Abbigliamento biologico - ecologico

L'angolo del consumatore consapevole. Decrescita, consumo critico, boicottaggio, alimentazione, autoproduzione: tutto ciò che non riguarda la cosmesi e i detersivi!

Moderatori: Van3ssa, Vera

eva1
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Messaggio da eva1 »

grazie Plesea :)

Vi lascio questo link

http://www.orionfilati.it/prodotti-inno ... amboo.html

ho dato uno sguardo rapidissimo ai loro prodotti a mi sembra che la torba non la vendano, ma magari chiedendo...soprattutto ci sono le schede tecniche su ogni tessuto e credo le fasi di produzione (?), dalla fibra di latte etc...ecco credo che sia abbastanza una rarità, nel senso che le poche aziende tessili di cui ho sbirciato i siti su internet non sono così esausistive nella comunicazione...magari anche non intenzionalemente non capiscono che il consumatore di queste fibre d'elitè ha voglia di rintracciare la fonte e visto che le sceglie ma non sono certificate di assicurarsi almeno di comprare il prodotto meno innocuo, chessò la torba a differenza della viscosa di bamboo, mi pare di aver capito questo dai nostri discorsi....è che mentre con un inci un minimo davvero riusciamo a barcamenarci...qui l'inci non c'è visto che basta scrivere bamboo sull'etichetta e non torba di bamboo o bamboo VI o fibra lunga di bamboo....

comunque è un sito ben fatto con molte info, chissà quali aziende d'abbigliamento riforniscono!?
eva1
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Messaggio da eva1 »

voglio aggiungere che anche queste schede non si esimano dall'infarcire le informazioni con molto marketing. E a parere mio quando c'è gia poca informazione su un argomento, il marketing fa molti più danni :) per questo mi era venuto in mente proprio perchè si è portati alla confusione che icea per esempio potrebbe essere lei stessa più chiara e preparare delle schede per il consumatore per questi materiali ecofriendili ma non certificati. Giusto per nostra informazione. Sinceramente io credevo che il bamboo fosse certificato icea gots...ora so che puo essere solo colorato icea gots ma perchè non essere più chiari su questo? ne va del loro interesse perchè io potrei anche continuare ad acquistare viscosa petrolifera anzichè girovare su internet come un'ossessa in cerca di info..poi so che come con tutte le cose nuove queste vengono prima adottate da una subcultura e poi diffuse su scala più larga...non so chi ha inziato il gioco o se è nato prima l'uovo o la gallina :mrgreen: ma credo che sia il caso che siano loro anche a venirci incontro se vogliono che una cultura diversa anche nel tessile si radichi e non badare solo ed esclusivamente a ciò che più conviene loro..nel senso "a noi interessa solo cio che puo essere certificato, sti cazzi che una nostra azienda che ha la nostra certificazione utilizza anche tessuti che da noi non sono certificati ma ecofriendili"....insomma giusto per appurare con mano effettivamente fino a quale punto ci credano in questa cosa, e non solo per creare una sottocategoria di consumatori che vanno poi a comprare da loro....mi sono espressa bene?? :mrgreen: ;)
eva1
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Messaggio da eva1 »

:mrgreen: a seguito di quanto ho scritto prima e delle mie intenzoni di scrivere ad icea chiedendo una migliore comunicazione sul tessile ecocompatibile e non solo su quanto certificano loro....rilancio con la domanda dell'anno (e a buon intenditor poche parole...): si tratta davvero di un gruppo di tecnici neutrali :mrgreen: :lol: che lavora per un paese più pulito :D
:lol: :P
oppure di "politici", nel senso più ampio del termine, che ha agito e agisce per altri fini?


:lol: :D
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nebbia
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Messaggio da nebbia »

Non riesco a capire perché ICEA dovrebbe preparare schede su materiali che non sono di sua competenza, dei quali quindi non ha motivo di avere le specifiche tecniche, sui quali quindi non ha nessuna voce in capitolo e i quali non hanno nulla a che fare con la certificazione ICEA.

O un tessuto (o qualunque altro oggetto) è certificato secondo uno degli standard e quindi collegabile a ICEA o non lo è, e in quel caso realizzare una scheda tecnica su di esso credo porterebbe con buona probabilità a uno stato di confusione (es: "non è certificato ma ICEA ne parla, ICEA è buona, quindi il prodotto è buono" quando magari invece non lo è per nulla). :)
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eva1
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Messaggio da eva1 »

rispondo al volo perchè sono d'uscita...icea non Dovrebbe ma Potrebbe fornire una comunicazione a più ampio raggio su tessile ecosostenibile..altrimenti perchè chiamarsi istituto di certificazione ETICA e AMBIENTALE...e questo non per attaccarmi alle sole alle parole (che in un mondo come questo DOVREBBERO o forse potrebbero :P avere un significato) ma per richiamare lo spirito che quelle parole ispirano...

