I compromessi del vivere etico

L'angolo del consumatore consapevole. Decrescita, consumo critico, boicottaggio, alimentazione, autoproduzione: tutto ciò che non riguarda la cosmesi e i detersivi!

Moderatori: Van3ssa, Vera

adrianna
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Messaggio da adrianna »

mah Rob...magari la persona che vivrà con te sarà altrttanto convinta,e ti darà una mano(io 2 cognati eco-talebani che mi sostiengono in famiglia)...mio marito è abbastanza bravo , ma guai a toglierli elettronica e media(la sua passione ma si contiene perchè la casa è piccola),la moto(un Ducati 900 di uso ormai limitatissimo)e i dolci della sua infanzia e adolescenza(cioè il trio gocciola-girella-nutella!:D )
Poi c'è tutto un mondo intorno,che cambia ogni giorno,e nel quale bisogna cercare un centro di gravità permanente... :D
sono molto preoccupata per la fuga di cervelli...pensate che il mio è scappato senza nemmeno salutare!! :D
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fioredelmale
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Messaggio da fioredelmale »

Patrizia ha scritto:ma per chi abita fuori dal capoluogo?
Eh si, quello è il casino. Io ho una carissima amica che vive a Salzano, e nel periodo in cui la macchina di famiglia le si è rotta hanno avuto problemi non indifferenti a spostarsi. Per loro fortuna Salzano ha una stazione ferroviaria, ma per gli spostamenti serali erano comunque fregati.

Ecco, secondo me un'altra cosa che dovrebbero migliorare nel trasporto pubblico è la quantità dei trasporti nelle ore serali/notturne.
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Patrizia
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Messaggio da Patrizia »

adrianna ha scritto:mah Rob...magari la persona che vivrà con te sarà altrttanto convinta,e ti darà una mano(io 2 cognati eco-talebani che mi sostiengono in famiglia)...mio marito è abbastanza bravo , ma guai a toglierli elettronica e media(la sua passione ma si contiene perchè la casa è piccola),la moto(un Ducati 900 di uso ormai limitatissimo)e i dolci della sua infanzia e adolescenza(cioè il trio gocciola-girella-nutella!:D )
Il mio ragazzo ha le stesse passioni... ed è la persona con cui conto di andare a vivere un domani, ma potrò mai chiedergli di rinunciare alla sua passione per le auto, la sua moto, i suoi pc perché magari poco etiche?! Io credo di no... :)
Semmai dovrebbe arrivare lui alla consapevolezza che dovrebbe frenarsi perché se lo facessi io, risulterebbe un'imposizione...
Ecco, secondo me un'altra cosa che dovrebbero migliorare nel trasporto pubblico è la quantità dei trasporti nelle ore serali/notturne.
Decisamente...!
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Data
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Messaggio da Data »

Ieri stavo riflettendo sul caffè equo per essere più etica e mi è venuto in mente che alla Auchan vendono anche i prodotti equo-solidali e biologici.
Capisco il prodotto bio (anche se io continuo a pensare che sia solo un modo per conquistare mercato, perchè l'ananas bio a natale mi sembra un po' poco normale, però... fatti loro!), ma il prodotto equo-solidale non serve per abbattare i costi dei passaggi e favorire le piccole imprese locali?
La sento solo io la contraddizione di trovare i pequena (che tanto adoro) alla Auchan?
L’altruismo dovrà prevalere sull’egoismo, la cooperazione sulla concorrenza, il piacere del tempo libero sull’ossessione del lavoro
www.decrescita.it

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adrianna
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Messaggio da adrianna »

