Jane, ho letto oggi tutto d'un fiato questo topic e sono rimasta davvero colpita dalla tua forza d'animo nel cercare di superare questo scoglio. Ho avuto modo di conoscere alcune donne e ragazze con problemi riguardo al cibo più o meno gravi. So che un ottimo punto di inizio è riconoscere di avere un problema e quindi penso che tua sia su un'ottima strada! Non voglio fare 'psicologia spiccia', non ne ho le competenze, ti espongo solo il mio pensiero, sperando possa aiutarti a riflettere. Dici di curare il tuo aspetto esteriore con prodotti eco-bio, con l'abbigliamento. Ma per te stessa, la tua persona forse cerchi un qualcosa che riesca a gratificarti e allo stesso tempo punirti, come una forma di controllo su tutto, sulle proprie emozioni. Io non so se sono riuscita ad esprimere il concetto nel modo più corretto, ma ti auguro tutto il meglio!
Riguardo l'aiuto di un professionista come va??
Ti mando un bacione grande e un mega abbraccio
Ho un problema.
Re: Ho un problema.
Can you....
Here am I floating
round my tin can
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Planet Earth is blue
And there's nothing I can do.
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Re: Ho un problema.
Grazie ele
Diciamo che l'aiuto di un professionista è la base di una "guarigione", mi ci trovo molto bene ma c'è ancora qualche meccanismo di difficile comprensione, per me. Forse hai ragione, le mie abbuffate sono strettamente collegate alle mie emozioni. Non riesco a fare quel passo avanti che mi faccia controllare ciò che introduco nel mio corpo. Più cerco di farlo, più aumenta la frustrazione e la quantità di schifezze.
Diciamo che l'aiuto di un professionista è la base di una "guarigione", mi ci trovo molto bene ma c'è ancora qualche meccanismo di difficile comprensione, per me. Forse hai ragione, le mie abbuffate sono strettamente collegate alle mie emozioni. Non riesco a fare quel passo avanti che mi faccia controllare ciò che introduco nel mio corpo. Più cerco di farlo, più aumenta la frustrazione e la quantità di schifezze.
Re: Ho un problema.
Penso che comunque siamo meccanismi che richiedono del tempo per ingranare, anche solo con un professionista, credo che debba ad ogni modo instaurarsi un rapporto basato sulla fiducia. Prenditi il tempo che ti serve per affrontare le cose e man mano che ti sentirai pronta farai dei passi avanti!
E un grandissimo passo l'hai fatto: riconoscere di avere un problema! Forza e coraggio cara che sei bravissima!!!
Ps ti rinnovo anche qui i complimenti per l'esame!!!!
E un grandissimo passo l'hai fatto: riconoscere di avere un problema! Forza e coraggio cara che sei bravissima!!!
Ps ti rinnovo anche qui i complimenti per l'esame!!!!
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Re: Ho un problema.
Non mi pare di averlo letto nei commenti precedenti (anche i più vecchi), ma ha mai provato a scrivere su un quaderno cosa mangi ogni giorno?
Senza fare altro, né preoccuparsi, né agitarsi, semplicemente scrivere giorno per giorno cosa consumi, ad ogni pasto e ogni cosa che metti sotto i denti, non importa se siano schifezze o no...
Senza fare altro, né preoccuparsi, né agitarsi, semplicemente scrivere giorno per giorno cosa consumi, ad ogni pasto e ogni cosa che metti sotto i denti, non importa se siano schifezze o no...
Re: Ho un problema.
Se fosse la mia situazione, penserei che il controllo nasce dalla paura, e proverei a sostituire il pensiero di dover controllare con quello di poter gestire.Jane Lane ha scritto:Non riesco a fare quel passo avanti che mi faccia controllare ciò che introduco nel mio corpo. Più cerco di farlo, più aumenta la frustrazione e la quantità di schifezze.
Un abbraccio, avanti così
Tutto per un'unica meraviglia.
- uvafragola
- Messaggi: 7509
- Iscritto il: giovedì 19 luglio, 2007 10:23
Re: Ho un problema.
