"Il vaccino per il papilloma virus (hpv) attualmente disponibile non possiede caratteristiche tali da essere posto fra le vaccinazioni obbligatorie, perchè non rientra fra le azioni prioritarie per la sanità pubblica; ciò non toglie che esso possa essere comunque valido per singoli casi". E' questo il parere dell'Istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri" che, riguardo all'eventualità di vaccinare le ragazze dodicenni, come stabilito dalla legge finanziaria 2008, muove le seguenti considerazioni. 1) Il vaccino copre solo il 65% delle infezioni che possono dar luogo ad un tumore della cervice uterina. Vaccinando quest'anno tutte le 250.000 ragazze di dodici anni solo fra alcuni decenni si potrà avere un impatto sul tumore della cervice uterina che sarà comunque piccolo e in funzione del pap-test. 2) L'utilizzo del vaccino non implica l'abbandono del pap-test che deve essere eseguito regolarmente, perchè solo il pap-test può rilevare lesioni pre-cancerose che devono essere curate, Il vaccino, inoltre, non agisce nelle donne che hanno già contratto l'infezione. 3) Per ora l'immunità è garantita per 5-6 anni e si dovrà attendere per sapere se non si debba rinnovare la somministrazione del vaccino. 4) Sono già stati messi a punto vaccini più efficaci che arriveranno a coprire più del 95% dei genotipi hpv associati al tumore del collo dell'utero. 5) Non è noto se la neutralizzazione dei tipi hpv 6, 11, 16 e 18 non determini una maggior probabilità di infezione da parte degli altri genotipi, nè è prevedibile se negli anni il virus hpv subiscano mutazioni che cambino la relativa virulenza dei vari tipi. 6) Il presunto costo del solo vaccino (60 milioni di euro per vaccinare 250.000 ragazze) potrebbe essere utilizzato per aumentare la copertura del pap-test, ancora insufficiente soprattutto nel Sud Italia. 7) Si dovrebbe prendere in considerazione l'utilità di vaccinare i maschi qualora fosse disponibile un vaccino di maggior efficacia a causa di un più largo spettro d'azione. I tumori del collo dell'utero (o della cervice uterina9 rappresentano in Italia l'1,6% di tutti i tumori femminili e sono in costante diminuzione. Ogni anno secondo i dati del Ministero della Salute vengono diagnosticati circa 3500 nuovi casi che determinano circa 1000 decessi. Il virus hpv è la causa del tumore della cervice uterina, ma non tutte le donne infettate da hpv sono destinate ad avere un tumore, Su 100.000 donne solo 10-15.000 hanno un'infezione persistente, e di esse solo pèochi casi che non effettuano il pap-test avranno un cancro della cervice uterina. Il tempo fra un'infezione e una lesione pre-cancerosa è di circa 5 anni: il tempo fra la lesione pre-cancerosa e il tumore è di 20-40 anni: Ciò che l'Istituto Mario Negri auspica è una campagna di informazione per far conoscere ai cittadini e agli operatori sanitari vantaggi e limiti della prevenzione primaria e secondaria di questo tipo di patologia.
Fonte: Delt@ - Anno VI, n. 78-79 del 4-5 Aprile 2008
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