"ICEA, nelle comunità dei territori in cui opera, svolge un ruolo attivo e importante nella condivisione dei valori e dei saperi che sono alla base delle nostre scelte: la tutela del territorio e della biodiversità, il rispetto dei beni comuni e dei diritti dell’uomo, la cooperazione, la partecipazione e la condivisione delle scelte come modello di democrazia; sono alcuni dei temi con cui Icea scende in campo a fianco delle persone e delle aziende, animando dibattiti, organizzando, eventi...."

non esistono solo le aziende ma anche le persone e io come persona avrei più scelta se avessi informazioni attendibili, sempre che quelli di icea non rappresentino solo le aziende e non facciano solo lobby...sono dei tecnici al di sopra delle parti? sul lato personale poi a me piace stimolare le persone a tutto campo soprattutto quando s'impegnano cosi forte in una causa - tenere all'ambiente, stimolare il dibattito :mrgreen: allora dibattiamo pure, dico :mrgreen:
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nebbia
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Messaggio da nebbia »

Al volo e quindi per punti, perché faccio prima (e chiedo già scusa se non sono abbastanza diplomatica):

- non è questione di lobby, ma di ambito di competenze. Ribadisco quanto detto prima, trovo ovvio che ICEA informi sul aziende/prodotti certificati ma non capisco perché dovrebbero farlo su aziende/prodotti non certificati, per tutti i motivi detti sopra.
- A questo va aggiunto che le schede tecniche di prodotto non sono una passeggiata e non me la immagino proprio un'azienda non certificata che dice "oh Ente-Certificatore-Qualunque (allargo il discorso perché il mio riferimento è un altro ambito) ma certo che ti do la scheda tecnica, magari del mio prodotto di punta, perché tu possa analizzarla, smontarla e usarla per dire che i prodotti migliori sono ben altri". ;)
- Sarà un Ente con determinati parametri e valori ma non è un'associazione di volontariato ed è pur sempre composto da persone. Che devono pagarsi le bollette, la spesa etc. La raccolta, elaborazione e comunicazione di dati che tu vorresti loro facessero (per te) comporta tempo e lavoro, chi glielo paga? L'azienda di cui sopra?!? Le aziende certificate, che affrontano un investimento per ottenere la certificazione e si vedrebbero affiancate nella comunicazione quelle non certificate?!? :?

nota: non conosco ICEA perché lavoro in altro ambito, se passa qualcuno che lo conosce meglio magari dice tutto il contrario, non si mai. :lol:
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eva1
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Messaggio da eva1 »

figurati la diplomazia non la conosco neanche ma mi sto sforzando :lol: :mrgreen:

non ho chiesto maggiori informazioni sul tessile ecosostenibile a un gruppo di poderosi lanciatori di coriandoli ma a un gruppo di tecnici che a giudicare da quanto scrivono sul loro sito si prefiggono una missione, e cioè invogliare anche al consumo etico e si basano su delle scelte come loro stessi asseriscono


"ICEA investe in Ricera e Sviluppo nella convinzione che sviluppando e migliorando la ricerca e le competenze nel campo della sostenibilità sia possibile migliorare i risultati e le performance dei prodotti e dei processi: l’innovazione dunque al servizio dell’eco-compatibilità, al fine di trovare le riposte giuste per essere competitivi sul mercato e allo stesso tempo far fronte al cambiamento climatico e alle sfide ambientali e sociali in atto: le GREEN SOLUTIONS come soluzioni efficaci per un futuro migliore!

Referente: Paolo Foglia [email protected]

cos'è questa? una ricerca sì ma di parole a casaccio nel vocabolario o hanno un senso seppur lontano per qualcuno?