Data,secondo me la contraddizione c'è,ma ciò va nella logica "di mercato e di profitto"della GD(grande distribuzione)...mi spiego:è un settore di nicchia,ma che tira,in espansione?allora lo si segue,all'inizio con un piccolo espositore mobile,poi con un mezzo scaffalino nascosto,infine con intera corsia del bio-ecquo ecc...Non è tanto il numero degli acquirenti,quanto la tipologia che fa scattare la molla del"ok,concediamo un settore a...":l'acquirente medio del bio e del solidale è giovane-potenziale futuro cliente fidelizzabile;colto(laurea,diploma almeno) che sono ancora garanzia di buona retribuzione(ma l'idraulico guadagna sicuro più di me!! :? );quindi disposto a spendere di più non per il marchio,ma per la filosofia che c'è dietro,abbattendo i costi promozionali.
Va da sè che al signor Auchan o Carrefour o Leclerc (e anche ai capi Coop,credo)poco importa dei poveri contadini produttori,della coltivazione sostenibile e dell'equa redistribuzione dei profitti,a loro interessa solo vendere! :x
Ciò non toglie che,magari in maniera meno diretta,magari per giri un po' lunghi,comprare i prodotti Altromercato(x es.)all'Iper può aiutare-spero!! -gli affamati e sfruttati contadini di cui sopra... :unsure: :specch:

marò,so'qui che faccio le analisi di mercato io :viaa: ...Betty ma dove sei???!! tra 1 annetto :firuli: semmai sarò autorizzata a farti l'analisi sociologica del sistema(forse...) :roll:
sono molto preoccupata per la fuga di cervelli...pensate che il mio è scappato senza nemmeno salutare!! :D
La_Bet
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Messaggio da La_Bet »

Ecco...
Voi ad esempio come vi comportate con i vestiti?
oggi ho fatto il mio consueto shopping da cambio stagionale. Ho praticamente svaligiato H&M e ho fatto una puntatina da Etam.
totale spesa: 120 euro.
Mi consola il fatto che non faccio spesso spese di vestiario, ma...
H&M, Oviesse, Upim, tutto... su ogni etichetta riportano Made in China, o Cambodia, o India, o simili...
Ho letto il topic su Ethic... ma a parte loro?

Mi sento in colpissima...
adrianna
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Messaggio da adrianna »

uh,la-bet,che argomentaccio...ne abbiamo già parlato qui io e l'altra fashion addicted riconosciuta del blog(alciiii....)http://forum.saicosatispalmi.org/viewto ... c&start=30 ;)
tra scarpe,borse e vestiti, me ne bastano fino all'età della pensione(cioè in eterno,mi sa... :roll: )
anch'io ho fatto circa 50 euri di acquisti "nuovi"x l'estate da HM,Zara e Upim,però,mettendo via,mi sono resa conto che ho tutto,e che quello che ti sembra "diverso" e "alla moda" è frutto di abile marketing.... :?
Cmq anche io sino a 3-4 mesi fa non guardavo la provenienza degli abiti,al massimo se erano made in Cina,ma adesso so che il "male" si nasconde ovunque... :|
sono molto preoccupata per la fuga di cervelli...pensate che il mio è scappato senza nemmeno salutare!! :D
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Daffodil
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Messaggio da Daffodil »

Sull'ultimo Internazionale c'è un bell'articolo sul tema "compromessi e utilità dei nostri sforzi" di Michael Pollan (autore dell'imminente Il dilemma dell'onnivoro) che trovate anche in originale sul suo sito http://www.michaelpollan.com/article.php?id=92

Io per fortuna sto con un uomo sensibile a questi argomenti, ma anche lui ha le sue manie... bè, come me, ma le sue sono "impegnative": sto lottando strenuamente per conservare il mio televisore Panasonic piatto 16:9 che ha 8 anni e va benissimo ma, ahimè, non è un lcd senza tubo catodico ingombrante. :roll: (Io non guardo molta tv, ma guardo molti film, in dvd o registrati su hard disk, adoro il cinema e col cavolo che me li guardo su uno schermo di computer.)

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fainne
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Iscritto il: venerdì 27 luglio, 2007 11:11

Messaggio da fainne »

