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Emh...il problema è che non so chi sia questo "Landre"
" C'è una gioia nei boschi inesplorati, C'è un'estasi sulla spiaggia solitaria, C'è vita dove nessuno arriva vicino al mare profondo, e c'è musica nel suo boato. Io non amo l'uomo di meno, ma la Natura di più. "
" C'è una gioia nei boschi inesplorati, C'è un'estasi sulla spiaggia solitaria, C'è vita dove nessuno arriva vicino al mare profondo, e c'è musica nel suo boato. Io non amo l'uomo di meno, ma la Natura di più. "
barbara ha scritto:Marty il Landre mi ha gentilmente omaggiata di una miscela di piante chiamate per comodità "hennè castano" che non contiene lawsonia.
Siccome sono presa da mille cose, se gli mandi un messaggio e gli chiedi, sono certa che ti dirà meglio di me.
Ciao Barbara !!!!
Se leggi attentamente l' inci della miscela che ti ho mandato, vedrai che alla fine c'è la Lawsonia alba ( o inermis sin. )
" C'è una gioia nei boschi inesplorati, C'è un'estasi sulla spiaggia solitaria, C'è vita dove nessuno arriva vicino al mare profondo, e c'è musica nel suo boato. Io non amo l'uomo di meno, ma la Natura di più. "
[quote]Brutta notizia...su capellidifata, le ragazze mi hanno detto che qualunque hennè castano virerebbe sul rossiccio, contenendo lawsonia....uff...a meno che non si trovi un hennè castano che non contenga lawsonia..ma in questo caso non sarebbe hennè puro...
E ora che faccio??? Il mallo di noce non fa niente di niente, l'hennè dona riflessi ramati....
Non potrò mai raggiungere quella nuance nocciola!!!!!!
Me triste........ [/quote]
lungi da me fare la professoressa...se le ragazze del forum di cdf hanno detto così sono molto più esperte di me...ma nella curiosità di conoscere tutto sul katam mi sono spulciata quella discussione già postata...e la venditrice ha riferito che con più applicazioni ravvicinate ha ottenuto un colore castagna di ippocastano...é vero anche che però ha detto che sotto il sole i riflessi ramati ci sono (la sua base comunque mi pare sia un biondo scuro).
Marty, mi dispiace :cry
Ti ringrazio canghita!!
Ogni parere è importante
Mi incuriosisce parecchio questo katam..
Credo che per ora mi limiterò al mallo di noce aroma zone.
Ho letto la scheda tecnica e c'è scritto che sui capelli chiari dovrebbe donare dei riflessi più scuri, unito invece all'hennè, dovrebbe donare un biondo tiziano...cioè ramato
Il primo esperimento sarà certamente con il solo mallo di noce, poi aggiungerò il neutro....
Ma questo katam...mmm.....ora mi informo meglio
" C'è una gioia nei boschi inesplorati, C'è un'estasi sulla spiaggia solitaria, C'è vita dove nessuno arriva vicino al mare profondo, e c'è musica nel suo boato. Io non amo l'uomo di meno, ma la Natura di più. "
Occhio però che il katam va dosato ed ossidato (e non) ad arte per non avere delle sorprese...bisogna provare sì, ma prima studiare...io sto quasi per prenderlo, non mi da fastidio se qualcuna si accoda ma stiamo facendo un pò di conti e sembra alla fine che sia meglio comperarlo in ordine collettivi nella prorpia città poichè le spese di spedizione sono alte..però aspetto il verdetto della venditrice.
Ragazze/i...neanche in Yemen sapevano veramente cosa fosse...sicuramente perchè è costoso!
Stavo convincendo la mia coinquilina a fare l'hennè.. Ho scoperto solo ora che i fabici non lo possono fare.. La stavo per uccidere!!!
Mi sento una cacca, l'ho scoperto solo poco fa su cdf...
se l'ape scomparisse dalla terra
all'umanità resterebbero quattro anni di vita;
niente + api, niente + impollinazione
niente + piante, niente + animali
niente + umani [Einstein]
valent1na ha scritto: Stavo convincendo la mia coinquilina a fare l'hennè.. Ho scoperto solo ora che i fabici non lo possono fare.. La stavo per uccidere!!!
Mi sento una cacca, l'ho scoperto solo poco fa su cdf...
ma qual è la sostanza contenuta nell'henné che non va bene per chi soffre di favismo??
«Una donna divertente è come un posto pericoloso: si rischia di restare imprigionati senza rendersene conto».
(Marcela Serrano, L'albergo delle donne tristi)
Da wikipedia:
In caso di carenza genetica di G6PD, condizione nota come favismo, la prima reazione della via del pentosio fosfato non è svolta efficientemente, per cui si crea una carenza di NADPH. Da ciò deriva l'impossibilità di riportare ogni volta il glutatione della perossidasi in forma ridotta, cosicché diventa difficile la detossificazione di specie reattive perossidanti come l'acqua ossigenata ed altri radicali derivanti da farmaci (antimalarici, sulfamidici) o anche da un agente tossico contenuto nelle fave, la divicina. In caso di contatto con questi tossici, i soggetti fabici, vengono esposti ad altissimo stress ossidativo, a cui vanno particolarmente soggette le membrane cellulari. Il danno maggiore è subito dagli eritrociti, i quali vanno incontro a lisi, con liberazione di emoglobina in circolo e conseguente possibilità di ittero: si ha una crisi emolitica. Per questo è importante che persone affette da favismo non vengano mai a contatto, né diretto né indiretto, con fave fresche, ed anche che non gli vengano somministrati determinati farmaci; nel caso ciò succedesse, la crisi emolitica scatenata potrebbe in breve condurre a morte.
Su Cdf: Solo le persone allergiche e le persone con deficienza di G6DP (http://en.wikipedia.org/wiki/G6PD_deficiency) non dovrebbero mai fare henné e indigo.
Non lo sapevo!!
Da: http://www.g6pd.org/favism/italiano/index.mv?pgid=avoid (Associazione italiana favismo)
Altri elementi vari, oltre ai medicinali, che dovrebbero essere evitati:
Fave
Henné nero (Indigofera tinctoria), Henné rosso egiziano (Lawsome inermis) ed altri coloranti affini, usati in Italia sia per pseudo-tatuaggi sia per tingere i capelli. Vari lavori in letteratura (vedi per esempio Ann Trop Pediatr 16: 287, 1996 Int J Clin Pract 58: 530, 2004) hanno mostrato che in personecon enzimopenia G6PD, la Henna, anche per uso esterno, può causare attacchi emolitici, o comunque emolisi eccessiva. Esperimenti in vitro fanno pensare che la sostanza responsabile dell'emolisi sia il 2-idrossi-1,4-naphthochinone (o lawsome: vedi Pediatrcis 97:707,1996).
[Informazione gentilmente fornita dal prof. Lucio Luzzatto, Istituto Toscano Tumori di Firenze.]