non certificano solo il biologico ma rilasciano certificazioni anche per i materiali reciclati quindi perchè non i materiali ecofriendily?perchè questa scelta? potro scrivere per sapere di grazia il perchè e magari sperare anche lontanamente di stimolarli secondo i miei miseri fini? Ho fatto sapere loro che dato che la buttano sul sociale, il sociale è anche il consumatore che vuole saperne di più e avere un'informazione il piu possibile neutra ecco perchè ho pensato a loro.
Spero che un giorno le certicheranno cosichè ad esempio si può evitare che il bamboo che compriamo
1) potra non essere utilizzato in nanoparticelle come quell'articolo ci ha informati riguardo un'azienda americana
2) si sarà certi che non venga sottoposto a coltura intensiva disboscando e utilizzando fertilizzanti, dato che cresce spontaneamente.
3) magari il consumatore sapra anche che tipo di fibra di bamboo acquista, viscosa, torba o lunga o vattelappesca con delle etichette più trasparenti;
4) si eviterà marketing aziendale e disinformazione come gli esempi di qualche link più su e soprattutto si rendono accessibili le informazioni non solo a chi ha la sacrosanta pazienza di bazzicare un forum ma a chiunque veda un etichetta di certificazione e per qualche strano motivo ha voglia di controllarne il significato.

se la ricerca è indipendente che cosa c'entra a loro chi gliela paga la ricerca, aziende certificate o meno? oppure mi fai intendere che la loro ricerca si pone dei limiti e dipendono dalle aziende che certificano per i finanziamenti? bella ricerca indipendente...e soprattutto gran sviluppo.

Se le cose stanno cosi rapprensetnano solo una lobby di aziende che creano una fetta di consumatori artificiosamente prendendoli per il culo, se il finanziamento della loro ricerca dipende dalle loro stesse aziende. Ma mi pare di capire che anche tu non sai nulla di questo processo di finanziamento quindi inutile scornarsi su sto argomento ti pare
:) io mi sono basata su quanto dichiarano è cioè che icea è un organismo terzo indipendente che promuove ricerca e sviluppo e su questo mi baso per le mie richieste.
la stessa cosa vale per le schede, su cui forse c'è un equivoco di base, intendo una paginetta in cui spiegano queste fibre come possono essere prodotte in generale, la fasi base di produzione come quelle dell'articolo immagino che lo sapranno loro visto che sono dei tecnici e che anche un giornalista o chi per lui è riuscito a procurarsele. poi mi possono pure mandare a fa@@@@ulo ma so incassare meglio di django. D'altra parte uno è libero di fare le domande che vuole e a chi ritiene opportuno, poi se tu ci rinvieni una follia e non capisci le mie motivazioni anche adesso riguarda solo e soltanto te :)
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nebbia
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Messaggio da nebbia »

Giusto per farmi un'idea prima di risponderti: ma hai idea di cosa voglia dire e cosa comporti la dicitura "certificato secondo lo standard XXX"?

Una certificazione (cerco di farla breve) non si ha "secondo ICEA/Tizio/PincoPallo". Si ha quando un prodotto, un'azienda, un flusso produttivo risponde a dei criteri fissi che sono dettati da uno standard stilato e approvato da Enti e/o Comitati riconosciuti (se vuoi farti un'idea di standard, sul sito ICEA è pubblicato lo standard GOTS: sono 34 pagine molto interessanti).
L'Istituto per la certificazione poi riceve "un accreditamento", ossia viene "abilitato" da un organo internazionale per fare i controlli e rilasciare la certificazione alle aziende i cui processi / flussi / prodotti rispettino tale standard.

Ad es. le aziende certificate ISO9001 hanno un sistema di gestione della qualità che risponde allo standard ISO9001:2008, stilato dall'International Organization for Standardization (organizzazione internazionale per la normazione, riconosciuto da oltre 160 paesi) e poi armonizzato, pubblicato e diffuso prima dal Comitato Europeo di Normazione Europea (EN) e poi dall'Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI), tanto che il suo nome completo in italia è standard UNI EN ISO9001:2008 (anno dell'ultima revisione).
In Italia ci sono diversi Organi accreditati per rilasciare questa certificazione, come vale anche per altre certificazioni.
Lo standard GOTS per il quale ICEA è accreditata è nato, vedo dal sito GOTS, addirittura dalla sinergia di diversi organismi impegnati nel biologico e la certificazione può essere rilasciata da diversi organi accreditati.

Un istituto di certificazione accreditato, ora chiudo la parentesi, non ti dà la certificazione in base alle sue proprie idee, ma in base alla tua rispondenza o meno a questi standard dei quali esso è, se vogliamo, veicolo e testimone (e indipendentemente dal suo fare o meno ricerche in quel settore).

Quindi la domanda da porsi innanzitutto potrebbe essere: "ma esiste uno standard di certificazione per i prodotti ecofriendly?"

Perché se non c'è è inutile chiedere la certificazione, proprio perché la certificazione deve essere oggettiva, in base a parametri riscontrabili e verificabili e se non c'è uno standard di riferimento questo non è possibile.

