L'angolo del consumatore consapevole. Decrescita, consumo critico, boicottaggio, alimentazione, autoproduzione: tutto ciò che non riguarda la cosmesi e i detersivi!
plesea ha scritto:
Stessa cosa potrebbe accadere con chi produce anche per la GDO, potrebbe essere che la prima qualità la mettano per il prodotto di marca e la seconda scelta per il prodotto a marchio GDO.
Da quello che so e che ho visto anche con alcuni produttori alimentari che ci riforniscono al GAS e che per campare fanno anche GDO, il prodotto rimane esattamente lo stesso. Stessi ingredienti, stessa natura solo che per non fermare la produzione preferiscono produrre per la GDO dove guadagnano sulle quantità.
E quindi quale delle due?
Non mi sembra comunque che si possa fare un paragone con il tessile. Bisognerebbe sentire il parere di qualcuno che il ciclo di produzione di uno stabilimento alimentare lo conosce direttamente, altrimenti continuiamo a basarci su quello che ognuna di noi crede.
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Esattamente per questo io dicevo di prendere le cose di questo sito come degli spunti per sperimentare criticamente la veridicità dell'uguaglianza dei prodotti....
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"Lo stesso stabilimento di produzione non dà certezze sulla qualità di due marchi diversi”, dice anche Vincenzo Donvito, dell'associazione dei consumatori Aduc. Del parere opposto Pietro Giordano, presidente di Adiconsum: “ Le differenze sono minime, trascurabili, ed è verissimo che per il prodotto più caro, di marca, paghiamo il marketing, la pubblicità e l'esposizione nel supermercato: con un 10-20% in più nel prezzo”. Può anche succedere che uno stabilimento che ha un macchinario con una capacità produttiva diciamo di 100, ma che vende solo 80 con il proprio marchio, scelga di vendere il restante 20 con altri brand, a un prezzo più basso.
Insomma, per avere la possibilità di paragonare la qualità di due prodotti fatti nello stesso stabilimento dovremmo avere una legislazione che obblighi l'inserimento in etichetta di tutti i dettagli di produzione. “ Ma già adesso – ci dice Raffaele Brogna, ideatore di ioleggoletichetta e della pagina Facebook che ha già raccolto più di 23mila fan – possiamo controllare lo stabilimento di produzione dei due prodotti, se è lo stesso passare a confrontare gli ingredienti (e l'ordine in cui compaiono) e poi i valori nutrizionali. Infine, provarlo. Se tutto coincide perfettamente, possiamo avere la ragionevole certezza che stiamo pagando due prezzi diversi per la stessa cosa”.
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