Jane, credo tu sappia che io ci sono pesantemente passata in passato e, anche se mi considero "guarita", ho comunque degli strascichi non indifferenti.
diciamo che sono guarita ma sono in convalescenza, ecco.
ci ho lavorato tanto, ho letto tanto, ho fatto tante riflessioni in merito.
ho superato le parti più dure di questo problema, i dolori che l'hanno causato, ecc. non mi abbuffo più, non ho più atteggiamenti autolesionistici, ma gli svarioni ci sono, costantemente. cammino molto meglio, ma insomma, inciampo spesso.
io sono arrivata a capire che questo è il MIO problema della vita. cioè che potrò migliorare anche tantissimo, ma una completa indipendenza emotiva dal cibo non l'avrò mai, credo. e questo non è perché voglio essere pessimista (perché io sono una persona di natura ottimista), ma perché ho capito che accettarlo significa per me lavorare meglio sul problema.
credo che ogni persona al mondo ha il SUO problema. per fare esempi facili, c'è chi è troppo timido e si perde un sacco di belle occasioni e poi passa i giorni a mangiarsi le mani per il rimorso, ma l'occasione successiva non riesce a fare diversamente e si chiede "ma perché sono così stupido?". c'è chi ha fobie, c'è chi ha qualcosa di irrisolto nelle relazioni con gli altri, ecc.
ognuno ha il suo.
io sono una persona serenissima e positiva nella maggior parte dei campi della vita, il mio problema è che ho un rapporto emotivo con il cibo, e ciò non è positivo. saperlo, e sapere che forse starà sempre con me, mi fa riflettere sul fatto che per stare bene devo solo imparare a gestirlo. è inutile che faccio battaglie per estirparlo, tanto perdo. io l'ho accolto, cerco di fare del mio meglio, ogni volta che inciampo mi dico "ok, è normale, ricominciamo da capo".
passo dopo passo questo problema ha sempre meno incidenza nella mia vita. c'è sempre, ma è più silenzioso, e già questo mi fa vivere molto molto meglio
non so se tutto questo discorso ti possa aiutare o no.
io ho imparato tanto e se posso dare degli input ci provo, tutto qui.
non è facile per me parlarne, ma ci provo.
un abbraccio!!!
EDIT: accettarlo come mio problema della vita (lo chiamo così) e pensare che ognuno ha il suo, lo ha anche fatto sgonfiare molto, con conseguente scarico di stress, cosa non indifferente (meno sono stressata intorno al discorso cibo, meno il problema si ripresenta)
diciamo che sono guarita ma sono in convalescenza, ecco.
ci ho lavorato tanto, ho letto tanto, ho fatto tante riflessioni in merito.
ho superato le parti più dure di questo problema, i dolori che l'hanno causato, ecc. non mi abbuffo più, non ho più atteggiamenti autolesionistici, ma gli svarioni ci sono, costantemente. cammino molto meglio, ma insomma, inciampo spesso.
io sono arrivata a capire che questo è il MIO problema della vita. cioè che potrò migliorare anche tantissimo, ma una completa indipendenza emotiva dal cibo non l'avrò mai, credo. e questo non è perché voglio essere pessimista (perché io sono una persona di natura ottimista), ma perché ho capito che accettarlo significa per me lavorare meglio sul problema.
credo che ogni persona al mondo ha il SUO problema. per fare esempi facili, c'è chi è troppo timido e si perde un sacco di belle occasioni e poi passa i giorni a mangiarsi le mani per il rimorso, ma l'occasione successiva non riesce a fare diversamente e si chiede "ma perché sono così stupido?". c'è chi ha fobie, c'è chi ha qualcosa di irrisolto nelle relazioni con gli altri, ecc.
ognuno ha il suo.
io sono una persona serenissima e positiva nella maggior parte dei campi della vita, il mio problema è che ho un rapporto emotivo con il cibo, e ciò non è positivo. saperlo, e sapere che forse starà sempre con me, mi fa riflettere sul fatto che per stare bene devo solo imparare a gestirlo. è inutile che faccio battaglie per estirparlo, tanto perdo. io l'ho accolto, cerco di fare del mio meglio, ogni volta che inciampo mi dico "ok, è normale, ricominciamo da capo".
passo dopo passo questo problema ha sempre meno incidenza nella mia vita. c'è sempre, ma è più silenzioso, e già questo mi fa vivere molto molto meglio
non so se tutto questo discorso ti possa aiutare o no.
io ho imparato tanto e se posso dare degli input ci provo, tutto qui.
non è facile per me parlarne, ma ci provo.
un abbraccio!!!
