandi impianti mondiali di vetro in giappone ho trovato vere e proprie navi di sabbie silicee australiane ... )
nulla si fa e nulla si distrugge, da qualche parte c'è un "buco" un "vegetale" o un "animale" da cui viene estratta qualunque sostanza.
nel caso del poverissimo carbonato di calcio cosmetico ho molti dubbi che provenga dalle preziosissime cave di marmo di carrara a meno che non sia un riciclo o recupero da altre lavorazioni.
Poi se così fosse, conoscendo i markettari del cosmetico, avrebbero scritto in caratteri cubitali , in rilievo e color oro sul tubetto " DENTIFRICIO A BASE DI MARMO DI CARRARA"

Inviato: sabato 29 settembre, 2012 14:15
da Shyntae
Grazie Paracelso! Quindi diciamo che nei dentifrici se non sentiamo una particolare azione lavante possiamo andare tranquille? Chiedo perchè sto usando un dentifricio che lo contiene e io soffro di gengivite molto spesso, ma con questo il lavaggio è davvero delicatissimo e non ho nessun problema, quindi se fosse tanto abrasivo penso me ne accorgerei, no?

Inviato: sabato 29 settembre, 2012 15:44
da Remedi0s
PARACELSO ha scritto:su problema ambientale/ecologico delle origini delle materie prime, visto che in natura nulla si fa e nulla si distrugge, da qualche parte , qualunque sostanza deve pur venire.
il vetro, ma anche i siliconi e la silice vengono dalle sabbie silicee ( visitando uno dei più grandi impianti mondiali di vetro in giappone ho trovato vere e proprie navi di sabbie silicee australiane ... )
nulla si fa e nulla si distrugge, da qualche parte c'è un "buco" un "vegetale" o un "animale" da cui viene estratta qualunque sostanza.
Nessuno ha scritto il contrario, ma dato che questo è un forum che si interessa anche a questi problemi, ho trovato giusto parlare di questo aspetto del carbonato di calcio.
Soprattutto perché l'intento è anche quello di utilizzare cosmetici che di "buchi" ne facciano il meno possibile.
PARACELSO ha scritto:nel caso del poverissimo carbonato di calcio cosmetico ho molti dubbi che provenga dalle preziosissime cave di marmo di carrara a meno che non sia un riciclo o recupero da altre lavorazioni.
Poi se così fosse, conoscendo i markettari del cosmetico, avrebbero scritto in caratteri cubitali , in rilievo e color oro sul tubetto " DENTIFRICIO A BASE DI MARMO DI CARRARA"
Il problema è proprio quello, altrimenti non lo avrei scritto. A volte la realtà va al di là dell'immaginazione ;)

Vi linko uno studio molto completo che parla dell'argomento. Tra le altre cose spiega che lo "scarto", destinato alla polverizzazione e quindi alla produzione di carbonato di calcio, raggiunge il 75% dell'attività estrattiva, quantità che lo rende non più marginale, ma motore dell'economia marmifera apuana.

http://italianostrasiena.wordpress.com/ ... la-senese/

"La quantità di materiale (estratta) è enorme: dalle cave escono soprattutto detriti, è consentito, in ragione della particolare qualità che deve avere la pietra ornamentale, che il 75% del materiale estratto sia di scarto (Elaborato 2 del P.R.A.E.R.)."

"La Omya, ditta specializzata nella produzione del carbonato di calcio, nel 2006 stimava che venivano prodotti 2,5 milioni di tonnellate solo di scaglie di marmo bianco, quelle più appetibili. Se diamo uno sguardo al passato, secondo le elaborazioni della Camera di Commercio Massa-Carrara su dati della Regione Toscana, dal 1950 ad oggi sono state estratte più di 50 milioni di tonnellate di marmo in blocchi. Lo ‘scarto’ quindi sarebbe non meno di 100 milioni di tonnellate. Si tratta di volumi, e di interessi, colossali. Così l’attività estrattiva sta intaccando un patrimonio geologico, paesaggistico, archeologico e naturalistico inestimabile. La catena delle Apuane, per le caratteristiche morfologiche, per la collocazione rispetto alla costa ed agli altri rilievi, rappresenta un pregevolissimo unicum, tra l’altro caratterizzata da una biodiversità eccezionale"

Inviato: sabato 29 settembre, 2012 21:24
da maracas
Sicuramente è importante anche la fonte e il metodo di estrazione di un materiale ma, come dice PARACELSO, bisogna ricordarsi che il "buco" si forma sempre da qualche parte, anche per le preziose piantine che arricchiscono le nostre creme.
Mi viene in mente il tipo di raccolta che viene specificato su AZ....da agricoltura bio, convenzionale e.....selvaggia.
Ci sono di certo metodi di estrazione che creano più danni di altre, ma non bisogna dimenticare che da qualche parte, la roba che compriamo deve arrivare.
Tornando al discorso del carbonato di calcio, granulometria a parte, non dovrebbe essere la durezza che incide sul fatto che graffi o no la superficie del dente.
Certo, non parliamo di pietre. Se un dentifricio è pieno di sabbia o, addirittura, ci fa dolere le gengive, vuol dire che la granulometria è eccessivamente grossa, ma quando la differenza è impercettibile e si tratta di una cosa accettabile, come ci si regola? :|

Inviato: domenica 30 settembre, 2012 00:59
da Remedi0s
maracas ha scritto:Sicuramente è importante anche la fonte e il metodo di estrazione di un materiale ma, come dice PARACELSO, bisogna ricordarsi che il "buco" si forma sempre da qualche parte, anche per le preziose piantine che arricchiscono le nostre creme.
Il fatto è che le montagne, a differenza delle piante, non ricresco più e vi assicuro che lo spettacolo delle Alpi Apuane è straziante.

Comunque il mio era solo uno spunto, liberi o meno di approfondirlo.

Inviato: domenica 30 settembre, 2012 22:23
da maracas
Hai ragione... :cry:

Inviato: lunedì 01 ottobre, 2012 09:53
da Vera
Remedi0s ha scritto:
maracas ha scritto:come dice PARACELSO, bisogna ricordarsi che il "buco" si forma sempre da qualche parte, anche per le preziose piantine che arricchiscono le nostre creme.
Il fatto è che le montagne, a differenza delle piante, non ricrescono più
Concordo pienamente con remedios, le piante e gli animali, a meno che non vengano portati all'estinzione, non spariscono irrimediabilmente come una montagna... una foresta si può riformare nell'arco di una vita umana, che è comunque un tempo lungo per noi, ma pensate ai tempi della geologia e la differenza tra materie prime vegetali e materie prime inorganiche sarà lampante.