propositi 2012: boicottare omsa
parole santeLuna ha scritto:Capirei se l'azienda stesse fallendo miseramente. Ma è una multinazionale del benga,e manda a casa tutti per spostare le fabbriche in sri lankaquesta cosa mi fa molto arrabbiare,anche perchè è tutta colpa del malgoverno che c'è stato negli ultimi 20 anni,grazie a cui le piccole e medie aziende hanno chiuso,sono state assorbite,masticate e sputate (anche grazie a sindacati che non capiscono niente e fanno più male che bene),mentre quelle grosse si sono mangiate tutto o si sono spostate all'estero,salvo poi piangere che i cinesi che ci hanno invaso mettono a rischio il made in italy!

Mi unisco al boicottaggio!Dal canto loro le lavoratrici Omsa accusano una “legislazione che protegge sempre più gli interessi unicamente lucrativi degli imprenditori” e fanno appello alla solidarietà di tutte le donne: le invitano a boicottare i prodotti a marchio Philippe Matignon, SiSi, Omsa, Golden Lady, Hue donna e uomo, Saltallegro e Serenella.
Come sempre a pagare non sono quelli che potrebbero permetterselo. Penso che siamo tutti daccordo sul fatto che gli imprenditori e le aziende vadano tutelati per scongiurare brutte fini che andrebbero a mettere in ginocchio tutta la catena di lavoratori... Ma, purtroppo, la tutela è finalizzata a salvare il c**o dei capocci e per quelli che sgobbano poco importa: cassa integrazione e poi a casa!
Credo che lo sappiano già - i boicottaggi promossi su web (per esempio c'è un gruppo su FB) si fanno notare presto. Queste aziende hanno fior di uffici stampa che ne monitorano la "reputazione"... (Pensa che il mio fidanzato una volta ha menzionato la velocità di Fastweb, a cui eravamo appena passati, su Friendfeed... un addetto gli ha subito risposto offrendo assistenza tecnica.)elsatar ha scritto:Però bisognerebbe dirglielo, altrimenti secondo me il boicottaggio è inutile; scrivergli e dirgli che non compreremo più prodotti col loro marchio per queste ragioni.

D
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Il profitto, sicuramente il profitto dettato dal richiesta di creare prodotti vendibili sempre al minor prezzo possibile.Vogliamo tanto e a costo ridotto, questo ci ha insegnato il fast fashion. Non è vero che ha reso abbordabile il mondo della moda a tutti, ci ha reso solo schiave del sistema: "indossa e butta tanto costa 10 euro".Luna ha scritto:Capirei se l'azienda stesse fallendo miseramente. Ma è una multinazionale del benga,e manda a casa tutti per spostare le fabbriche in sri lanka![]()
Che poi questo vado incontro a persone che non guadagnano fortune lo comprendo vivamente, ma se non acquistiamo prodotti italiani, le aziende non riescono a pagare i proprio dipendenti il giusto e di conseguenza esse non avranno abbastanza denaro per comprare oggetti di qualità.
Non smetterò mai di dire che non abbiamo stipendi proporzionati al costo della vita.
Ci sono tante aziende che fanno vero made in italy senza dover arrivare da Valentino o Cavalli o altri grandi marchi (che da quello che ha fatto vedere Report qualche volta di made in italy è rimasto molto poco) ma sono poco apprezzati perchè costano di più o perchè non sono un marchio "noto".
Le grandi multinazionali dell'abbigliamento sono così non mi stupisce che ad un piccolo prezzo possa corrispondere sfruttamento umano. Ogni giorno mi viene chiesto come abbattere i costi di produzione e se non porti fuori la produzione o compri tessuti scadenti non ci sono altri modi. Perchè il governo e i sindacati non ti aiutano di certo.
Indignarci e boicottare e scegliere "altro" è come per l'alimentazione o la cosmesi l'unica scelta che possiamo fare.
Il gruppo calzedonia è l'unico che ancora fa le calze in italia, basta leggere sulle etichette. Mentre per l'intimo ha delocalizzato da tempo.
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tempo fa presi 2 paia di leggings da calzedonia. uno era made in italy, l'altro made in china. quindi evidentemente anche per calze e simili stanno iniziando a spostarsiplesea ha scritto: Il gruppo calzedonia è l'unico che ancora fa le calze in italia, basta leggere sulle etichette. Mentre per l'intimo ha delocalizzato da tempo.

per quanto riguarda l'articolo su omsa, io nemmeno sapevo che avessero ancora operaie e stabilimenti in italia.
Se comprassi da loro, boicotterei sicuramente, ma non ho mai comprato nulla della Golden Lady. Ritengo che abbiano da sempre una qualità inferiore rispetto agli altri produttori. Mi sono sempre stati antipatici, insomma. Ora ho un motivo in più per esserlo
Cerco di stare attenta più che posso e comprare prodotti italiani, possibilmente non di marca. Per esempio le calze le prendo all'esselunga o alla coop, dove trovo marchi di aziende che hanno ancora stabilimenti a Brescia o comunque in Italia

Cerco di stare attenta più che posso e comprare prodotti italiani, possibilmente non di marca. Per esempio le calze le prendo all'esselunga o alla coop, dove trovo marchi di aziende che hanno ancora stabilimenti a Brescia o comunque in Italia

Ecco, mi sembrava strano!-miry- ha scritto: tempo fa presi 2 paia di leggings da calzedonia. uno era made in italy, l'altro made in china. quindi evidentemente anche per calze e simili stanno iniziando a spostarsi![]()

Le calze le compro sempre da calzedonia, mentre per i calzini mi rifornisco presso un piccolo laboratorio a Palermo http://www.calzevitrano.com/Default.asp ... mo+-+Donna
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Plesea purtroppo ho fonti accreditate che calzedonia abbia 6 stabilimenti in sri lanka e cina
E comunque hai decisamente ragione,è un circolo vizioso da cui non è facile uscire...non è che scriveresti di qualche azienda ancora made in italy che si trovi facilmente?io giuro sto impazzendo,l'unica che conosco è rinascimento e a Roma non c'è
Ho appena scoperto che le mie calze preferite sono golden lady
mai più...
Purtroppo è sempre più difficile capire a chi valga la pena dare soldi e a chi no,le piccole mercerie stanno sparendo e quelle rimaste hanno solo cotonella,nei supermercati straborda la pompea...ci vuole una ricerca approfondita di mercato per capire le aziende che valgono qualcosa e meritano di lavorare...

E comunque hai decisamente ragione,è un circolo vizioso da cui non è facile uscire...non è che scriveresti di qualche azienda ancora made in italy che si trovi facilmente?io giuro sto impazzendo,l'unica che conosco è rinascimento e a Roma non c'è

Ho appena scoperto che le mie calze preferite sono golden lady

Purtroppo è sempre più difficile capire a chi valga la pena dare soldi e a chi no,le piccole mercerie stanno sparendo e quelle rimaste hanno solo cotonella,nei supermercati straborda la pompea...ci vuole una ricerca approfondita di mercato per capire le aziende che valgono qualcosa e meritano di lavorare...
- federica g
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- Iscritto il: lunedì 14 novembre, 2011 16:16