EDIT: accettarlo come mio problema della vita (lo chiamo così) e pensare che ognuno ha il suo, lo ha anche fatto sgonfiare molto, con conseguente scarico di stress, cosa non indifferente (meno sono stressata intorno al discorso cibo, meno il problema si ripresenta)
Re: Ho un problema.
una domanda, non ricordo se ne avevi già parlato... le schifezze di cui parli le trovi in casa? chi fa la spesa?
Non so molto cosa dire perchè non ho mai avuto grossi problemi col cibo, ma c'è stato un periodo (fine superiori) in cui appagavo di frequente le vi voglie alimentari, il mio essere molto golosa. Non necessariamente porcate ma quello sfizio, quel non sentirsi del tutto piena che mi pervade praticamente dopo ogni pasto: che so, biscotti dopo cena, torta al pomeriggio, un cioccolatino..
Golosa lo sono ancora chiaramente, ma mi sono imposta di non comprare schifezze (queto non è stato difficile perchè ne mangiavo già pochissime) ma soprattutto non comprare ingredienti per fare torte e biscotti e convincere mia mamma a non farlo nemmeno lei, lei grandissima cuoca.
Trovo che sia più facile regolarsi quando si è al supermercato (quindi non in procinto di mangiare) rispetto a quando sei a casa, davanti alla dispensa, affamata/ingolosita/frustrata.
Non so molto cosa dire perchè non ho mai avuto grossi problemi col cibo, ma c'è stato un periodo (fine superiori) in cui appagavo di frequente le vi voglie alimentari, il mio essere molto golosa. Non necessariamente porcate ma quello sfizio, quel non sentirsi del tutto piena che mi pervade praticamente dopo ogni pasto: che so, biscotti dopo cena, torta al pomeriggio, un cioccolatino..
Golosa lo sono ancora chiaramente, ma mi sono imposta di non comprare schifezze (queto non è stato difficile perchè ne mangiavo già pochissime) ma soprattutto non comprare ingredienti per fare torte e biscotti e convincere mia mamma a non farlo nemmeno lei, lei grandissima cuoca.
Trovo che sia più facile regolarsi quando si è al supermercato (quindi non in procinto di mangiare) rispetto a quando sei a casa, davanti alla dispensa, affamata/ingolosita/frustrata.
Il cavallo arabo non è un semplice animale,
è un’unica armonia, quasi una sinfonia di bellezza e forza,
è, insomma, un momumento di perfezione...
è un’unica armonia, quasi una sinfonia di bellezza e forza,
è, insomma, un momumento di perfezione...
Re: Ho un problema.
Uva credo che tutto il tuo discorso, e in particolare quello che ho quotato, siano le parole più sagge che io abbia mai sentito sull'argomento e che possano davvero aiutare Janeuvafragola ha scritto: ..... il mio problema è che ho un rapporto emotivo con il cibo, e ciò non è positivo. saperlo, e sapere che forse starà sempre con me, mi fa riflettere sul fatto che per stare bene devo solo imparare a gestirlo. è inutile che faccio battaglie per estirparlo, tanto perdo. io l'ho accolto, cerco di fare del mio meglio, ogni volta che inciampo mi dico "ok, è normale, ricominciamo da capo".
Il tuo lavorare su te stessa con questa costruttività e questa positività dimostrano che persona speciale sei
keep the natural mystic flowing
- uvafragola
- Messaggi: 7509
- Iscritto il: giovedì 19 luglio, 2007 10:23
Re: Ho un problema.
uhm, si, intanto oggi è giornata no.
c'erano dei cioccolatini in casa, da una vita (regalo di amici), ora non ci sono più
però appunto, ciao disturbo alimentare, ok, sei ancora tu, adesso ti riaccompagno fuori e ricomincio da capo.
però che pazienza.
a volte sono proprio stanca
quando mi dicono "ma basta un po' di buona volontà" vorrei elencare la quantità di volte che ce l'ho messa la buona volontà, sono caduta e mi sono rialzata. ogni santa volta. nessuno ha più buona volontà di noi
comunque...