Detto questo, a proposito della ricerca e dei costi, temevo di non essermi spiegata bene. Ma ho controllato e non parlavo di ricerca, bensì di lavoro di "raccolta, elaborazione e comunicazione dei dati". Che non implica in alcun punto "ricerca" ed è anzi tutt'altro. Quindi, visto che mi sono già presa della visionaria, preferisco sorvolare sulla risposta.

Idem per tutta la storia della dovuta comunicazione e chiarezza e sulla "paginetta in cui spiegano queste fibre come possono essere prodotte in generale, le fasi base di produzione" etc.
Capisco l'innegabile utilità che avrebbe per i consumatori, ci mancherebbe altro, ma non perché dovrebbe farla proprio un istituto di certificazione e proprio quello (e non, per dire, un altro istituto italiano accreditato per le stesse certificazioni, un'associazione di consumatori, o l'unione-italiana-tessutai, o la-società-del-cotone o altro).
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valent1na
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Iscritto il: martedì 13 maggio, 2008 17:57

Messaggio da valent1na »

Non vedo l'ora che icea risponda :mrgreen:
Po' Comunque Perché Lì Là Qui Qua Sì Fa
eva1
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Iscritto il: lunedì 11 giugno, 2012 17:20

Messaggio da eva1 »

conosco il significato generale del concetto di standard oggettivo cui un'azienda deve uniformarsi ma grazie della delucidazione che sarà utile per chiunque verrà in futuro. Non so la differenza fra uno standard e l'altro ed è quello che avevo chiesto anche molte pagine prima ma conosco bene il significato di standard in questo contesto. quindi vai più che tranquilla. nella mia mail ho chiesto se era possibile avere un tipo di informazione, mail di cui forse non terranno conto ma sta a loro decidere cosa farne a meno che tu non ti voglia sostituire a me e a loro contemporaneamente. Detto cio ti ringrazio di avermi detto come andava fatta meglio fin nei dettagli. era una mail, mia personale, che potevo condividere o meno su questo forum a mia discrezione. vanno bene le obiezioni ma vivisezionare questo contributo gratuito su questo forum, dove non ci si vede neanche faccia a faccia e dove la comunicazione è lunga e richiede tempo e uno lo fa anche volentieri fino ad adesso..a che pro? te la sei presa sul perosnale senza motivo non ti ho mai detto che sei visionaria. a me sembra che ti stai accanendo e ti stai a fare anche il sangue amaro, sincermanete la possiamo chiudere qui...per me è stato svilito il mio contributo di qualsiasi livello di qualità poteva essere (la prossima volta me lo faccio certificare da te). E comunque prezioso per il solo fatto di essere volontario.

siccome ho la tendenza a condividere articoli o qualsiasi cosa che ritengo interessante (uno che volevo postare era del gaurdian ed era sugli effetti della dieta vegana sull'economie locali cercatevlo se vi va)potete cortesemente cancellarmi l'account perchè io non posso, così da non avere nessuna tentazione di postare alcunchè?ciao e grazie
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nebbia
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Iscritto il: martedì 29 gennaio, 2008 17:02

Messaggio da nebbia »

Non sembro essere l'unica ad averla presa sul personale, ;) ma pace.

Non capivo il senso delle tue domande e ti ho chiesto chiarimenti, per coincidenza ho un po' più di un'infarinatura sulle certificazioni e "non mi tornava" con le tue richieste, non ci vedo nulla di male.

Non mi pare comunque di averti "detto come andava fatta la mail fin dei minimi dettagli", evidentemente il mezzo informatico fa vedere a me che scrivo e a te che leggi cose completamente diverse.

Riassumo qui tutto il papiro di prima:

A me sembrava che tu volessi chiedere a loro, ma anche condividere la domanda con noi, su due punti principali:
a) La realizzazione di una pagina riassuntiva sui tessuti tutti biologici / solo trattati biologici / ecofriendly;
b) Perché non certificano gli ecofriendly.
Le mie repliche, che non è la loro risposta ovviamente ma è la mia, persona con la quale facendo parte dello stesso forum hai condiviso e "messo in conto" un parere, sono:
a) Secondo me sarebbe controproducente perché creerebbe confusione, senza contare che la certificazione e/o la correlazione ad essa è un "valore aggiunto" di cui l'azienda non certificata godrebbe impropriamente;
b) Può essere che non esista lo standard di riferimento per una certificazione dei tessuti "ecofriendly", e senza standard non si può fare una certificazione seria. Se ci fosse lo standard, non credo sarebbe stilato da Icea o altri enti/istituti di certificazione accreditati ma da un organismo di livello superiore.