Io sto cercando di fare il possibile per lasciare un'impronta ecologica più lieve possibile, cambiando lentamente abitudini, soprattutto da quando mi sono sposata e in casa decidiamo finalmente noi cosa entra e cosa no.
Premetto che io sono un po' più rigida di mio marito, anche se lui in teoria sa tutto, ma non lo mette in pratica.
Alimentari: preferiamo i prodotti locali o equi&solidali, anche se il paradosso è che questi ultimi si trovano all'ipercoop, quindi dobbiamo ottimizzare i viaggi per gli acquisti, altrimenti c'è uno spreco di tempo e di benzina per avere questi prodotti. La verdura proviene dai campi dei suoceri e le uova da galline che conosco di persona ;-) L'acqua del rubinetto è sospettosamente gialla, andrebbe fatta analizzare, perciò per il momento beviamo acqua che fa circa 70km per arrivare da noi ed è in bottiglie di vetro.
Usiamo pochi ma fidati prodotti per lavarci e per lavare, tutti ecobio. Purtroppo condivido la lavatrice con la suocera e lei usa il detersivo in polvere pienando fino all'inverosimile la vaschetta, facendola quasi traboccare. Hai voglia a dirle che è troppo! Dice che sennò i panni dei campi non le vengono puliti! Sospetto quindi che il mio bucato sia parzialmente contaminato dal detersivo "normale" della suocera.
Raccolta differenziata: celo (vetro, plastica, polistirolo, carta, umido, tetrapak, alluminio, mi manca solo il legno).
Auto: purtroppo 2 anni e passa fa feci l'errore madornale di non comprarla a gpl o metano, e per lavorare non ne posso fare a meno. Comunque il lavoro dei miei sogni prevede di lavorare in casa o con 300 libri di biblioteca aperti davanti, e lì potrei andare coi mezzi o forse anche in bici. Quello che mi secca anche del lavoro è che, oltre tutto, pretendono che tu sia vestita in un certo modo, e "non ti puoi presentare sempre coi soliti jeans che avevi il giorno del colloquio 8 anni fa"! (ma va' a guarda' gli scavi). Mio marito dovrà cambiare la macchina a breve, anche lui non può andare al lavoro coi mezzi, ci metterebbe 2 ore. Pensa di prenderla a metano o gpl.
Domenica abbiamo visitato Terrafutura a Firenze. Un sacco di cose interessanti, peccato che fossimo con persone che avevano fretta di sedersi fuori sul pratino e non di guardare gli stands! La prossima volta andiamo da soli.
In caso di figli, ho deciso che accetterò col sorriso qualsiasi regalo, anche quelli che non riterrò degni, per poi lucrarci biecamente rivendendoli. Le persone che ci conoscono bene saprebbero cosa regalare a un eventuale figlio. Quelli che ti fanno il regalo "per tradizione o perché si deve", che magari poi sparlano di te o altro, farebbero bene a evitare. So già che loro sbaglierebbero regalo, e io lo rivenderei.
e diventare belli con creme da spalmare dimenticando tutto in un'estate al mare
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Daffodil
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Messaggio da Daffodil »

Sui miei compromessi, bè, sono molto migliorata negli ultimi anni, ma so che ancora non è abbastanza per la mia persona o per l'ambiente. Cerco di comprare meno, spendere meglio, usare i prodotti fino alla fine, riciclare e donare.
Mangio carne in modo contenuto, però mi piace molto, non ne sono fiera. Quanto alle grosse marche di alimentari, le ho eliminate quasi tutte, dato che mi affido alla Coop e al bio e bevo acqua del rubinetto (certo che a una Coca o un Chinò alla settimana non resisto... ;-) )
Ho l'auto ma in città solo in bici o a piedi, come pendolare uso i mezzi (sempre in orario, ma è corriera, no treno, altrimenti col cavolo. :D )
Sono nazista con gli interruttori e d'inverno non andiamo mai sopra i 19/20° con il riscaldamento. Da anni non uso più il phon.

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Hely
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Iscritto il: lunedì 21 gennaio, 2008 20:02

Messaggio da Hely »

La_Bet ha scritto:Ecco...
Voi ad esempio come vi comportate con i vestiti?
oggi ho fatto il mio consueto shopping da cambio stagionale. Ho praticamente svaligiato H&M e ho fatto una puntatina da Etam.
totale spesa: 120 euro.
Mi consola il fatto che non faccio spesso spese di vestiario, ma...
H&M, Oviesse, Upim, tutto... su ogni etichetta riportano Made in China, o Cambodia, o India, o simili...
Ho letto il topic su Ethic... ma a parte loro?