volevo dire che quello che descrive Greta (il cioccolatino dopo cena dopo una giornata stancante, piuttosto che il cucchiaio di gelato perché si è tristi) per me rientra nella normalità un po' di tutti, anche di chi non ha alcun problema con il cibo.
perché di per sé non è un problema, capita, non c'è niente di male, non fa gran danno.
non capita a tutti fare altre cose, alcune delle quali (le ho fatte anche io) abbastanza "vergognose".
a me non bastava non avere schifezze in casa. facevo una spesa da salutista, ma quando ti prende il raptus autolesionista (perché secondo me è una forma di autolesionismo, almeno lo era nel mio caso) ciò non è abbastanza per fermarti.
la tua dose (uso questo termine apposta) la trovi. in ogni modo
però è vero che serve non avere schifezze in casa, come dice Greta.
o meglio, per me è meglio non avere "cibi scatenanti" in casa. cioè, esattamente come un alcolista non si tiene la birra in frigo, perché cade subito in tentazione, se so che è la pizza o il gelato a farmi iniziare e non finire più, beh, devo eliminare quei cibi da casa.
poi appunto se ho una crisi sono capace anche di mangiare ciò che non mi piace (fatto anche questo), ma comunque per non scatenare crisi il consiglio di Greta funziona. ma non in generale, ma individuando ciò che scatena la mancanza di controllo.
fine.
ogni tanto penso che potrei scrivere un libro, dato tutto ciò che ho da dire sull'argomento (e di solito taccio)
c'erano dei cioccolatini in casa, da una vita (regalo di amici), ora non ci sono più
però appunto, ciao disturbo alimentare, ok, sei ancora tu, adesso ti riaccompagno fuori e ricomincio da capo.
però che pazienza.
a volte sono proprio stanca
quando mi dicono "ma basta un po' di buona volontà" vorrei elencare la quantità di volte che ce l'ho messa la buona volontà, sono caduta e mi sono rialzata. ogni santa volta. nessuno ha più buona volontà di noi
comunque...
volevo dire che quello che descrive Greta (il cioccolatino dopo cena dopo una giornata stancante, piuttosto che il cucchiaio di gelato perché si è tristi) per me rientra nella normalità un po' di tutti, anche di chi non ha alcun problema con il cibo.
perché di per sé non è un problema, capita, non c'è niente di male, non fa gran danno.
non capita a tutti fare altre cose, alcune delle quali (le ho fatte anche io) abbastanza "vergognose".
a me non bastava non avere schifezze in casa. facevo una spesa da salutista, ma quando ti prende il raptus autolesionista (perché secondo me è una forma di autolesionismo, almeno lo era nel mio caso) ciò non è abbastanza per fermarti.
la tua dose (uso questo termine apposta) la trovi. in ogni modo
però è vero che serve non avere schifezze in casa, come dice Greta.
o meglio, per me è meglio non avere "cibi scatenanti" in casa. cioè, esattamente come un alcolista non si tiene la birra in frigo, perché cade subito in tentazione, se so che è la pizza o il gelato a farmi iniziare e non finire più, beh, devo eliminare quei cibi da casa.
poi appunto se ho una crisi sono capace anche di mangiare ciò che non mi piace (fatto anche questo), ma comunque per non scatenare crisi il consiglio di Greta funziona. ma non in generale, ma individuando ciò che scatena la mancanza di controllo.
fine.
ogni tanto penso che potrei scrivere un libro, dato tutto ciò che ho da dire sull'argomento (e di solito taccio)
Re: Ho un problema.
pensare nel modo giusto è già fare , stima uvauvafragola ha scritto:accettarlo come mio problema della vita (lo chiamo così) e pensare che ognuno ha il suo, lo ha anche fatto sgonfiare molto, con conseguente scarico di stress, cosa non indifferente (meno sono stressata intorno al discorso cibo, meno il problema si ripresenta)
"Dove credete che siano andati gli unicorni, gli ippogrifi dagli occhi dolci e mansueti, le sirene gentili e aggraziate?
In nessun posto: sono sempre qui. E' solo che non li vediamo". E. Bencivenga
In nessun posto: sono sempre qui. E' solo che non li vediamo". E. Bencivenga