Se cercare di essere completa ed esaustiva, usando quello che so sull'argomento, lo vedi come attacco personale allora ti invito a parlare, per esempio, di biotecnologia o di veg*esimo o medicina o di architettura, o... Non ne capisco un benemerito accidenti, sta pur certa che non avrò nulla da dire. ;)
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eva1
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Iscritto il: lunedì 11 giugno, 2012 17:20

Messaggio da eva1 »

nebbia guarda che quando ti ho detto che te la sei presa sul personale intendevo dire che mi ha detto che ti ho dato della visionaria cosa che non ho mai fatto e perchè mai avrei dovuto?quello che ho chiesto loro sono proprio quei due punti e però volevo solo condividere la riposta perchè m'era sembra che nessuno fosse esperto in questo campo e che tutti brancolassero nel buio. in più ho detto loro che c'è poca informazione in giro e molto marketing sul tessile ecocompatibile

difficile che mi risponderanno per tanti motivi, anche solo perchè gli è passata di mente, o non gli interessa, seguono solo le aziende etc. Gli volevo far sapere che una certificazione sul tessile ecofriendly era richiesta da un consumatore in primis. non mi sono cheista se era possibile no. tu mi dirai come m'è saltata in mente sti idea? e non so, sono fatta così. gli ho detto mi piacerebbe che il bamboo fosse certificato e avere info su come si produce (il bamboo, la fibra di latte -poche info un po' confuse anche su questo - e altri meteriali.

non l'ho presa sul personale se ti riferisci al fatto che mi voglio disconnettere dal forum, ma questo forum è una continua tentazione e ho realizzato da questa discussione che mi porta via tempo, che in questo momento non mi posso permettere di perdere perchè devo studiare per dei concorsi. ti scoccia se mi disconnetti se tu lo puoi fare? tu o chi per te.
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nebbia
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Iscritto il: martedì 29 gennaio, 2008 17:02

Messaggio da nebbia »

Mi spiace ma io non posso disabilitare proprio nessuno, non sono una mods. ;)

Se il forum in questo momento ti porta via tempo basta tenertici lontana per un po' e tornare quando avrai più tempo, niente di più facile.
Sempre contando però che un forum è, per sua natura, luogo non solo di condivisione ma anche di discussione, quindi che ai tuoi post di segnalazione ne seguano altri di repliche può succedere.

In bocca al lupo per i concorsi.

E anch'io, come valentina, sarei curiosa di sapere la risposta se te la mandano.
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plesea
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Iscritto il: giovedì 19 luglio, 2007 21:06

Messaggio da plesea »

La risposta che ti ha dato Nebbia credo che sarà molto simile a quella che riceverai da Paolo Foglia.
Loro certificano materiali naturali e processi produttivi che sono legati alle fibre biologiche perchè la GOTS li ha riconoscitu come validi per questo compito per le produzioni. Nello specifico per quanto riguarda filati tessuti e confezionamento di prodtti biologici e di riciclo che si effettuano in Italia.
All'estero ICEA non può certificare nessuno, quindi non vedo perchè si dovrebbe a mettere a fare le schede tecnice per il bamboo o altre fibre ecofriendly che non sono certificabili secondo i loro standard.
Le certificazioni alll'estero, per l'abbigliamento, sono oltre al GOTS:

biore
Blauer Engel
Bluesing
Cradle to Cradle
Eu-ecolabel
IVN
OEKO TEX che si utillizza anche per aziende Italiane che producono filati, tessuti e confezionamento anche del settore convenzionale. Quindi anche se utilizzano poliestere.

Per l'abbigliamento ci sono moltissimi passaggi, che non hanno nulla a che vedere con il processo prudttivo di un cosmetico che si può valutare tramite un Inci. :)
Ultima modifica di plesea il domenica 27 gennaio, 2013 14:56, modificato 1 volta in totale.
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eva1
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Messaggio da eva1 »

ok grazie per la risposta, plesea.

si so che è un luogo di condivisione ma anche di discussione non sto dicendo che hai fatto una cosa fuori dal normale nel rispondermi ma stava diventando una discussione insostenibile da fare a un pc. forse tu sei abituata diversamente, sostieni quel ritmo che per me è da discussione face to face, su un pc non me la immagino :)

comunque a chi devo richiedere la disabilitazione dell'account?
grazie per l'in bocca a lupo
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