Mi sento in colpissima...
Ma no. Non sentirti in colpa :)

Il fatto è che bisognerebbe essere degli investigatori privati per capire l'esatta provenienza di abiti, borse, scarpe :|
Il 30% lo fanno in Cina, il 60% lo assemblano i cinesi in italia, il 10% forse è manodopera italiana ... le percentuali sono approssimative ma il senso non cambia. Anche le scarpe della Tod's (400-800 euro? Non lo so, non le compro) vengono prodotte in uno stabilimento regolare in Cina :x Ma perchè chiamarlo made in Italy?

Purtroppo una elevata consapevolezza nei confronti degli imbrogli quotidiani trasforma quello che dovrebbe essere un momento di svago in un ulteriore lavoro.
Ci vorrebbe una legge per gli INCI sui tessuti, per sapere cosa di canceroso acquistiamo, perchè tenere addosso un vestito per tutto il giorno non è meno dannoso - a lungo andare - di quello che ci spalmiamo addosso o ingurgitiamo :x

E lo so benissimo io quando indosso qualcosa con un eccesso di acrilico (esempio un costume per piscina comprato di corsa per non saltare la lezione) quello che passa la mia pelle :?
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plesea
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Messaggio da plesea »

Hely ha scritto: Anche le scarpe della Tod's (400-800 euro? Non lo so, non le compro) vengono prodotte in uno stabilimento regolare in Cina :x Ma perchè chiamarlo made in Italy?
Infatti ci scrivono made in china e producono solo le scarpe da bambino per ridurre i costi di produzione e abbassare i prezzi visto che sono prodotti da bambino.Tod's produce in Italia e la sua manifattura è rinomata proprio per questo.Il settore fa schifo e lo ammetto, ma per favore almeno quelli che si salvano non li massacriamo senza sapere.
Hely ha scritto: Purtroppo una elevata consapevolezza nei confronti degli imbrogli quotidiani trasforma quello che dovrebbe essere un momento di svago in un ulteriore lavoro.
Ci vorrebbe una legge per gli INCI sui tessuti, per sapere cosa di canceroso acquistiamo, perchè tenere addosso un vestito per tutto il giorno non è meno dannoso - a lungo andare - di quello che ci spalmiamo addosso o ingurgitiamo :x
Magari esistesse l'inci per il tessile, almeno tutte le persone che soffrono di allergie potrebbero andare a colpo sicuro.Direi quasi utopia. :?
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Hely
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Messaggio da Hely »

plesea ha scritto:
Hely ha scritto: Anche le scarpe della Tod's (400-800 euro? Non lo so, non le compro) vengono prodotte in uno stabilimento regolare in Cina :x Ma perchè chiamarlo made in Italy?
Infatti ci scrivono made in china e producono solo le scarpe da bambino per ridurre i costi di produzione e abbassare i prezzi visto che sono prodotti da bambino.Tod's produce in Italia e la sua manifattura è rinomata proprio per questo.Il settore fa schifo e lo ammetto, ma per favore almeno quelli che si salvano non li massacriamo senza sapere

Infatti non lo so perchè, ridabisco, non compro Tod's e purtroppo dei reportage in TV che fanno sensazione quello che si è sedimentato nella mia memoria è solo quel 30% che ricordavo.
Ricordavo altresì che 'vengono prodotte in uno stabilimento regolare in Cina' proprio come ho scritto sopra al fine di sottolineare che è un'azienda a misura d'uomo e non di sfruttamento come avviene con gli stabilimenti-lager di cinesi in Italia che forniscono trendissime firme italiane.
Avevo scritto 'stabilimento regolare' proprio perchè la mia frase si contestualizzava in un discorso più ampio legato al come il mercato si sposta laddove la manodopera costa meno, confondendo i consumatori, mentre nell'immaginario collettivo il made in Italy sa ancora di bottega artigiana, bottega che il supertecnologico stabilimento cinese, non ricordava nemmeno lontanamente.
Ammetto la mia imprecisione, ma non vedo il sangue :roll:
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plesea
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Messaggio da plesea »

Perdonami, forse sono stata troppo eccessiva :oops: ,siccome nel mondo della moda ci lavoro, mi sento in dovere di difendere chi si comporta in modo giusto,visto lo schifo che stanno facendo al made in Itlay .
Deformazione professionale!
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Hely
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Messaggio da Hely »

L'avevo intuito... :)
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